mercoledì 8 aprile 2020

Spade tra i Ghiacci

Un libro che usciva nel 1977 in inglese, in italiano nel 1979, quando io iniziavo il Liceo e l'autore, Fritz Leiber, viaggiava verso i 70 anni (di lui ho parlato parecchio tempo fa, in questo post). Spade tra i Ghiacci è una raccolta di racconti imperniati sulle vicende dei due eroi fantasy di Leiber, Fafhrd e il Gray Mouser.


Ho riletto questa raccolta di racconti, pensando inizialmente di leggerla per la prima volta, immaginando di averla tenuta lì per anni senza mai godermela, salvo poi accorgermi che già conoscevo qualcosa della storia, mi tornavano alla mente dei dettagli e via dicendo. Può capitare, quando non sei più giovanissimo e un certo libro lo hai letto tanti anni fa.

Devo dire che Spade tra i Ghiacci, praticamente l'ultima storia dei due personaggi cantati da Leiber (salvo l'ultimissimo libro, che è piuttosto strano), non è il meglio che potesse uscire dalla penna dell'autore. Lo stile è sempre una meraviglia, ironico e umoristico, a volte improvvisamente profondo. Le storie non mi sembrano altrettanto ispirate.


Praticamente Fafhrd e il Gray Mouser sono coinvolti in questa o quell'avventura a causa del semplice capriccio degli dèi, che si servono spesso di avvenenti fanciulle per attirare la loro attenzione (o per crear loro dei guai). Fa eccezione l'unica storia di lungo respiro del libro, quella che unisce i due racconti L'Isola della Brina e La Mostreme di Ghiaccio. Qui si potrebbe dire che c'è una leggera variazione sul tema: sono due ragazze che vogliono arruolare i due eroi per difendere la loro isola dall'assalto dei feroci barbari Mingol. Comunque anche qui le divinità faranno capolino, e si tratta nientemeno che di Odino e Loki.

In questa storia i nostri eroi imparano a comandare equipaggi di navi e truppe, e a organizzare delle vere e proprie operazioni militari, dopo aver guadagnato la fiducia degli isolani che difendono. In pratica diventano responsabili, "mettono la testa a posto" e si accasano, dopo aver messo in fuga gli invasori. Prima del lieto fine Fafhrd paga però un pesante tributo personale a Odino (*).

Negli altri racconti Leiber ci presenta vari personaggi sovrannaturali che tramano contro i nostri eroi, ma non riescono a combinare gran che. Tra essi, il Principe della Morte, che cerca di includere Fafhrd e il Gray Mouser nella propria contabilità personale (di persone che deve far morire). Non mancano momenti di erotismo, forse in un paio di situazioni anche esagerati.

Cosa intendo per esagerati? Le scene pepate possono esistere, in una narrazione, chi dice di no. Io sono per la libertà di espressione, quando si tratta di autori e lettori maggiorenni e vaccinati. A volte però lo scrittore vi indulge in maniera un po' troppo spinta e il lettore può sentirsi preso per le parti basse e attirato con questi mezzi ad apprezzare ciò che sta leggendo. Dipende anche dal contesto e dal periodo in cui un testo è stato scritto, non sempre è facile dare un giudizio.

Certamente Fafhrd e il Gray Mouser che si battono per una tredicenne che appare loro all'improvviso, nuda, è un dettaglio piuttosto scabroso al giorno d'oggi. Così come un'altra scena, in cui il Gray Mouser subisce un tentativo di omicidio da parte di una concubina e, dopo averla resa inoffensiva, si trastulla violentandola.

Forse quello di Leiber è fantasy ormai datato, di un'altra epoca? Non so. Un'interpretazione (di molti anni fa) che posso dare è quella di Riccardo Valla (**) nella prefazione di Le Spade di Lankhmar (Editrice Nord), altra raccolta dedicata all'autore: "... la constatazione che permea tutta l'opera di Leiber: che violenza e amore sono le due facce dello stesso sentimento." Addirittura una componente sadica sarebbe secondo Valla "una costante di ogni rapporto," in Leiber: perfino tra i due amici per la pelle Fafhrd e Gray Mouser vi è una costante componente di sfida, di rivalità, di sopraffazione.

