Venetia: gioco italiano di Stratelibri presentato a Lucca Comics & Games 2013: non ho fatto in tempo a partecipare alla partita di prova cui mi ero iscritto perché era stata cancellata la demo nello stand di Giochi Uniti. Motivo: non avevano più scatole da vendere. E' un buon motivo? non lo è? Evitiamo la polemica, anche perché uno degli addetti allo stand si è comunque messo a illustrarmi il gioco anche se non c'era partita da giocare.
Due cose mi hanno attirato verso questo gioco: l'interesse verso la storia di Venezia e la qualità di mappa e componenti, decisamente ben fatti. La suddivisione del gioco in periodi storici, ovvero l'ascesa della città marinara, il suo apogeo e il declino, mi hanno ulteriormente incuriosito, anche se il gioco è fondamentalmente astratto. I giocatori prendono le parti delle famiglie più illustri, in lotta per la gloria e la potenza della loro città ma anche per arricchire le proprie casate e accaparrarsi le cariche più importanti.
C'è una gran quantità di cubetti che rappresentano l'influenza politica. Le famiglie mercantili della città devono aprire le zone marine al commercio e successivamente si possono impadronire dei porti commerciali, che sono quei circolini con un numero dentro. Lo fanno giocandosi tanta influenza quanto è il valore del porto (il numero). E' possibile contendersi un porto tra diversi giocatori ma facendo ciò si può far nascere insofferenza nella popolazione locale, e si rischiano delle rivolte.
Motore delle attività sono quei dadi di colore diverso (in basso a sinistra sul tabellone: i dadi gialli si vedono bene, quelli argento e bronzo molto meno...) che rappresentano potenziale militare, politico e commerciale, e si tramutano in influenza politica, carte da pescare eccetera. Ci sono tessere di potenza militare che si usano in guerra, e carte "minaccia" pescate all'inizio di ogni turno che fanno nascere dei regni ostili. Questi regni impediscono l'espansione commerciale in una regione, possono però essere rimossi. Durante il declino di Venezia però l'emergere di potenze straniere finirà, se ho capito bene, per strangolare un po' lo sviluppo economico della città.
Oltre a questo, ci sono le elezioni del Doge e la politica interna. Il Doge ha dei privilegi e quindi ci si contende la carica a furia di carte "voto" e speciali carte azione, oltre alle carte "famiglia" che rappresentano un potente personaggio della casata, e che si spendono per cercare di acquisire l'ambita carica.
Esiste un tracciato di cerchiolini bianchi in basso sul tabellone. La potenza della città si misura con il segnalino bianco, simile a un pedone degli scacchi, che vedete sul tracciato nel cerchio più a sinistra. Il segnalino procede verso destra a mano a mano che i giocatori ottengono dei successi. Quando si raggiunge il cerchio in bianco pieno, inizia il periodo di apogeo della città. Ma da destra (in questa foto il tracciato è parzialmente coperto dal libretto delle regole) avanza, mosso dalle carte "minaccia," il segnalino nero dei nemici, e quando incontra il segnalino bianco inizia il declino della città, che è destinata a lottare per la sopravvivenza e infine a crollare.
Insomma, tante cose interessanti da fare in questo gioco, che probabilmente mi procurerò al più presto.
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