mercoledì 17 settembre 2008

Wuxia, seconda parte

Francesca Angelinelli
(la prima parte la trovate qui)

WU-XIA Seconda parte


Il Jianghu
Jianghu è una parola comparsa durante il dinastia Ming ed usata descrivere il mondo del wu-xia. La parola originalmente si riferiva ai luoghi in cui gli eremiti vivevano, ma successivamente è venuta a indicare il mondo dei vagabondi e delle arti marziali. Si riferisce al mondo delle società segrete e dei banditi. Include tutti coloro che non avevano un residenza fissa e vivevano come in un mondo "sotterraneo" rispetto alla società tradizionale: i guerrieri, gli avventurieri, i monaci, i pirati, i ribelli, contadini e lavoratori disoccupati, venditori ambulanti, mendicanti, soldati dispersi ed altri esclusi della società. A questa gente, il Jianghu ha fornito un lignaggio sostitutivo, ha offerto loro l'assistenza e la protezione che non hanno ricevuto dalla società tradizionale.

Il Lulin
Il Lulin è il mondo della proscrizione. Il Lulin include i banditi, gli scassinatori, i pirati e altri criminali. Generalmente, i banditi ed i pirati si riunivano prima in piccoli gruppi che finivano per allargarsi nel tentativo di rinforzarsi per potersi opporre alle truppe di contadini o soldati dispersi che i signori reclutavano. Così, mentre aumentavano di numero, hanno dovuto sviluppare al loro interno gerarchie e regole, spesso ispirandosi in questo senso al mondo delle società segrete. Effettuavano giuramenti, creavano propri codici di leggi e sviluppavano una loro etica.
In tempi di relativa stabilità i banditi fornivano protezione ai contadini contro altri gruppi di predoni, dando vita a continue rivalità. Ciò conduceva ad un'escalation del conflitto e tale disordine avrebbe dovuto provocare spesso l'intervento del governo, ma spesso a chieder l'aiuto dei briganti erano proprio i funzionari incaricati di fermare le razzie, che, inoltre, trovavano nel Lulin una fonte da cui attingere mercenari per il loro esercito.
Una possibilità era che i contadini stessi si unissero contro i banditi e tali gruppi erano spesso simpatizzanti dei rivoluzionari anti-dinastici a causa di legami sotterranei tra i membri del villaggio e quelli delle società segrete. Così capitava che questi contadini alleatisi contro i banditi, divenivano in seguito banditi essi stessi per via del loro legame con le società segrete.
In tempi in cui le agitazioni contro il governo erano più frequenti, i banditi diventano veri e propri ribelli: conducono rivolte popolari contro i proprietari terrieri e requisiscono terreni da sfruttare in condivisione. Da ciò deriva la figura tipica del genere wuxia del bandito giusto e virtuoso che si è opposto al despota locale e ha protetto i debole.

Il Wulin
Il termine Wulin esiste soltanto nei romanzi ed è usato per descrivere il mondo delle arti marziali in generale, ovvero il mondo degli eroi wuxia creato da autori come Jin Yong e Gu Long o dai cineasti di Hong Kong. È un mondo in cui il guerriero dedica la sua vita a perfezionare le abilità marziali e combatte per la verità, la giustizia, ma anche per la fama e la ricchezza. Nella narrativa i membri del Wulin continuano l'eredità dei loro maestri, sono dediti a molte delle regole e sono guidati da un'elite di grandi guerrieri custodi di molti segreti.

Sette e società segrete
Diversi dai gruppi di banditi rurali del Lulin o dai guerrieri del Wulin, i membri delle società segrete appartengono soprattutto alle comunità urbane. Derivato dalle società del reciproco-beneficio, cioè ritrovi comunali in cui i membri di una comunità si riunivano per socializzare. Durante periodi di crisi fornivano sussidio finanziario aiuto, in altre circostanze offrivano anche protezione fisica di vita e della proprietà. Offrivano sicurezza e un senso della famiglia che i membri non avrebbero altrove. Il tutto regolato da codici di comportamento e da una disciplina rigida esercitata anche tramite riti e prove di iniziazione.
Le società segrete potrebbero essere classificate in due tipologie fondamentali: quelle influenzate dalla religione e quelli che erano di evidente natura politica. Le prime erano maggiormente diffuse nella Cina del Nord, in cui la maggior parte dei gruppi erano rami della Società del Loto Bianco. Le società segrete del Sud si sviluppano successivamente, soprattutto la dinastia Qing e in opposizione ad essa.
Tuttavia malgrado le differenze c'era un grande grado della sovrapposizione fra questi tipi di società segrete: l'organizzazione e gli obiettivi spesso convergevano, così come convergevano molte funzioni politiche con quelle di culto.
Le società segrete che facevano riferimento alla religione spesso si nascondevano sotto l'apparenza di semplici sette di monaci, così da sfuggir ealle persecuzioni del governo, visto che ai monaci Shaolin era stato concesso il privilegio di vendere e acquistare documenti come "ricompensa" per l'aiuto fornito in passato nelle lotte di confine. Così i monasteri divengono luoghi privilegiati di ritrovo dei ribelli e dei dissidenti politici che spesso si travestono da monaci per nascondere la loro identità.
È evidente che gli elementi religiosi hanno avuto un'influenza profonda sulle società segrete, influenzandole con l'ideologia di pace e uguaglianza che si scontrava con la società classista della Cina tradizionale. Inoltre, le società segrete hanno accolto favorevolmente le donne tra le loro fila, asserendo l'uguaglianza dei sessi e liberandole dal ruolo di madre/moglie che era imposto loro dalla tradizione. Nel loro sforzo proteggere gli interessi delle società hanno promosso il sussidio reciproco ed hanno insegnato ai membri le arti marziali, organizzando forze di difesa per villaggio contadini in modo che essi potessero resistere alle difficoltà e all'oppressione delle pesanti tasse imposte dai funzionari e dai proprietari corrotti. Sono stati fautori di una riforma morale e sociale, offrendo un posto tra le loro fila anche a tutti coloro che erano esclusi dalle classiche cariche dei funzionari imperiali, offrendo un percorso alternativo per migliorare le condizioni di vita. Da un punto di vista politico, le società segrete hanno funzionato in un modo simile alle casate dei clan gentilizi cercando di influenzare gli enti pubblici territoriali ed infiltrandosi tra le file dell'amministrazione locale (ehi, come ne La Foresta dei Pugnali Volanti!). Le milizie che venivano organizzate per sopprimere queste società infatti erano guidate solo nominalmente da generali appartenenti alla classi di governo, mentre l'addestramento e il mantenimento dell'ordine era affidato a sottoposti, i quali spesso erano membri delle società segrete che si chiedeva loro di eliminare. Durante i periodi di disordine, di invasione straniera e in cui il governo era più debole, le società segrete hanno istigato frequentemente le sommosse agricole ed si sono alleate con gruppi di banditi professionisti per sfidare l'ordine imperiale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

... qualche esempio di questi libri?