giovedì 23 novembre 2023

La Caduta della Casa degli Usher

 Aspettavo con ansia la nuova serie di Mike Flanagan... veramente con ansia no, ma dopo esperienze molto gradite con The Haunting of Hill House e Midnight Mass, credevo che anche La Caduta della Casa degli Usher mi sarebbe piaciuta tantissimo. E d'altra parte, vista l'ispirazione ai racconti di Edgar Allan Poe, cosa sarebbe potuto andare storto?

A dire la verità, non ritengo Flanagan infallibile. La serie The Midnight Club (che come questa è su Netflix) l'ho piantata a metà, l'ho trovata troppo lacrimogena. Anche se l'idea di un diario, di una cronostoria lasciata da un succedersi di giovani destinati a morire presto l'avevo trovata indubbiamente stimolante.

Ma ad ogni modo, nella Caduta della Casa degli Usher ci si potevano aspettare le atmosfere cupe e gotiche dei racconti di Poe, antiche magioni decadenti, storie di follia e catastrofe. Ottimi ingredienti. Perché non mi è piaciuta? Semplicemente per il fatto che si tratta di una rivisitazione moderna che con l'originale non ha niente a che fare. Le atmosfere non ci sono. Abbiamo le tristi dipartite dei figli di un corrotto, sudicio industriale farmaceutico. Gente venale, avida, meschina, che avrebbe bisogno di dare e ricevere finalmente amicizia e amore disinteressati, ma non ha intorno persone con cui interagire in modo positivo. E comunque non sembra meritare altro che quello che gli succederà.

E già di una storia del genere me ne fregherebbe poco, mi pare un po' troppo assoluta, moralistica e scontata. Aggiungiamoci che si sono perse le scenografie, le atmosfere, l'horror di altre serie di Flanagan, anche se i toni cupi non mancano. Sinceramente è anche piuttosto noiosa. Così, per quanto mi riguarda, è finita in pausa dopo un paio di episodi, e probabilmente ci resterà.



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