The Long Tomorrow (1975) è un fumetto di Moebius (Jean Giraud), artista cui ho già dedicato altri post. La sua particolarità è che la sceneggiatura di queste tavole è di Dan O'Bannon, sceneggiatore di Alien e collaboratore in una quantità di produzioni, dal primo film di John Carpenter Dark Star a Heavy Metal, Star Wars e altro.
Queste due menti si ritrovarono a lavorare assieme alla produzione del Dune di Alejandro Jodorowsky, film che purtroppo non vide mai la luce. E in tali circostanze Moebius e O'Bannon diedero vita a una breve storia che è ricordata come una pietra miliare della fantascienza.
The Long Tomorrow è un poliziesco abbastanza classico, una "storia come tante" nella vita di un investigatore, tale Pete Club, mandato da una "dama" a recuperare un oggetto sconosciuto. Club ha degli incontri piuttosto ruvidi con delinquenti e polizia, poi qualcuno cerca di eliminarlo, scopre che la faccenda di cui si occupa non è semplice, ma nasconde un intrigo, e... meglio fermarsi qui per non svelare tutta la storia, che comunque dura soltanto una quindicina di pagine.
Per questa breve storia O'Bannon e Moebius hanno elaborato una quantità di concetti e dettagli visivi (veicoli, vestiti, ecc...) che hanno avuto un'enorme influenza nella fantascienza cinematografica, a partire da Alien e Blade Runner, dal Cyberpunk, e quindi a cascata più o meno tutto quello che è venuto dopo.
Il panorama urbano (e non solo) caotico, pericoloso e sporco era molto diverso dalla fantascienza patinata e asettica vista fino a quel momento. Se in Blade Runner avremo una città buia su cui si abbatte una specie di pioggia eterna, la "città pozzo" di The Long Tomorrow è composta da una gran quantità di livelli sotterranei, luminosi eppure claustrofobici, in contrasto con la superficie del mondo che appare desertica. Realizzazioni diverse, entrambe caratterizzate da una sensazione di trappola senza alternativa, luoghi chiusi o fin troppo sconfinati dove sfrecciano razzi e auto volanti... ma solo per alcuni; pubblicità enormi, una società dove l'uomo è nudo di fronte a un potere impersonale e opprimente, e minacce che possono provenire da ogni direzione.
Lo stile della città pozzo viene poi ripreso nei fumetti dell'Incal, altra grande serie (di Moebius e Jodorowsky), dove un mondo simile prende una piega metafisica, che in The Long Tomorrow non abbiamo.
Curioso come gli spettacoli di oggi, e l'immaginario fantastico, siano stati influenzati così profondamente da persone che, dopo qualche decina di anni, quasi nessuno sa chi siano.
Nota: The Long Tomorrow è disponibile, in italiano, presso le biblioteche pubbliche di Milano e dintorni.
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