martedì 9 giugno 2015

Fury

I film di guerra restano una mia passione, anche se di solito sono intrisi di becera retorica nazionalista (o di becera retorica pacifista, o comunque di becera retorica di qualche tipo). Ero molto curioso riguardo a Fury, di David Ayer (U-571) con il famosissimo Brad Pitt e altri attori validi (Shia Laboeuf, Logan Lerman), ambientato nella Seconda Guerra Mondiale e in particolare attorno alle vicende di un equipaggio di carro armato Sherman (un modello molto diffuso, usato dagli USA come si vede nel film, dall'esercito britannico e anche dai Russi, che però non lo apprezzavano molto, in quanto avevano di meglio). Nella versione italiana della Wikipedia, consultata oggi, il carro è invece un più moderno Pershing (non è vero, qualcuno glielo dica!).


L'interesse verso le truppe corazzate è ciò che mi incuriosiva, in quanto i film bellici raramente vanno a ficcare il naso nel claustrofobico interno dei carri armati (generalmente abbiamo storie di aviatori, fanti, marinai). Non è che Fury faccia capire tantissimo, comunque si vedono i soldati in azione nei vari ruoli e alcune scene belliche realistiche - altre no, soprattutto nel finale. Chiaramente in un film del genere molte scene non sono quelle classiche hollywoodiane, con soldati che si sparano da quindici metri: le distanze sono necessariamente molto più lunghe, il massacro un po' meno personale e sanguigno, salvo quando si va in combattimento ravvicinato.
La vita dei carristi è ovviamente grama come quella di tutti i soldati e forse di più, una vita sacrificata in un ambiente sporco e puzzolente, e che finisce in maniera orrenda (uomini bruciati vivi, corpi sbranati e maciullati, inceneriti, ecc...). Gli uomini sono plasmati da questa esistenza, non amano quello che fanno anche se scherzando lo chiamano il lavoro più bello del mondo, ma lo considerano il loro dovere.

Abbiamo una guerra veramente cattiva, sporca e rognosa, ormai agli sgoccioli (anno 1945) ma ancora micidiale: le città tedesche spesso si arrendono, ma ci sono i soldati più duri che resistono, spesso in episodi brevi ma micidiali, che spezzano amaramente l'illusione che le cose siano diventate facili. Per Wardaddy (Brad Pitt) la morale è semplice: il nemico va eliminato, gli appartenenti alle SS vanno uccisi anche se si arrendono (sono i veri e unici cattivi, come nella leggenda che va di moda in Germania), con le donne tedesche non c'è problema, si fanno scopare per un pacchetto di sigarette.

Quando il guidatore del carro armato ci resta secco all'inizio del film, in una scena che non vediamo, arriva Norman, un giovane pulito e idealista, un dattilografo che è stato spostate ai carri armati a causa delle perdite da rimpiazzare e dei pasticci della gestione del personale dell'esercito USA. Se è storico che un dattilografo potesse essere improvvisamente spedito a guidare un carro armato non lo so, mi sa di sciocchezza, invece è storico che molti, assegnati a compiti di tutto riposo, vennero spostati con loro scarsa soddisfazione a sostituire... la fanteria che crepava. Molto del film si gioca con il contrasto tra il pivello e i veterani, Wardaddy va in bestia perché Norman esita a uccidere e [inizio spoiler!!!] lo costringe ad ammazzare un prigioniero per fargli assaggiare il sangue che lo voglia o no. Norman è ostile e imbronciato, gli altri uomini faticano ad accettarlo, lui inizialmente non ha nemmeno tanta voglia di farseli amici, ma alla fine verrà accolto nel gruppo - peccato che poi crepino tutti, tranne lui. Lo risparmia proprio un soldato delle SS, che lo vede mentre cerca di nascondersi, unico superstite dell'equipaggio che ha fatto sputar sangue a un battaglione tedesco. Il giovane nazista vede Norman ma non lo segnala ai suoi superiori, salvandolo dalla vendetta: che l'americano sarebbe stato ucciso è scontato nel film, mentre non è vero storicamente che le SS non facessero mai prigionieri [fine spoiler].

Insomma è un po' una storia vecchia e rancida, un Salvate il Soldato Ryan con i carri armati, davvero niente che valga la pena come trama, per quanto recitata bene. Comunque consiglio, agli amanti dei film bellici, di vederlo.



2 commenti:

M.T. ha detto...

Parlando di film di guerra con carri armati, mi gai venire in mente un vecchio film (è del 1965), La battaglia dei giganti.

Bruno ha detto...

Me lo ricordo. Bello, tutto sommato, ma con tutti i limiti (nel tipo di storia, negli effetti speciali, ecc...) di un film di quell'epoca.