lunedì 13 gennaio 2020

Dracula (BBC)

Grandi aspettative, almeno per me, alla notizia che questa serie sarebbe stata disponibile su Netflix. Serie un po' anomala, questo Dracula, tre episodi soltanto, ma insolitamente lunghi, come dei film: e sono episodi che ci presentano tre fasi differenti della storia, per quanto collegate in un'unica trama. Unica anticipazione che farò: dal momento che Dracula non muore, la serie si permette anche un grosso salto temporale.



Per quanto ne so, non avendo letto il libro, spesso e volentieri il buon Dracula è arrivato sullo schermo senza rispettare la visione nata dalla penna di Bram Stoker. Per me questo non è un problema, del resto ho apprezzato interpretazioni molto diverse fra loro: il più bello resta per me Nosferatu, l'adattamento tedesco girato da Werner Herzog, con Klaus Kinski e Isabelle Adjani (1979). Molto carino anche il Dracula di Francis Ford Coppola (titolo: Bram Stoker's Dracula, anno 1992) e Intervista col Vampiro (1994), ispirato al libro di Anne Rice (dove il vampiro non è il conte Dracula, ma poco importa).


Questo Dracula, curato dal duo Mark Gatiss e Steven Moffat per la BBC, è decisamente al di fuori dei binari tradizionali. Dracula (attore: Claes Bang) è una specie di dandy con qualche venatura gay, la cui furia si manifesta solo in qualche scena. Gli altri personaggi sono molto trasformati. La principale antagonista (nei primi due episodi) è una suora, Agatha Van Helsing (Dolly Wells), che ha perso la fede ma mantiene un'acuta intelligenza. Il finale è insolito, come la spiegazione per molte delle caratteristiche del vampiro.

Queste caratteristiche della serie possono piacere o meno, di sicuro di difetti ce ne sono anche altri... Poche scene veramente horror, per quanto le atmosfere dei primi due episodi offrissero a volte basi ben azzeccate. Momenti di noia. Tentativi di umorismo che fanno cascare le braccia. Il personaggio stesso di Dracula, che a un certo punto diventa noioso e ripetitivo nei suoi atteggiamenti (più interessante, almeno all'inizio, Agatha, anche se a volte dà sui nervi). Due personaggi femminili (Mina e Lucy) sono inaspettatamente insignificanti o sviluppati male. La prima compare per poche scene e ha dei comportamenti incoerenti, la seconda è inquadrata con un'angolazione che la rende una specie di egocentrica zoccola, perdonate il termine, e in fondo insignificante come persona, pertanto non si capisce perché a Dracula dovrebbe interessare così tanto.

Cosa dire di positivo su questo Dracula? Non tutto è da buttare via! C'è il coraggio di tentare un'interpretazione completamente nuova del materiale originale. Due attori protagonisti che mi sembrano azzeccati. Belle atmosfere, alcune belle scene, anche se la storia ha i suoi alti e bassi. Diciamo che se non ci fosse il terzo episodio, questa serie non sarebbe poi malaccio.

Vi lascio col video del mio vlogger preferito, Synergo:



3 commenti:

M.T. ha detto...

Non conosco questa serie, ma il Dracula di Coppola è quello che si avvicina di più al libro di Stoker, seppur si prenda delle licenze, dando una visione sua della storia del non morto.

Bruno ha detto...


Non saprei per quanto riguarda il film di Coppola... Synergo (se guardi il video) dice l'esatto contrario e ritiene invece Nosferatu come il film più vicino.
Io non ho letto il libro e non mi pronuncio.

M.T. ha detto...

Benché Coppola abbia voluto dare una certa connotazione a Dracula come non solo un mostro e calcato l'aspetto sessuale di certe scene, e quindi si sia allontanato dalla trama originale di Stoker, per il resto si mantiene abbastanza fedele. Rimane un film che ho apprezzato.