Post estivo, di quelli che non scriverei se non facesse caldo.
Su questo blog ho cercato di lasciare il più a lungo possibile l'opzione di inserire un commento anonimamente. La sentenza antiblog di febbraio contro la Rando mi ha convinto definitivamente a rinunciarvi. Prima di allora gli spammer ne hanno approfittato inserendo link ai prodotti o alle pagine web che volevano pubblicizzare. Motivo per cui la mia pagina è risultata "sospetta" su qualche motore di ricerca, ma la cosa adesso è rientrata. Quasi in tutti i casi.
Vorrei sapere come mai, quando annuncio un mio post su Facebook, devo inserire il "captcha," la parolina di verifica, per farmi accettare il post, con l'avvertimento che sto facendo un'operazione cattivella. Vorrei anche sapere come mai tutti quelli che cliccano il link sul mio messaggio vedono comparire una scritta che annuncia che il mio sito è pericoloso: hanno la possibilità di ignorare l'avviso e procedere, oppure di annullare l'indirizzamento al link e rinunciare a visitare questo blog.
Campo lo stesso, anche se questo mi toglie delle visite, vorrei però capire come ragionano quelli di feisbuc.
Ai primi tempi, quando ero costretto a inserire il "captcha," compariva una scritta, un link che potevo cliccare: pensi che questo avviso sia inappropriato? o qualcosa del genere. Ho ripetutamente approfittato di questa possibilità, specificando che di solito inserisco messaggi all'interno di gruppi, che solo poche decine di persone li vedranno. Faccio notare che non c'è alcuno spam su questo blog, non c'è nemmeno la pubblicità. Chiedo di verificare e di togliermi quel tormento.
Dopo un po' di tempo qualcuno ha visionato i miei messaggi, evidentemente, perché ho notato un piccolo cambiamento. Quel qualcuno ha preso una decisione: adesso quando sono costretto a inserire il "captcha" non ho nemmeno più la possibilità di protestare! Ma dico, sono andati veramente a vedere questa pagina e hanno deciso che è pericolosa? O semplicemente si sono stancati del fatto che protestassi e hanno deciso di togliermene la possibilità?
Due conclusioni: la prima è che sono odiose tutte queste grandi compagnie che non ti permettono mai di esprimere le tue ragioni e di parlare con una persona che ti dia retta, fermo restando che anche quando puoi farlo è facile che se ne freghinodelle tue ragioni.
La seconda è che Facebook dovrebbe pagare di più i suoi dipendenti italici, forse. Così com'è, sono evidentemente demotivati e prendono decisioni stupide.
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