domenica 22 ottobre 2017

It - Chapter One

Chi è quel clown e perché fa tanto paura? Me lo sono chiesto per decenni, in quanto l'unico libro di Stephen King che ho letto è l'Ombra dello Scorpione e It è sempre rimasto nelle intenzioni. Il dubbio ho voluto togliermelo guardando questo film, e certamente è stato un errore perché piuttosto avrei dovuto leggere il libro. Comunque sia, sono andato a vedermi It, il film diretto da Andy Muschietti, regista argentino non estraneo all'horror. Per la precisione il film in inglese si intitola It - Chapter One, perché non esaurisce i fatti narrati nel libro... per cui volendo vederli ci saranno sicuramente i seguiti.



It è la storia di un mostro che a scadenze periodiche sfoga la sua fame su una sventurata cittadina; la storia che ci viene narrata parte dalla scomparsa di Georgie, bambino che viene fatto sparire dal terribile clown mentre cerca di recuperare una barchetta di carta. Sarà il fratello assieme a un alro gruppo di amici, ragazzini scalognati chiamati "the losers" (i perdenti) da tutti e anche da loro stessi, a sentire la necessità di indagare sulla scomparsa di Georgie e su altre sparizioni. Tra gli attori che prendono i ruoli di questi ragazzi segnalo Finn Wolfhard, già visto in Stranger Things, comunque tutti bravi, anche col doppiaggio in italiano.

Anche gli amici hanno avuto visioni e sentito strani richiami o strani rumori. Il gruppo, a cui si aggiunge Bev, una ragazza chiacchierata nella comunità, e un ragazzo nero, svolge la sua indagine difendendosi allo stesso tempo dalle persecuzioni dei bulli e dall'inutilità dei genitori, che sono indifferenti a tutto e in un paio di casi personaggi davvero sinistri.


È chiaro che esiste questo mostro, o capo di un gruppo di mostri, che veste da clown; viene chiamato It dal gruppo e poi si scoprirà anche il suo nome... ma come si fa a trovarlo? L'indagine si rivelerà pericolosa e mostrerà una comunità le cui mancanze e la cui indifferenza fanno il paio con la mostruosità che perseguita i ragazzi, e di cui gli adulti (come al solito, nei film horror) non riescono a occuparsi. Tra genitori inutili, e ragazzi bulli sempre più pericolosi e violenti, sembra che per i nostri Losers il crudele It non sia nemmeno il peggiore problema.

Detto questo sui personaggi e sulla storia, il problema a mio parere (come in molti film horror) sta nella materia prima. Ovvero, l'horror, la paura. Volendo fare un discorso generale, non è facile che uno spettatore un minimo scafato si spaventi guardando un film dell'orrore, per quanta buona volontà ci mettano quelli che lo hanno prodotto... a me capita, ma poche volte. Nel caso di questo film visto il nome altisonante e il successo altrove mi aspettavo un minimo di inquietudine, di tensione, di disagio. Be', andando inevitabilmente nel soggettivo, devo dire di aver sperimentato molto poco di tutto questo.

Senza voler lanciare accuse (i fan non mi perdonerebbero) al libro di King che non ho letto, né fare paragoni con altre trasposizioni che non ho visto, questo It (tra l'altro anche lungo e un tantino noioso) mi ha decisamente lasciato indifferente. Penso che avrei passato meglio il pomeriggio con un paio di episodi di qualche serie TV...


8 commenti:

MikiMoz ha detto...

Per come la vedo io, è la versione aggiornata della miniserie precedente. Perché se qualcosa è maggiormente tratta dal romanzo, altre cose si perdono.
Insomma, è IT per i ragazzini di oggi.
A me il precedente fece paura, da piccolo^^

Moz-

Patalice ha detto...

l'ho visto giusto oggi, sbaragliando la mia folle paura dei clown, e devo dire che imprevedibilmente mi è piaciuto molto più di quanto non immaginassi

il libro ce l'ho ma ancora non l'ho letto, proprio perché traumatizzata nell'infanzia da quella mini serie che gli adoratori di cult guardano con occhi sognanti...

Bruno ha detto...


Forse è quella la discriminante... la fobia dei clown. Io non ce l'ho, e non ho provato alcuno spavento. Non è che la storia sia brutta o che, forse un po' troppo lungo e ci mette parecchio ad arrivare al dunque, però come horror non è molto efficace (per me).

Ivano Landi ha detto...

Io "It" l'ho letto due volte, una alla sua uscita negli anni '80 e una un paio di anni fa. E' l'unico libro di King che ho sentito la necessità di rileggere, perché secondo me è minimo due spanne sopra tutti gli altri suoi. Al secondo posto, tra quelli che ho letto, ci metto proprio "L'ombra dello scorpione".
Devo ancora vederlo il film, ma a quanto ho capito, leggendo varie recensioni in giro, non tradisce lo spirito del libro e nel caso di un romanzo cult questo conta molto.

Homo ludens ha detto...

Sono d'accordo. C'è un problema in primis rispetto alla materia paura; dalla mia adolescenza non ho più incontrato film che mi facesse paura (numerosi quelli realmente violenti che anche oggi guardo ma mi provocano disagio) e quindi serve altro nel genere affinché il film mi coinvolga.Riguardo alle fobie dei clown: sono della generazione precedente, di quelli traumatizzati dagli indemoniati... ma pure quello non mi fa più alcun effetto pauroso ahimè.
Il film lo guarderò quando sarà accessibile a tutti via tnt

Marco Grande Arbitro ha detto...

Credo che ormai It sia diventato pop. Come Freddy Krueger o la bambola Chucky. Non ci fanno più paura, perché ormai sono diventati quotidiani.

M.T. ha detto...

Concordo con Ivano: It è sopra gli altri libri di King (anch'io l'ho riletto più di una volta). E' un horror, ma non è solo quello: sinceramente, non mi ha spaventato, anzi a tratti l'ho trovato commovente. Il problema del film è che si vuole incentrarlo sulla paura, mentre invece occorrerebbe soffermarsi più a riflettere sul tempo che passa e quello che si perde crescendo, a mio avviso vero punto forte del romanzo. Oltretutto, hanno voluto cambiare i tempi in cui si svolgono i fatti e questo secondo me fa perdere qualcosa al film (anche se capisco il volerlo adattare a tempi più vicini per renderlo più appetibile).

Bruno ha detto...

Non ho risposto un gran che ai vostri commenti, proprio perché non sono inserito nel "fenomeno" Stephen King. Quanto alla paura secondo me dipende dalle trovate, dall'inventiva... Probabilmente chi è stato instradato dalla lettura del libro ha la fobia di quel clown, e questo funziona per lui, per me non vuol dire niente. Come dicevo tempo fa (parlando di The Ring) una idea, una trovata nel campo dell'horror può creare un successo ma può anche invecchiare presto.