sabato 23 aprile 2016

I talenti che se ne vanno

Le litanie e pianti greci che sui social seguono la dipartita di un personaggio celebre mi hanno un po' stancato, per cui se non devo dire qualcosa di particolare non dico niente, ma bisogna riconoscere che il 2016 sta veramente facendo strage di artisti famosi...


2 commenti:

ItalianJam ha detto...

ciao Bruno, ti ringrazio che hai ricordato in un post Prince. sai bene quanto sia importante per noi e vederlo nella foto sul palco di Purple Rain mi rende meno doloroso sapere che non c'è più. non so come elaborare la sua assenza, il circo delle dichiarazioni che mi sembra infinito mi sta sommergendo, ma so che la musica ha il potere di rimanere oltre chi l'ha prodotta e di diventare di chi l'ascolta. e così so che la sua musica è molto più mia di prima. so che la sua passione e la sua disciplina nel produrre sono già più miei.

si diranno tante cose, la cassaforte con 100 anni di nuove canzoni, le sue passioni per le donne e chissà cos'altro, ma io mi tengo stretto le emozioni che ho provato e che proverò ancora. non avendo più la possibilità di vederlo in concerto, sto fissando nella mia memoria quando nel 2007 siamo andati a londra per vederlo dal vivo, smontati da una notte, siamo finiti nella suite di un hotel (un upgrade gentilmente regalato) e abbiamo dormito tutto il giorno fino alla sera, quando ci siamo infilati nell'arena dove lui suonava. era il ns primo concerto ASSIEME, e alla partenza del ritmo, con lui che ballava sul palco a forma di simbolo, si è avvicinato dalla ns parte e (ne sono convinto) ci ha individuato sorridenti e felici, io con il mio finto borsalino preso da h&m in testa, e ci ha mandato un grande sorriso. l'avessi incontrato, oltre a capire come si era inventato i pattern della linn drum all'inizio degli anni 80, gli avrei chiesto: ma quella sera a londra, ci avevi visto?

suonare dal vivo è una droga. chi l'ha provato una sola volta non fa che ricercarlo. vedere le persone che cantano le tue canzoni, che esprimono felicità, che ballano con te: vedere che fai stare bene gli altri è il più grande regalo che la vita ti possa dare. c'è qualcosa di spirituale in tutto questo, c'è qualcosa di trascendente, non so cosa sia, ma qualcosa di vivo. è il senso della vita: fare felici gli altri.

e capisco anche che se uno non vede l'ora di fare un altro concerto può rischiare di prendersi quegli antidolorifici in più che fanno passare il dolore della vita.

ora la musica prenderà il sopravvento. ora c'è la pioggia viola, ora ci sono centinaia di album da riscoprire. ora c'è da dire che io ho seguito prince dal 1988, ho scritto in un blog su di lui per 10 anni. tutti gli altri che si calano dosi di "lo ascolto fin da piccolo", "era il mio idolo", non so dove fossero quando io rispondevo colpo su colpo alle critiche. e quando io cercavo di capirlo meglio, per scoprire quei segreti che solo un mozart, duke ellington o frank zappa scoprono, ma poi non ci dicono (esplicitamente, almeno). io so che il suo segreto è la disciplina, portata all'esasperazione forse con conseguenze legate al controllo su tutto e tutti e la paranoia. ma quella disciplina gli ha regalato tanta musica. e lui l'ha regalata a noi.

grazie ancora, del tuo tempo, dei tuoi silenzio che ci hanno permesso di raccontarci e per questo spazio che ho usato.

italianjam

Marco Grande Arbitro ha detto...

Quest'anno sono troppi pugni allo stomaco...
E purtroppo non saranno gli ultimi....