Aspettavo con ansia la nuova serie di Mike Flanagan... veramente con ansia no, ma dopo esperienze molto gradite con The Haunting of Hill House e Midnight Mass, credevo che anche La Caduta della Casa degli Usher mi sarebbe piaciuta tantissimo. E d'altra parte, vista l'ispirazione ai racconti di Edgar Allan Poe, cosa sarebbe potuto andare storto?
A dire la verità, non ritengo Flanagan infallibile. La serie The Midnight Club (che come questa è su Netflix) l'ho piantata a metà, l'ho trovata troppo lacrimogena. Anche se l'idea di un diario, di una cronostoria lasciata da un succedersi di giovani destinati a morire presto l'avevo trovata indubbiamente stimolante.
Ma ad ogni modo, nella Caduta della Casa degli Usher ci si potevano aspettare le atmosfere cupe e gotiche dei racconti di Poe, antiche magioni decadenti, storie di follia e catastrofe. Ottimi ingredienti. Perché non mi è piaciuta? Semplicemente per il fatto che si tratta di una rivisitazione moderna che con l'originale non ha niente a che fare. Le atmosfere non ci sono. Abbiamo le tristi dipartite dei figli di un corrotto, sudicio industriale farmaceutico. Gente venale, avida, meschina, che avrebbe bisogno di dare e ricevere finalmente amicizia e amore disinteressati, ma non ha intorno persone con cui interagire in modo positivo. E comunque non sembra meritare altro che quello che gli succederà.
E già di una storia del genere me ne fregherebbe poco, mi pare un po' troppo assoluta, moralistica e scontata. Aggiungiamoci che si sono perse le scenografie, le atmosfere, l'horror di altre serie di Flanagan, anche se i toni cupi non mancano. Sinceramente è anche piuttosto noiosa. Così, per quanto mi riguarda, è finita in pausa dopo un paio di episodi, e probabilmente ci resterà.
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