martedì 29 ottobre 2019

King Arthur - Il Potere della Spada

Era un po' doveroso da parte mia recuperare questo film. Ne avevo disertato la visione consapevole del probabile pacco, ai tempi in cui fu disponibile al cinema. Ora però King Arthur - Il Potere della Spada (2017) è disponibile a prezzi popolari in streaming e quindi è arrivato il momento di vederlo.

Premetto che il film, che ha raccolto giudizi contrastanti della critica, doveva essere il primo di una serie di sei, secondo quanto leggo su Wikipedia. Gli incassi, non buoni, hanno causato un brutto colpo alla Warner Bros, che quindi ha abbandonato il progetto.

Per quanto riguarda la storia, senza anticipare troppo, posso dire che c'è uno stravolgimento delle leggende, con Arthur ridotto a fare qualcosa di simile al mafioso locale e al tenutario di bordello, dopo un'infanzia difficile nelle strade di una Londra gallo-romana, dove ancora svettano le rovine di una specie di Colosseo. Personalmente, tuttavia, non mi dispiace che gli artisti pasticcino un po' con questa famosa storia, anche perché il materiale originale non è proprio così chiaro e definito. Arthur è interpretato da Charles Hunnan, che ricordo nei panni di un tamarro-motociclista in Sons of Anarchy, serie TV vista su Netflix ma che non sono riuscito a finire. Cattivo casting, secondo me. Ma procediamo.

Arthur è finito in quella situazione disgraziata (trovatello) poiché il padre (Uther Pendragon, interpretato dal celebre Eric Bana) è stato eliminato dal fratello e rivale, il glaciale Vortigern (Jude Law l'attore, altro nome che non ha bisogno di presentazioni). Pessimo tradimento questo, perché Uther aveva appena fermato l'attacco di Mordred, un mago che assediava Camelot.



Veniamo così a sapere, nelle prime scene, che i maghi sono stati schiacciati dopo aver messo in atto un tentativo troppo ambizioso di dominio, e che Vortigern ha subito dopo usurpato il trono. Ha ottenuto questo successo grazie all'aiuto (pagato a carissimo prezzo, non dico quale) di certe demoniache creature che abitano... non dico dove. In pratica l'unico problema per Vortigern adesso è che la profezia prevede che qualcuno riesca a estrarre dalla roccia la spada magica, eccetera eccetera. Per questo il cattivo cercherà di localizzare Arthur, unico superstite della famiglia reale e legittimo re, e di eliminarlo. Esiste anche un potere che vuole invece sbarazzarsi di Vortigern... e mi fermo qui.

Guy Ritchie, che ricordo con piacere dal film Snatch, è qui nei panni di regista, co-sceneggiatore e co-produttore. Certamente suo il ritmo vivace e irriverente con cui la storia è raccontata, senza risparmio di costosi effetti speciali. Personalmente storco il naso di fronte all'eccessiva strafottenza del protagonista, alla musica pop (o molto simile al moderno pop), alle troppo lunghe scene di combattimento. Certi effetti speciali sicuramente m'hanno fatto soffrire per quanto fossero sofisticati e costosi, perché già visti spesso. Troppi flashback, di sicuro. Ho penato anche di fronte alla nomina di un gruppo di cavalieri della tavola rotonda rigorosamente multietnici, in omaggio alla dittatura del politicamente corretto. Per quanto riguarda i maghi, non sappiamo più nulla di loro dopo l'inizio, tranne il fatto che Merlino manda una sua accolita, cui non è stato dato nemmeno un nome, per salvare la situazione in momenti di emergenza.


Ma per quanto riguarda la storia, e lo sviluppo di molti personaggi, alcuni dei quali abbastanza ben caratterizzati, mi sento di dire che King Arthur - Il Potere della Spada pur zoppicando in alcuni punti non sarebbe poi così male.

Mi spiego: la trama ha una certa complessità e in parte resta nel solco della leggenda, in parte se ne allontana, proponendoci un'avventura che si snoda in una certa quantità di eventi e situazioni, dando spazio e respiro a vari personaggi (per inciso, Jude Law non sarebbe male nei panni del cattivo, ma il ruolo è impostato in maniera assai convenzionale). Siccome tutti si lamentano del fantasy e dei suoi schemi sempre ripetitivi, in questa pellicola abbiamo una storia per una volta tanto "diversa" e che sta in piedi, nonostante manchino molti dei personaggi delle antiche leggende, destinati presumibilmente a comparire nei successivi film che non vedremo mai.

Forse Guy Ritchie avrebbe dovuto essere infedele all'unica parte "inevitabile e fissa" della storia, quella della spada nella roccia? Chi lo sa. Certo forse le cose sarebbero più eccitanti se Arthur non fosse il "predestinato" e vi fosse quindi qualche dubbio sul fatto che sia lui a dover combattere contro il cattivo. Ma sto facendo solo una congettura. Quello che non mi è piaciuto davvero per niente è il tono troppo moderno e disincantato del film, vista anche la materia epica trattata, che fa a pugni con lo stile del regista.
Giudizio finale: si fa vedere, con un po' di fatica in qualche momento.



7 commenti:

M.T. ha detto...

L'ho visto tempo fa: non male, ma neppure il massimo. Aveva cose valide e altre che non andavano, come hai già detto tu: direi che hai inquadrato bene il film.

Bruno ha detto...


Come al solito, mi pongo la domanda: ma avendo investito 150 o più milioni di dollari, quando hanno potuto mostrare le prime scene del film, non hanno trovato nessuno che dicesse onestamente che stava nascendo male?

M.T. ha detto...

Non lo so. E dire che quelli che fanno questo lavoro dovrebbero essere esperti. O siamo noi a pretendere troppo, oppure credono che il pubblico medio (la maggior parte) sia di bocca buona e gli vada bene di tutto.

Bruno ha detto...


Non parlo di un punto di vista sofisticato... il film è stato "poco visto" dal grande pubblico ovvero quello che i produttori corteggiano in casi come questo. Perciò c'è qualcosa nella confezione che non funziona, e io credo che uno che guardasse il film come questo senza essere coinvolto se ne sarebbe reso conto.
Io non sono certo uno capace di azzeccarle sempre queste cose ma stavolta credo fosse facile.

M.T. ha detto...

Forse è il tema arturiano che non ha più appeal, perché è stato troppo usato?
Forse perché la modalità di fare certe scene è stata troppo usata?
O forse è stato il voler togliere l'atmosfera epica al tema e renderlo più "sporco"?
Gli elementi possono essere diversi, ma resta come dici tu il fatto che c'è qualcosa nel come è stato fatto che non funziona.

Bruno ha detto...


Il tema arturiano è certamente stato usato parecchio, anche se, a dire il vero, non mi ricordo nessun film che avesse cercato di seguire fedelmente le atmosfere e la storia (nemmeno Excalibur, se me lo ricordo bene). Doveroso precisare che le leggende si fa fatica a ordinarle in una storia coerente; il che potrebbe essere anche un vantaggio. I toni dissacranti comunque proprio non ci stanno.

M.T. ha detto...

Sui toni dissacranti sono d'accordo.
Anche Excalibur, che direi è il film finora meglio riuscito su questo tema, non è proprio ligio alla leggenda, anche se ha saputo creare un'atmosfera epica.
Bisogna poi vedere a quali leggende ispirarsi, perché ce ne sono diverse, di cui quelle più conosciute sono quelle scritte da sir Thomas Malory (ma anche queste sono una rielaborazione di testi precedenti).