domenica 6 aprile 2014

The Drowning Girl: a Memoir

Libro (in inglese) impervio ma anche intrigante, onirico, trascinante nelle sue pagine migliori: The Drowning Girl: a memoir di Caitlìn R. Kiernan è una storia confusa e difficile, narrata in prima persona da un narratore inaffidabile, ricca di riferimenti a eventi, musica, dipinti veri e immaginati, libri. Come filo conduttore un'ossessione suadente e pericolosa. Non è una tradizionale storia del fantastico e gli amanti dei libri d'azione non vorranno, immagino, toccarla nemmeno con un palo.


Ammetto che non è stata lettura facile nemmeno per me. Ad ogni modo nel 2013 ha avuto la nomination per il Premio Nebula (categoria romanzi).

India Morgan Phelps è una ragazza con molti problemi e un sacco di stranezze. Soffre di manie ossessivo compulsive, vede una terapeuta con modesti risultati, deve prendere delle medicine a orari precisi, ma non sempre lo fa. Ha una lontana parentela con Lovecraft, il Solitario di Providence. Sua madre è morta suicida, e così sua nonna, nella sua storia di famiglia è già scritta l'impossibilità di essere normale. Il padre ha abbandonato la famiglia perché la madre era pazza, così India da bambina si diverte a immaginare mille modi per farlo morire, augurandosi che muoia davvero. Nonostante tutto la ragazza ha un lavoro a tempo parziale e vive in un appartamento da sola tirando a vanti in qualche modo. India è gay e all'inizio della nostra storia interrompe la sua solitudine conoscendo un'altra ragazza, Abalyn (in realtà un/una transessuale) che la accetta così com'è.
Tra le ossessioni di India c'è un quadro (invenzione della Kiernan) che la attrae morbosamente, The Drowning Girl, e le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, le storie morbose di omicidi irrisolti, di persone aggredite da mostri marini, di fantasmi, di sirene che seducono i marinai.
Secondo India gli artisti dipingono o scrivono per riuscire a scacciare i fantasmi da sé e imprigionarli nelle loro opere, ma così ottengono solo il risultato di moltiplicarli, di metterli in condizione di attaccare altre persone. Così è per lei: le opere d'arte riescono solo a ossessionarla.

Oltre alla terapeuta, anche l'amica/amante cerca di aiutarla, con modesti risultati. In verità anche Abalyn è una persona infelice che vive conflittualmente le proprie scelte e il proprio isolamento. Vive scrivendo recensioni di videogames ma ovviamente non è un lavoro che possa mantenerla, e infatti entra nella storia sfrattata e buttata in mezzo alla strada assieme alla sua roba, circostanza che porta India a conoscerla, a ospitarla in casa e poi a diventarne l'amante. Ma Abalyn non è il solo amore di India: un altra ragazza che ha conosciuto in circostanze misteriose continua a ossessionarla. Eva, trovata nuda nel cuore della notte, Eva la ragazza che fa da modella a un pericoloso artista alla caccia di altre ossessioni maledette, che ha tra le sue amicizie la profetessa di un misterioso culto suicida. Gli incontri di India con Eva (reale e fantasma allo stesso tempo) immaginata come essere magico per metà pesce e a volte anche come donna lupo, si svolgono in un'atmosfera di sogno, allucinazione e confusione mentale, perché la ragazza non prende le medicine in queste occasioni e precipita in pericolosi accessi di follia.

Il libro diventa una divagazione onirica ricca di citazioni artistiche e letterarie, e la stessa protagonista vi inserisce i suoi racconti, storie nella storia che nascondono al lettore quello che veramente avviene coprendolo con una ricchezza di rimandi e accenni misteriosi. Allo stesso tempo ci sono esplicite scene sessuali.

Riuscirà India, con queste esperienze mistiche e allucinatorie, a crearsi una realtà che valga tutti i problemi che l'abbandono della normalità comporta? Riuscirà a ristrovare una pace e a conoscere una verità? I temerari conosceranno la risposta, ma sono avvisati: questa non è una lettura facile.

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