Kill List è un film britannico del 2011 che scivola tra diversi generi e presenta delle apparenti illogicità, sfidando la comprensione dello spettatore, e lasciandolo assai confuso sia riguardo allo svolgersi degli eventi che al finale. Film di questo genere possono mandarmi in bestia (di frequente), oppure affascinarmi e rimanermi impressi. Kill List è entrato nella seconda categoria, sebbene sia difficile per me dire se mi sia piaciuto o meno. Direi piuttosto che è un film molto crudo ma anche enigmatico. Ti prende e devi guardarlo.
A scanso di equivoci, spieghiamo subito che la "kill list" è proprio una lista di persone da ammazzare. Eppure, il film inizia come dramma familiare: vediamo una coppia vicina allo sfascio, con l'aggiunta complicazione che c'è anche un bambino. Jay, il marito, non lavora, litiga con la moglie, è agitato e depresso dopo qualcosa che è andato drammaticamente male in una missione a Kiev. Scopriamo che Jay e moglie sono ex militari. E che Gal, un amico, si presenta con una allettante proposta di lavoro. Si tratta di accettare la "kill list" da un misterioso committente. Vediamo in una scena Gal e Jay, con la moglie dell'uno e la ragazza dell'altro, tranquillamente a cena insieme, a parlare di un lavoro da assassini professionisti.
Il film quindi passa al thriller, e sfocia successivamente nel folk horror (ma non vi spiego perché).
Quanto ai personaggi, i protagonisti sono i due killer, Jay è il protagonista principale. È interpretato da Neil Maskell, attore inglese dalla lunga carriera sia televisiva che cinematografica, io lo ricordo da King Arthur - Il Potere della Spada e da Utopia, dove interpreta un personaggio non diversissimo dal ruolo che ricopre qui. L'altro killer, Gal, è interpretato da Michael Smiley, un attore nordirlandese dal volto piuttosto particolare (la sua foto qua sotto). Ha preso parte a Shaun of the Dead, a un episodio di Black Mirror... e a tanta altra roba. Shel, la moglie di Jay, è interpretata da MyAnna Buring, attrice svedese vista in The Witcher. Fiona, fidanzata di Gal, è interpretata da Emma Fryer, inglese, l'unica degli attori principali di questo film che non ho già visto in qualche ruolo sullo schermo. Il regista è l'eclettico Ben Wheatley.
Il comportamento delle vittime, delle due donne, del committente fa pensare che ci sia qualcosa di misterioso dietro il lavoro apparentemente lineare accettato dai due killer. E arriveranno scene in cui non sapremo esattamente cosa pensare.
È tutto frutto della follia di Jay, forse? Lui si comporta spesso come una mina vagante, e alla fine uccide un numero spropositato di persone. Il tutto mentre Gal è tutto sommato normale e si comporta come se stesse facendo un lavoro come un altro. Non entro ulteriormente nei dettagli. Kill List si fa notare per la tensione che riesce a creare, per le situazioni assurde che vengono a sconvolgere le certezze che lo spettatore cerca di costruirsi. Assurdo, ma coinvolgente. Ve lo consiglio.
6 commenti:
Sono anni che vorrei rivederlo, perché la prima visione mi aveva perplessa e non lo avevo apprezzato più del dovuto. Grandissimo film, comunque, capace di far riflettere per giorni e giorni.
Se uno cerca di capirlo ci si rompe la testa, anche perché (SPOILER) Fiona che fa il simbolo dietro lo specchio non può essere spiegata come impazzimento del protagonista, che non è presente alla scena.
Il film ti prende con il suo ritmo e poi ti lascia di stucco. Stranissimo.
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Dello stesso regista consiglio l'ancora più enigmatico, ma affascinante, a field in England, ambientato durante la guerra civile inglese.
Sempre con il grande Michael Smiley (il wheels di spaced)
Sì, dovrei recuperare i film di questo regista... quando ci sarà tempo.
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