venerdì 16 aprile 2010

Due Off topic al posto di uno!


Ho visto la versione estesa in DVD di Red Cliff, un film (prodotto e diretto da John Woo) che non ha molto a vedere con il fantastico (è basato su un fatto storico). Una mega produzione, con un certo uso di effetti speciali unito alla disponibilità di comparse in abbondanza, cosa che non capita spesso di questi tempi (in un film occidentale). Ci sono un po' tutti i pregi e i difetti della cinematografia cinese (e direi orientale in genere): coreografie eleganti e bei costumi, bei paesaggi e anche buona recitazione, ma gusti molto diversi dai nostri. Le scene di battaglia sfidano la logica. Spesso sono eleganti o drammatiche ma mostrano cose che non potrebbero mai accadere. Tra le più ridicole, una carica di cavalleria incanalata e intrappolata in una specie di labirinto di soldati che fanno muraglie di scudi. Un completo controsenso invece una formazione di fanteria che forma una testuggine di scudi da cui spuntano le lance: la fanteria avversaria attacca questa formazione ed è sterminata con una facilità poco credibile, allora i generali mandano una carica di cavalleria, come se fosse proprio quello che ci vuole! E infatti la cavalleria vince, mentre invece è una realtà tra le più banali della guerra prima delle armi da fuoco che una formazione di fanteria, compatta e irta di lance in tutte le direzioni, sia impervia proprio alle cariche a cavallo.

A parte le sottigliezze militari (potete ben immaginare la quantità di sotterfugi geniali che si trovano in film di questo tipo) mi annoiano parecchio le scene da ammazzasette, quando questo o quell'eroe si pavoneggiano prendendo a mazzate interi reparti nemici, scene purtroppo che abbondano in Red Cliff.
Un po' seccanti anche certe tirate filosofiche, ma con l'attenuante che ci sono dei bravi attori e della buona recitazione.
Manca, grazie al cielo, la classica macchietta che serve a far ridere gli spettatori asiatici (tra goffaggini e scene alla Alvaro Vitali). C'è invece una figura un po' ridicola ma in fin dei conti drammatica (SPOILER) di un sempliciotto che sta dalla parte sbagliata e aiuterà una spia senza saperlo: la spia è una nobildonna travestita da uomo, mandata dai "buoni" a raccogliere informazioni: il nostro soldato ingenuo non capisce che è una donna e fa amicizia con lei senza sospettare nulla: le salva la vita quando è scoperta, salvo incontrarla più tardi sul campo di battaglia.
Come dicevo non è un film fantasy. Tuttavia l'atmosfera esotica che trasuda da questa pellicola non può che attirare l'appassionato del fantastico. Consiglio una visione molto calma, magari in due o tre sedute, perché il film è assai lungo.

Ho invece pescato un fumetto dal bel mezzo di una serie perché mi interessa l'argomento: si tratta di La Noche Triste della serie Quetzalcoatl, autore Jean-Yves Mitton. La storia (un po' romanzata) riguarda le avventure di Cortez, conquistatore spagnolo, e della Malinche, la donna che gli fece da interprete e da aiutante nel rapportarsi con i popoli locali, e che almeno in parte lo guidò nello sfruttare le loro aspettative e le loro divisioni.
La storia della conquista delle Americhe è un incontro di mondi incredibilmente diversi, un dramma tristissimo ma che accende l'immaginazione. In questo senso è di sicuro interesse per chi ama il fantastico e per i creatori di mondi immaginari.
Cortez era un uomo pragmatico e spietato, pieno di irruenza e coraggio, e i suoi soldati generalmente non gli erano da meno. Sfruttando la leggenda di un dio che doveva tornare a manifestarsi, Quetzalcoatl il Serpente Piumato, trovò gli alleati che gli permisero di sfidare una città stato al centro di un impero: Tenochtitlan, capitale degli Aztechi. Portò avanti la missione pur essendo stato sconfessato dalle autorità, riuscendo a mettere il mondo di fronte al fatto compiuto. La Malinche, oltre a guidare Cortez e permettergli di dialogare con i nativi era anche sua amante e fu madre di suo figlio, il primo mestizo (mezzosangue). Amata come madre del Messico, odiata come traditrice, è simbolo di un mondo nato nel sangue e che rimane diviso tra due identità.
Ma la conquista del Messico non fu così semplice: la Noche Triste è il nome dato a uno scontro che fu per gli Spagnoli una sonora batosta. Ma la crudeltà degli Aztechi era tale che i popoli passati a Cortez non potevano sperare di trovare un facile accomodamento, perciò rimasero con lui e alla fine lo aiutarono a vincere.
Per tornare al fumetto: me lo sono goduto. Un tratto un po' convenzionale, ma ho la tentazione (se troverò il tempo) di leggere tutta la serie.

