Forse il miglior titolo che ho letto dalla penna di Tanith Lee, questo libro è una storia malinconica, passionale e tenebrosa (gotica) che ruota attorno alle geste di un cacciatore di morti viventi (in questo caso fantasmi), Parl Dro, personaggio carismatico e misterioso della storia. Il titolo è Kill the Dead, direi molto appropriato, ed è talvolta collegato a Sabella (di cui ho parlato tempo fa) in una specie di duologia (the Blood Stone). In realtà le due storie non sono affatto collegate, hanno in comune il fatto di essere state pubblicate nel 1980 e che si parla di non morti in entrambe, in qualche modo, ma sono assai diverse fra loro e non c'è alcun collegamento logico possibile.
Come molti hanno notato, Tanith Lee sa mescolare elementi classici e consueti in maniera non convenzionale, creando delle storie insolite, in cui le pulsioni e le passioni dei protagonisti risaltano in primo piano. I protagonisti qui sono tutti speciali in un modo o nell'altro, tesi a qualche obiettivo o motivati da una passione, oppure da un odio. Parl Dro, il cacciatore di morti viventi, è un uomo che fa paura agli altri anche se chi ha bisogno dei suoi servigi lo ringrazia e lo paga generosamente. Ha una gamba offesa, e deve tenersi in movimento, nonostante il dolore, perché non si blocchi del tutto. Possiede una grande esperienza, in buona parte istintiva e guadagnata sul campo, su come si eliminano i fantasmi: non li odia in verità, ma è implacabile nella sua missione di eliminarli a tutti i costi. Parl conosce di fama il villaggio di Ghyste Mortua, una vera e propria capitale degli spettri, e ha deciso di andare a distruggerlo. Un musico, geniale ma povero e sfortunato, Myal, incrocia il cammino di Parl Dro e cerca di fare la sua conoscenza, ma non riesce a farsi prendere in grande considerazione, almeno inizialmente.
Entrambi gli uomini sono coinvolti dal triste fato di due sorelle che vivono insieme in una casa solitaria, Cilny e Ciddey: figlie di un nobile locale ormai decaduto, impoverite e isolate. Cilny si è uccisa, ma corre voce che sia ancora nella casa, sotto forma di fantasma. Parl Dro interviene, senza che la sorella superstite lo desideri, innescando così una voglia di vendetta inarrestabile. Myal non lo sa, ma c'è qualcosa che lo lega al destino di Ciddey e anche un legame con l'uccisore di fantasmi. Così questi personaggi si incontreranno e andranno incontro al loro destino dirigendosi verso il villaggio spettrale di Ghyste Mortua. Grande colpo di scena finale, che rivelerà parecchi retroscena.
La ricca e sensuale immaginazione dell'autrice si mostra al massimo potenziale, a mio parere, in una scena (chi non vuole anticipazioni salti questo paragrafo) dove Myal e Ciddey, entrambi spiriti (ma Myal in verità non è morto, qui non tenterò di spiegare), vanno a letto assieme in una locanda del villaggio stregato. Non possono ovviamente fare l'amore, ma solo abbracciarsi e baciarsi teneramente in una malinconica imitazione della vita; scena dolcissima e triste allo stesso tempo. Triste e terribile anche la scena in cui Parl Dro elimina Cilny, che sembra non voler capire di essere morta ma vuole restare assieme a sua sorella.
Per quanto ne so, questo libro è disponibile come ebook in inglese (in cartaceo penso sia comunque facile da comprare, sempre in lingua originale) ma di difficile reperibilità in italiano (la Garden Editoriale lo aveva tradotto durante gli anni '80 nella collana Solaris Fantascienza, assieme a Maestro d'Illusioni, sempre di Tanith Lee). Se vi capita la possibilità vi invito a comprarlo, credo che se lo meriti.
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