giovedì 11 settembre 2008

Dall'Oriente: storie di guerrieri e cavalieri


Francesca Angelinelli

Sul valore reale e concreto dell'influenza culturale che viene dall'oriente sono sempre stato molto scettico, per usare un eufemismo. Sarà sempre un mistero per me il declino del fumetto occidentale presso le giovani generazioni, che hanno preferito i manga giapponesi, generalmente insulsi e disegnati male (le eccezioni ci sono di sicuro, ma non sollevano la media), con il tratto caratteristico di un infantilismo che trovo fastidioso.
E se siete tra quelli che si domandano perché mai abbiano dato quattro Oscar a un film come La Tigre e il Dragone, sappiate che mi pongo la stessa domanda.
D'altra parte nel cinema giapponese e coreano sta sicuramente ribollendo una speranza di novità, e mi sono trovato a seguirlo con interesse, dato anche il prevalere nel cinema americano di favole insulse infarcite con effetti speciali, e la consueta scarsa consistenza del cinema europeo (quasi sempre incapace di cogliere la formula per fare un bel film, quasi sempre perso in intellettualismi barocchi o in budget con cui non si va da nessuna parte).
Ho pertanto deciso di riavvicinarmi senza pregiudizio alla cultura orientale, con un particolare interesse (ovviamente) per il fantastico, e chiesto alla scrittrice Francesca Angelinelli, che di sicuro se ne intende (ha ambientato la sua opera in un oriente immaginario), di prepararmi alcuni articoli.
Pertanto le informazioni che seguono sono state scritte (o raccolte) da lei, ed è a lei che dovrete il vostro ringraziamento, se le troverete interessanti.



Una definizione di Wuxia e di Xia


È onesto nelle parole, efficace nell'azione, fedele nel mantenere le
promesse, impavido nell'offerta della sua propria vita per liberare i giusti
dalla schiavitù.

Sima Qian



La parola wuxia si compone di due caratteri: il primo carattere, wu, è usato per descrivere le cose che riguardano le arti marziali, la guerra, o i militari. Il secondo carattere, xia, si riferisce al tipo di protagonista trovato nei romanzo wuxia ed è inoltre un sinonimo per di cavaliere. Quindi, per romanzo wuxia si intende un tipo di narrazione riguardo i cavalieri esperti di arti marziali. Il modo più semplice descrivere questo genere a coloro che si avvicinano per la prima volta ad esso è definirlo come "storia cinese di spade e magia". La maggior parte delle persone conoscono il genere wuxia attraverso le pellicole quali A Chinese Ghost Story, Swordsman e Zu.

La parola xia nel relativo contesto narrativo descrive il protagonista di questo genere di storie, che include le definizioni di: eroe, spadaccino,avventuriero, soldato di fortuna, guerriero, cavaliere [errante].
Per alcuni rispetti, xia è tutte queste cose e tuttavia queste definizioni non sono completamente esatte. Il più delle volte le definizioni usate per il xia, sono cavaliere e cavaliere errante. Come per i cavalieri medievali europei, l'abilità nel combattimento è una delle caratteristiche principali, ma solo raramente i guerrieri xia sono soldati. Inoltre, diversamente dal cavaliere europeo che era esclusivamente un membro del aristocrazia, il xia può venire da qualsiasi ambito sociale.
Il xia era spesso un vagabondo in cerca d'avventura, ma l'ambizione e l'interesse personale non sono le sue motivazioni. Come la sua fantastica spada il guerriero xia risolve conflitti con l'uso della forza, ma le sue azioni sono temperate da un senso personale di giustizia e onore regolato da un'ideologia e un codice di comportamento.
Egli è una forza del bene, come espresso da Sima Qian. Il guerriero xia tradizionale dei romanzi è un anticonformista che combatte per la giustizia. Il suo senso dell'onore si spinge all'estremo, la sua parola è inviolabile e la sua reputazione è più importante della vita in se.
Inoltre, è padrone delle arti marziali che non esita ad usare nella difesa della sua credenza. Questo tipo di xia è la versione idealizzata del guerriero eroico che incontriamo nei romanzi moderni ed nei film. Meno romantica è la descrizione del guerriero xia disegnata dalla storia e dal romanzo tradizionale. Questo xia è uno spadaccino, ma più dogmatico che altruistico.
È un campione della propria causa (qualunque essa sia) per la quale impegna tutti suoi ideali, sia essa benevola o meno. Questa definizione considera la natura a volte dubbia delle azioni realizzate dal xia. Seguendo queste linee, in Once Upon a Time in China vediamo che gli spadaccini aderiscono ai principii di lealtà, di reciprocità e del dovere sono xia, ma non c'è nessuna distinzione tra quei guerrieri che combattono per un ideale altruistico e quelli le cui motivazioni sono di merito discutibile.


Il sistema di valori Xia


Apprezza il dichiarare, l'amicizia, il dovere, le promesse, la bontà, l'onore
e la rettitudine più della sua propria vita.

Liang Qichao



In The Chinese Knight-Errant, vengono elencati otto attributi comuni del guerriero: altruismo, giustizia, individualismo, lealtà, coraggio, veridicità, il rifiuto della ricchezza e del desiderio di gloria. Tranne l'individualismo, queste sono anche caratteristiche tipiche del junzi (signore) Confuciano che sono: ren (benevolenza), zhong (lealtà), yong (coraggio) e yi (rettitudine).
Quindi, per molti aspetti i valori dello xia sono soltanto un'estensione dei valori cinesi tradizionali.

In realtà pochissimi uomini possono raggiungere così alti livelli di purezza, perfino tra i guerrieri e perfino tra colo che sono sostenuti da un forte ideale. Quindi non tutti questi valori vengono sempre rispettati e lo stesso senso di giustizia frequentemente è soggettivo, così la lealtà è spesso basata su un principio di reciprocità e un guerriero che non è stato trattato con il rispetto dovuto non ha alcun obbligo di servire il suo patrone con zelo, il coraggio dello xia è quello tipico degli uomini di spada, ma il suo amore per la verità spesso non coincide con l'onestà. Gli uomini di spada sono troppo spesso più impegnati a crearsi una reputazione che a seguire i principi dello xia. Altri però seguivano un'ideale del tutto opposto, considerando sbagliato il desiderio di gloria e valorizzando i principi del wude (le virtù marziali) che predicava l'umiltà, più che la gloria.

Ciò che realmente regolava la vita dei guerrieri xia era l'individualismo e la compiacenza ad usare la forza per realizzare i loro obiettivi. Così malgrado il fatto che la maggior parte della loro credenza fosse legata a valori abbastanza tradizionali, vennero visti come parte di un mondo sovversivo e sono stati spesso criticati anche per la disposizione della lealtà personale sopra lealtà della famiglia. Spesso, un giuramento che legava un guerriero ad uno sconosciuto era considerato più importante di un l'obbligo con i membri della famiglia. E ciò è stato visto come un oltraggio alla convenzione sociale, tanto da far considerare tale comportamento come un atto di ribellione. In molti casi però si trattava semplicemente di un concetto di egualitarismo, secondo cui gli individui erano superiori alle etichette arbitrarie dettate della condizione sociale, sconosciuto alla società cinese.

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