venerdì 27 ottobre 2017

Monstress volume one - awakening

Questo fumetto l'ho comprato in inglese e tenuto in attesa per mesi, di modo che avrei poi potuto, in effetti, comprarmelo in italiano. La casa editrice è la Image, che avevo seguito parecchio tempo fa (vent'anni?) quando era una giovane e rampante editrice "indie" di fumetti supereroistici. Serie come Wildacats o Cyberforce, che avevo seguito nel periodo (breve) in cui m'ero dedicato energicamente agli eroi in calzamaglia. Gli autori, anzi le autrici, sono Marjorie Liu (storia) e Sana Takeda (disegni), statunitense la prima, giapponese la seconda.
Sto parlando di Monstress, ambientato in un'Asia "alternativa" con influenze steampunk e motivi grafici art nouveau (liberty) negli edifici, nell'abbigliamento, e nello stile generale del fumetto.


La storia segue le disavventure di Maika, che fa parte degli Arcanici (traduco come posso dall'inglese), una razza di persone con caratteristiche magiche generalmente evidenti nel corpo. I nemici degli Arcanici sono gli umani, governati da un matriarcato in cui un potere fondamentale è costituito dalle Cumaea, ordine di sacerdotesse che traggono i propri poteri dai nemici, dagli Arcanici.


Come fanno? Se li mangiano... Per cui abbiamo personaggi mutilati e terrorizzati, prigionieri di queste sacerdotesse spietate.

La protagonista Maika è un personaggio in fuga, possiede qualcosa che il nemico vuole, ma non è semplicemente un'appartenente alla razza degli arcanici. Nel suo corpo coabita un'altra creatura, potentissima e mostruosa.

Detto questo, mi fermo qui con le anticipazioni della trama, e parlo di cosa non va per me in questo fumetto. Innanzitutto il tratto è poco... fumettoso ovvero poco movimentato, anche se non mancano scene d'azione. Non sto dicendo che sia disegnato male, tutt'altro. I motivi art nouveau mi piacciono moltissimo e certe tavole sono opere d'arte. Però c'è una certa staticità. E il passo della storia è glaciale, il che è voluto, ma ha reso a me più difficile la comprensione e il godimento della storia, anche perché Monstress l'ho letto a tratti, nei ritagli di tempo, nell'intervallo in ufficio eccetera.



Associando a questo il fatto che il lettore viene volutamente lasciato all'oscuro, tranne per le intromissioni di un gatto a molte code (ebbene sì) che spiega alcuni fatti fondamentali dell'ambientazione, mi sono trovato spiazzato. Forse la colpa è mia, perché cercavo un intrattenimento più scorrevole e invece ho trovato un'opera densa e complessa che richiedeva tanta attenzione, ma non sono riuscito a interessarmi più di tanto a questo fumetto.

Sarà necessaria una rilettura più calma, forse. O forse no, perché i temi di Monstress sono veramente cupi e spiacevoli, e non ho trovato un personaggio a cui affezionarmi, perciò non so se troverò voglia di rivedere il tutto con pazienza.
Giudizio: sospeso.

Sul blog Le Strade dei Mondi un'altra recensione di questo fumetto.


2 commenti:

M.T. ha detto...

Alcune tavole non sono curate come altre ed è un peccato; ma la storia mi prende, forse perché si rifà a Berserk, manga che mi ha appassionato (e che sarebbe ora Miura si decidesse a finire).
Il secondo volume di Monstress dovrebbe uscire in Italia il 7 novembre (prima lo davano al 31 ottobre)

Bruno ha detto...


Devo distanziarmi da questa recente lettura che non ha attecchito su di me. Più avanti forse, se avrò voglia, rileggerò con più attenzione il primo volume, poi chi lo sa...