lunedì 26 aprile 2010

La Guerra nel Medioevo

Ci ho messo un bel po' a finire questo libro denso e massiccio di Philippe Contamine, professore alla Sorbona e autorità indiscussa in materia di storia medievale. Il medioevo mi interessa soprattutto perché mi interessa la storia: ma non lo ritengo off topic in questo blog perché il fantasy, nonostante si sia ormai ramificato in mille tematiche diverse, è pur sempre in buona parte ancorato ad ambientazioni medievaleggianti. Anche se, sia detto di sfuggita, chi crea un'ambientazione fantastica è tenuto a riflettere sulle sue peculiarità e sulle loro conseguenze nella società, e non dovrebbe semplicemente "infilarla" in un mondo medievale o di altro periodo storico.

Ne La Guerra nel Medioevo l'autore fa una carrellata sul fenomeno militare visto da tutte le angolazioni possibili e immaginabili, un'analisi inevitabile perché, come Contamine fa notare, nel periodo medievale la guerra è onnipresente e connaturata con la società e l'autorità in maniera indissolubile. Non solo il feudalesimo è una forma di governo (con la sua inevitabile frammentazione dell'autorità e del potere) che nasce dagli obblighi militari del feudatario in cambio del controllo su un certo territorio, ma per di più la Chiesa cattolica, che aveva vissuto una breve stagione di assoluto pacifismo ai tempi dell'Impero Romano, comincia a vivere in simbiosi con gli uomini d'arme cercando di influenzarne i comportamenti (codice cavalleresco, crociate) e legittimarne l'operato, pur essendo critica verso le guerre in cui al cristiano si oppone un cristiano.

Come tanti libri del genere, anche questo è piuttosto scarso di informazioni che riguardano l'alto medioevo e trae molte delle sue fonti dagli ultimi secoli, '300 e '400. Una visione distorta inevitabile, visto che l'alto medioevo e i tempi delle invasioni barbariche sono una specie di notte dei tempi di cui poco si sa perché poche testimonianze sono state scritte e non tutte ci sono arrivate. Tuttavia l'autore fa un onesto tentativo di comprendere anche quel periodo, in cui nascono i primi castelli e gli obblighi feudali, si verifica quel tracollo organizzativo che impedisce per tutta quest'epoca di mettere in campo armate numerose come si verificava ai tempi del mondo antico, si fanno i conti con le ultime grandi invasioni (Ungari) e il clero si qualifica come ultimo baluardo di civiltà e di sapere in un mondo dove l'esistenza è divenuta violenta e stentata.

Interessante l'attenzione agli obblighi feudali e al loro evolversi. Gli obblighi militari della società medievale potevano essere molto complessi e personalizzati: un feudatario poteva essere tenuto a fornire al suo sovrano determinati organici, con una descrizione molto precisa di quanti cavalieri, scudieri, arcieri, cavalli e armi era suo compito mettere a disposizione. Poteva essere tenuto a fornire un servizio gratuito per un certo periodo, essere pagato per una campagna più lunga, aver diritto alla sostituzione di cavalli o equipaggiamento perduti in battaglia, ecc... Il servizio militare di un cavaliere non corrispondeva necessariamente con l'assegnazione di un terreno per il proprio mantenimento: un altro (più ricco) poteva essere tenuto a provvedere per lui in tutto o in parte. Generalmente (salvo qualche eccezione verso la fine del medioevo) non c'era alcuna "fabbrica" che producesse armi e armature in serie o scuola militare che fornisse addestramento: il mestiere delle armi era una pratica quotidiana per moltissima gente, le armi si compravano come e quando possibile e non sempre la loro qualità era eccelsa.
Il risultato era un esercito poco disciplinato, dove spesso il combattente cercava la gloria individuale o la cattura di prigionieri che potessero fornire bottino, e dove il nobile desiderava vedersela con i suoi pari della parte opposta, indipendentemente da quelle che fossero le esigenze tattiche. Gli obblighi delle milizie feudali spesso erano limitati a un periodo di tempo modesto, il che rendeva le marmaglie di armati alla meno peggio utilizzabili solo sulla difensiva. Frequenti gli assedi, scarse e temute le battaglie. Possibili i comportamenti "cortesi" e umanitari sul campo di battaglia (incoraggiati dalla Chiesa), con richieste di riscatto per i prigionieri e trattamenti dignitosi, ma non infrequenti le atrocità che talvolta si estendevano alla popolazione civile in teoria estranea ai conflitti (e priva, almeno per una parte del medioevo, di un sentimento nazionale).

Il libro tratta anche di armi e armamenti, di strategia e tattica (Contamine cerca di dimostrare che i condottieri dell'epoca non erano poi così sprovveduti, ma implicitamente riconosce che rispetto all'epoca antica c'era ancor meno controllo su quanto accadeva nel campo di battaglia), delle compagnie di mercenari che saranno così importanti nelle epoche successive, dello sviluppo dell'artiglieria, della capacità finanziaria e organizzativa delle monarchie dell'epoca (assai scarse: e questo spiega come in una società dove un sacco di gente possedeva armi e armature gli eserciti fossero relativamente piccoli), del rapporto con gli infedeli e le realtà esistenti ai confini del mondo medievale.

