venerdì 7 maggio 2010

Imperial 2030

Un gioco un po' diverso dal solito, dove viene rappresentata una situazione di conflitto abbastanza tradizionale ambientata in un prossimo futuro. Ci sono in ballo le grandi potenze, aggiornate al mondo globalizzato: India, Cina, Europa, Brasile, Russia, USA. La peculiarità è che in realtà si tratta di un gioco economico e le azioni militari, che consistono fondamentalmente nel prendere il controllo di mari e terre emerse non appartenenti alle grandi potenze, servono ad arricchire i giocatori che fanno la parte di investitori che agiscono dietro le quinte.
Le grandi potenze offrono i titoli del loro debito pubblico, che saranno più contesi ovviamente se il paese è prospero (ricco e capace di presidiare un vasto territorio). I giocatori muovono quelle potenze di cui sono i maggiori detentori del debito pubblico: pertanto il gioco si svolge prevalentemente nell'ambito del controllo finanziario di stati che vengono spietatamente spremuti per ricavarne ricchezza economica.

Anche gli eserciti, che costano e limitano la tassazione, vengono cinicamente mandati al macello se è arrivato il momento di mietere dopo quello di espandersi. E se un giocatore resta privo di nazioni da controllare non c'è alcun problema, diventa "banca svizzera" ed è molto più libero di muoversi a livello finanziario e speculativo (anzi, è una situazione preferibile, almeno per una parte del gioco, a quella di controllare una potenza: anche perché, contrariamente ai governanti argentini, qui il detentore del potere è obbligato a coprire l'interesse sul debito pubblico di tasca propria se il paese non ce la fa).

Un sistema molto semplice per far riflettere su come il denaro sia la forza che muove il mondo di oggi e sull'esistenza di interessi senza volto che si nascondono dietro lo schermo di leader mondiali e di nazioni. I fatti di questi giorni, ovvero la speculazione contro l'Euro che sta causando disordini e mietendo vittime umane negli scontri di Atene, possono del resto ben far riflettere su questo capitalismo senza patria.
Il gioco di cui sto parlando si chiama Imperial 2030 (basato sul precedente Imperial che non ho giocato) ed è stato pubblicato un anno fa. Progettista: Marc Gerdts. Non so nulla di lui, ma devo fargli i miei complimenti.

2 commenti:

Lucia ha detto...

Ma quando ti degni di scrivere la recensione di un fantasy? Io sto aspettando :-)

Bruno ha detto...

L'ultimo libro di Francesco Dimitri l'ho ordinato ma è in ritardo... appena arriva leggo e recensisco, giuro.