venerdì 31 maggio 2019

The Perfection

The Perfection, da poco disponibile su Netflix, fa parte di quelle offerte strane e sopra le righe che ci vengono offerte dal colosso dello streaming online, per quanto la casa produttrice sia all'origine un'altra (Miramax). È un film horror con la sua buona quota di splatter, ma è anche una storia d'intrigo in cui lo spettatore viene continuamente colto di sorpresa dalle trovate dello sceneggiatore, azzeccate o meno che siano, e offre allo spettatore un'atmosfera molto particolare, carica di follia e di minaccia, di situazioni strane, di violenza.

Credo che Richard Shepard, essendo il regista e uno degli sceneggiatori, sia nel bene e nel male il responsabile delle stravaganze della pellicola, ben supportato da diversi validi attori. Una sola citazione da parte mia: Allison Williams, nei panni della protagonista Charlotte, capace di dare una interpretazione ambigua, di insinuare nello spettatore la sensazione che le cose non stiano come sembra. Ed è, ovviamente, così: in quanto la storia viene in un paio di occasioni "riavvolta" e ripetuta per farci vedere quello che veramente è successo, e non mancano i flashback per spiegare o anticipare i colpi di scena. Come ho scritto sopra, si esagera, la logica viene stiracchiata un po' troppo, ma complimenti per la quantità di idee storte e trovate ribalde che sono riusciti a infilare in un solo film, che sembra del resto muoversi fra generi diversi e non risparmia colpi per quanto riguarda sangue, orrore e schifo.



Detto questo, invito gli abbonati a Netflix a dare un'occhiata al film, e a farsi la propria opinione. E la mia recensione potrebbe finire qui. Ma aggiungo una serie di spudorate anticipazioni sulla trama (o lettore che non le desideri, fuggi adesso!) per spiegare perché The Perfection è, a mio parere, un po' troppo infarcito di assurdità.

Dunque, si racconta di una violoncellista la cui carriera è rovinata (si tratta di Charlotte). Era allieva di una prestigiosa scuola chiamata Bachoff, e scelta come la migliore allieva da Anton, il proprietario e principale insegnante. Ma la madre si è ammalata e Charlotte ha dovuto abbandonare tutto per assisterla. Ormai ha perso la necessaria destrezza, perché la madre è morta dopo una malattia durata molti anni. Ci viene fatto intuire, con qualche inquietante immagine di flashback, che la nostra Charlotte in questo periodo ha avuto anche qualche problema mentale.

Ma, alla morte della madre, l'inquietante ragazza si reca in visita alla scuola e incontra di nuovo i suoi insegnanti, tra cui l'amichevole Anton, e la nuova promessa della scuola, la giovane Lizzie. Sembra che non ci sia nessun rimpianto e nessuna invidia, anzi le due condividono la pulsione verso quella perfezione nelle interpretazioni musicali che dà il titolo al film.

Le due ragazze finiscono addirittura a letto insieme, e poi partono per una vacanza in Cina. Qui Lizzie sta male e comincia a vomitare, e sente qualcosa che striscia sotto la pelle! Il vomito è pieno di vermi! Charlotte cerca di aiutarla e prontamente tira fuori una mannaia (proprio così) per consentire all'amica appena conosciuta di... mozzarsi una mano. A cosa servono le amiche? Dopo tale evento, per la talentuosa Lizzie le possibilità di suonare il violoncello diventano... pochine.


Segue il dramma della mutiliata, l'esclusione dalla scuola, poi la cattura di Charlotte, per vendicarsi. Lizzie porta la malvagia Charlotte alla scuola come prigioniera e qui scopriamo che Anton, il professore, è in realtà un sadico che impone alle ragazze la perfezione o... lo stupro. Ma scopriamo anche che Charlotte aveva rifilato a Lizzie le pillole della madre, che provocano allucinazioni, e si era procurata la mannaia prevedendo che, con un po' di incoraggimento, sarebbe riuscita a indurre Lizzie impazzita per il dolore (e l'orrore) a tagliarsi la mano per liberarsi dei vermi. Che in realtà non esistevano.

Insomma, che Charlotte potesse indurre e prevedere un esito così preciso a me sembra una stupidaggine. Che poi lo vedesse come l'unico modo per far uscire Lizzie dal lavaggio del cervello (togliendole la capacità di suonare), e per farle capire di essere stata violentata e usata da Anton, è un altra assurdità. E Lizzie, questo è il bello, "vede la luce" e perdona Charlotte: in fondo cos'è una mano mozzata fra amiche?

Quindi in realtà Lizzie non consegna ad Anton Charlotte prigioniera, si tratta invece di un trucco, per facilitare la spedizione punitiva delle due eroine contro la scuola di Bachoff, covo del patriarcato maschilista; il film termina con il professor Anton mutilato di tutti gli arti ma tenuto in vita, ad assistere a una performance in cui Charlotte (che nella lotta contro di lui ha perso un braccio) e Lizzie suonano il violoncello, con una mano per una. Ok, The Perfection non è da prendere troppo sul serio, il film è una serie di trovate volutamente oltraggiose, però la trama proprio non sta in piedi, ed è un peccato.

Giudizio finale: non so. La compilation di idee stravaganti, malate e folli di questo film può piacere nonostante le incongruenze e le assurdità che saltano agli occhi. Per un giudizio molto più positivo potete fare un salto sul blog di Lucia Patrizi.


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