Si tratta di un testo comprensibile anche a chi ha scarse conoscenze precedenti o solo rimembranze scolastiche, ma non è propriamente divulgativo. Ogni affermazione è corredata di note a pié pagina e citazioni, riferimenti ed esempi, nonché magari anche di menzione delle eccezioni alla regola. L'autore dice quello che sa, dà una interpretazione, ma allo stesso tempo sciorina argomenti che possono permettere al lettore di farsi un'idea e offre mille rimandi per chi vuole approfondire. Questo rende La Guerra nel Medioevo un testo dallo stile dotto, una miniera di informazioni e una guida per una conoscenza approfondita dell'argomento, ma non una lettura scorrevole. Chi volesse un rapido manualetto che riassuma in punti chiari ed essenziali gli aspetti peculiari della storia militare del medioevo dovrà cercare altrove.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella lettura, io invece mi sto concentrando sulla vita quotidiana del medioevo, poi ti faccio sapere com'è.
http://www.ibs.it/code/9788842052685/delort-robert/vita-quotidiana-nel-medioevo.html
Per ora non è certo scorrevole....
e con il fatto che non si può ovviamente generalizzare perchè il continente europeo è molto vasto e non eterogeneo, che i progressi venivano divulgati con tempi diversi e tutte le ovvie difficoltà il risultato è più un insieme di quest'ultime che non una risposta che serve a chiarirti le idee...
Per carità mi sta bene perchè è corretto però alla fine in mano ho un pugno di mosche ^____^
Illoca

Bruno ha detto...

Rimedio a una svista: la casa editrice del libro di cui parlo in questo post è Il Mulino.

@ Illoca: l'argomento è affascinante ma l'unica volta in cui mi sono avvicinato a un libro di questa categoria (La vita quotidiana in Francia ai tempi del Re Sole) m'ha ammazzato di noia.
Era proprio scritto male.
Quanto al fatto che è difficile generalizzare, è verissimo. Il medioevo italiano ad esempio è ben diverso da quello del resto d'Europa (dal termine dell'alto medioevo fino alla fine dell'epoca, praticamente l'Italia è stato un paese relativamente ricco e, sebbene fosse diviso politicamente vi aveva sede la Chiesa, superpotenza indiscussa). I popoli slavi entrano nella storia medievale più tardi. Alcuni paesi hanno un regime imperiale o monarchico ben definito, altri sono più caotici (e questo cambia nel corso dei secoli da paese a paese). In certe zone si confina ancora con i pagani, in altre tutto è condizionato dalla lotta contro i musulmani, ecc...

Lucia ha detto...

Stupenda la tua recensione. La avevo lasciata da parte, per leggere in santa pace perchè sapevo mi sarebbe venuta "fame di Medioevo", mi è venuta voglia di comprarmi il libro...vediamo.
Io invece ho letto Medioevo sul Naso (un giorno scriverà la recensione...) che non parla di armi, bensì di tutte le invenzioni medievali, lo considero molto utile per chi scrive fantasy in mondu medievaleggianti.
Complimenti ancora, una recensione chiara, scorrevole e che invita all'acquisto :-)

Bruno ha detto...

@ Lucia: grazie per le belle parole, anche se ci tengo a precisare che si tratta di un libro molto denso, chi lo vuol comprare deve sentirsi ben motivato. Quanto alle invenzioni medievali, ne so qualcosa ma non molto, e anche quello è un argomento affascinante. Perché siamo abituati fin dai tempi della scuola a pensare che il medioevo fosse un periodo di oscurantismo e di ignoranza, ma i progressi tecnici non sono mancati (mi vien da pensare alla metallurgia, che rispetto ai tempi antichi ha fatto sicuramente dei passi avanti: ed è solo un esempio).

Anonimo ha detto...

Io Vi consiglio di cercare in rete qualche documentario, sono molto meno pesanti dei libri e con le immagini sono molto piu' comprensibili.
Sicuramente i libri andranno piu' nel dettaglio, ma per le nostre esigenze "light" vanno piu' che bene, io ne sto collezionando un po' e ogni tanto me li vedo.
Illoca

Bruno ha detto...

Uh, Davide, interessante! qualche suggerimento, qualche link "legale?"

Uberto Ceretoli ha detto...

Ciao Bruno, ho letto il Contamine (che per me è indispensabile se a fini letterari si vuole anche solo accennare a una società medievale) e ti consiglio anche "Tecniche e spazi della guerra medievale" di Settia, editore Viella, che ho trovato interessante e che tratta anche e soprattutto dei comuni italiani e dell'alto medioevo.

Bruno ha detto...

Grazie per la segnalazione Uberto. Con la coda di lettura che ho (Contamine lo avrei dovuto iniziare più di un anno fa) non ci vorrà poco tempo, ma lo tengo presente...