Premessa doverosa: il film è approdato su Netflix, altrimenti non penso che lo avrei visto, perché più o meno sapevo già di cosa si tratta. E di supereroi trattati in un certo modo sono piuttosto stanco.
Wonder Woman 1984 è un'altra avventura di Wonder Woman, eroina della DC Comics interpretata da Gal Gadot, trasferitasi nella pacchiana epoca degli anni '80 per salvare (ovviamente) il mondo. Il film si contraddistingue per la rappresentazione degli uomini (maschi bianchi eterosessuali, ovviamente) come un branco di malvagi laidi e bavosi, che si rimpinzano di hamburger unti e patate fritte, spiano le bambine che fanno aerobica, cercano di stuprare le donne ecc... tutti tranne ovviamente Steve Trevor, il partner defunto ma poi ritornato di Diana, interpretato da Chris Pine, che è il capitano Kirk nel reboot di Star Trek.
Diana incontra Barbara, una diligente studiosa che ha messo le mani su un misterioso artefatto che, secondo quanto vi si legge, sarebbe in grado di esaudire i desideri (Barbara è interpretata da Kristen Wiig, vista in Mother!). Senza crederci, ne fanno uso. Mentre Barbara desidera avere dei superpoteri, Diana usa il potere dell'oggetto per riportare apparentemente in vita Steve. Ciò avviene, a scapito di qualche malcapitato il cui corpo è preso a prestito e la cui vita è cancellata. In effetti cominciamo a vedere fin da subito che l'artefatto è veramente in grado di accontentare i desideri, ma facendo del male di conseguenza (una magia malevola sotto buone sembianze).
Peggio ancora, c'è un cattivo che vuole impadronirsi dell'artefatto per acquisire potere. Si tratta di Max, imprenditore (truffatore?) fallito, ma carismatico e dotato di ambizione sfrenata; nel ruolo hanno sprecato niente meno che Pedro Pascal (assai famoso: io lo ricordo in Narcos, ma ha fatto centomila altre cose).
Abbiamo quindi un cattivo ingegnoso e ambizioso, non dotato di super poteri ma pronto ad approfittare di un micidiale artefatto; una studiosa timida e impacciata che si trasformerà nel corso della storia (non anticipo). Inoltre Steve Trevor redivivo, ma grazie a un desiderio avvelenato concesso dall'artefatto misterioso, e infine Wonder Woman, che dovrà mettere tutto a posto.
E una sceneggiatura ridicola, perché succedono delle cose che, come potete facilmente intuire, manderebbero a gambe per aria la logica di qualsiasi storia, perché l'oggetto è troppo potente.
Veramente una cosa tremenda, peggio di quello che mi aspettavo. Peggio ancora, dura due ore e mezza: io ho dovuto guardarlo a puntate. Il film è andato male al botteghino, e vorrei che fosse per un momento di rigetto da parte del pubblico, ma la causa è legata al Covid-19. Non ho altro da aggiungere. Se avete l'account Netflix potete infliggervi questo film a vostro piacimento.
Vi consiglio di vedere il video che Synergo ha dedicato al film; vi assicuro che non è affatto esagerato.
2 commenti:
Direi che è un film da vedere per chi è fan di Gal Gadot. Piccola riflessione: di film fatti su personaggi DC se ne salvano pochi.
Concordo, direi anzi che la DC ha un singolare merito: chi è deluso dai film sugli eroi Marvel può ben dire che ce n'è di peggio.
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