Provo a dire modestamente la mia. Come molti degli eroi della sword and  sorcery, la coppia di Fritz Leiber non si astiene dal compiere cattive azioni. Il che dovrebbe alienare le simpatie del pubblico. Ma, e questo lo vediamo anche in molte delle imprese di Conan il Barbaro, gli antagonisti spesso sono molto peggio, oppure quello che i nostri eroi fanno è, in fondo, a fin di bene, riportandoli nella categoria delle "simpatiche canaglie." E inoltre, probabilmente, i due eroi delle sue storie piacquero e continuano a piacere perché al di là di ogni morale sono vitali, gagliardi e si prendono quello che vogliono senza tante storie.

(*) Nota, e spoiler: Alla fine Fafhrd ci rimette una mano.
(**) Su Riccardo Valla (1942 - 2013) potete leggere qualcosa qui.

4 commenti:

Clarke è vivo ha detto...

Di saghe fantasy in formato racconto ho letto solo Conan il Barbaro (tutto il ciclo), e a lungo andare mi ha un po' stancato. Sono comunque del tutto a digiuno di Leiber, a eccezione di una sua piccola antologia dell'orrore, anche se ho collezionato i suoi racconti di fantascienza usciti con Urania e prima o poi li leggerò. Sul fantasy di Leiber mi pare di capire che questa antologia non è tra le migliori.

Bruno ha detto...


Oltre ad aver scritto cose notevoli in ambito horror e fantascienza, Leiber è stato un grande del fantasy, ed è stato attivo per un periodo molto lungo (ha corrisposto con Lovecraft negli anni '30, ha ricevuto pagamenti per sfruttare il suo materiale da parte della casa editrice che pubblicò D&D trenta o quarant'anni dopo, è morto negli anni '90). Per tutto questo periodo praticamente Fafhrd e il Gray Mouser lo hanno accompagnato. Il suo è un fantasy classico, sword and sorcery, con qualche pretesa letteraria nello stile, e per entrambi i motivi rischia di apparire datato oggi. Per me scrive bene, le storie a volte sono un po' semplici.

Anche l'amicizia tra i due personaggi, molto diversi fra loro, che erano protagonisti delle sue storie, in cui le donne fanno la parte di perfide tentatrici, di pulzelle da salvare o di cui approfittare, o di vamp inarrivabili, sono elementi tradizionali e forse oggi non vanno per la maggiore.

Spade tra i Ghiacci e Il Cavaliere e il Fante di Spade sono le ultime raccolte (in entrambi casi qualche storia breve e una più sostanziosa). Mentre le storie di Fafhrd e del Gray Mouser degli inizi mi sono piaciute molto, qui in entrambi i libri la vena dell'autore mi pare in fase di stanca, ad essere sincero.

Homo ludens ha detto...

Interessante riscoprire qui Riccardo Valla che non conoscevo se non da poco tempo ritrovandomi a catalogare la raccolta di Urania che ho iniziato a fare da poco più di un anno.
Grazie
Comunque mi ha fatto piacere leggere il tuo articolo. Conobbi Leiber con le avventure della coppia suddetta qualche anno addietro. Pur riconoscendo all'autore un grande ruolo nella produzione letteraria di questo genere e trovando il suo stile davvero rilevante, non mi colpì così a fondo. Forse lo rileggerò a breve

Bruno ha detto...


Considerato nell'insieme della sua produzione Leiber non è da sottovalutare. Ed è importante anche se consideriamo solo il fantasy che ha scritto (che peraltro è alternativo a quello di Tolkien e non una sua imitazione). Ma a parte i grandi nomi, come Tolkien appunto, gli scrittori scomparsi facilmente vengono dimenticati.