7 commenti:

Lucia ha detto...

Il primo l'ho visto. Adesso non ricordo bene, ma a un certo punto uno di loro dice qualcosa del tipo "aspettiamo le due di notte" e mi sono domandata se a quell'epoca da quelle parti divedavano le ore in questo modo. Per me è stato un film lento e noioso, al limite dell'assurdità.
Comunque sono d'accordo con te sul fatto che gli attori sono bravi e sulle "tirate filosofiche", per carità!
Guarda, mentro lo guardavo avevo anche scritto degli appunti per fare la recensione, ma poi ho lasciato perdere, tanto non ne valeva la pena.

FraAngel82 ha detto...

Riproviamo a postare il commento.
Prima di tutto dicevo che mi dispiace che non ti sia piaciuto quanto avrebbe potuto. Io, come forse avrai notato qua e là, l'ho adorato. Però mi rendo anche conto di non fare testo e di essere, come pochi altri in Italia, un caso a parte.
Il fatto è che se stessimo qui a parlarne ti potrei spiegare tante cose che ti aiuterebbero a vedere quello che c'è dietro questo film, quello che rappresenta I Tre Regni (di cui Red Cliff è UNA parte) per i cinesi e perchè alcune cose dovevano essere fatte in certo modo, cosa rappresentano, cosa signficano.
Mi rendo conto però che il gap culturale è ancora ampio e un pò mi rammarico perchè vedo che in un mondo globalizzato l'oriente è comunque ancora lontano.
Io non sono un'esperta (tutt'altro!), però vedo, lo sento, che il fatto di frequentare la letteratura e il cinema asiatici con una certa assiduità mi aiuta a superare certe distanze.
Non è colpa di nessuno, non si tratta di ignoranza o di mancanza di gusto. Non si tratta nemmeno di gusti personali a volte. Ma solo di mancanza di alcuni mezzi, di alcuni informazioni importanti per capire.
Per questo, secondo me, con l'uscita del film qualche editore pio avrebbe dovuto sobbarcarsi la pubblicazione anche del romanzo, tradotto dall'inglese (almeno).
E' un vero peccato. Perchè in realtà il film è bellissimo proprio perchè ha quelle citazioni (quella de L'arte della Guerra è bellissima!) o certe scene di combattimento fatte in quel determinato modo.
E poi c'è il meglio del cinema cinese conteporaneo riunito in un solo meraviglioso cast!

Bruno ha detto...

Per qualche motivo assai misterioso Google non mi avverte che sono stati postati dei commenti...
Spero che non ne approfittino gli spammer per imbottirmi il blog di spazzatura.
Per quanto riguarda il film Red Cliff, il commento di Lucia è quello molto occidentale di chi vuole una storia comprensibile alla svelta, dai ritmi incalzanti e dai contorni chiari. C'è qualcosa del cinema orientale moderno che potrebbe piacerti, Lucia: ma non certo i classici come questo.
Francesca: so che ti era piaciuto parecchio il film, e sottolineo la barriera culturale che mi impedisce di gustarne molti aspetti (devo fare, come si suol dire, uno sforzo di contestualizzazione per non avvicinare il mio commento a quello negativo ma schietto di Lucia). Sulle citazioni delle massime dell'arte della guerra posso dire che le avrei apprezzate di più se dal punto di vista delle tattiche militari il film avesse avuto più senso.
Un consulente esperto di cose militari non c'era, o se c'era ha rubato il suo compenso o si è occupato di cose marginali tipo l'aspetto che le armi dovevano avere: visto il carattere mitologico del film non si saranno nemmeno sognati di dare importanza alla credibilità storica (come fanno magari in modo imperfetto gli occidentali: guardare i titoli finali di certi film di guerra per credere). Per me questo aspetto è interessante, visto che avrò letto un buon centinaio di libri in materia. Pertanto il lato positivo dal mio punto di vista resta solo (e qui siamo d'accordo) il cast. Non mi ricordo i nomi degli attori, anzi veramente non ci ho fatto caso. Chissà che non si siano distinti anche in qualche produzione occidentale. Ma si vede che c'era del talento.

EffeErre ha detto...

Red Cliff mi ha ricordato molto "I trentasei stratagemmi" per quanto riguarda la strategia militare.
Lo stesso Liu Bei e Cao Cao comparivano diverse volte nelle illustrazioni storiche che servivano da esempio per gli stratagemmi.
Tuttavia il film è "esagerato". Un kolossal che procede però con ritmi troppo lenti. Riuscire a vederlo tutto è stato una fatica.

Bruno ha detto...

@ EffeErre: sì in effetti ci si potrebbe fare quasi un serial TV!
Scherzi a parte, visto in DVD un po' per volta non da fastidio. E notare comunque che la versione per il cinema è più breve.

Anonimo ha detto...

Un annetto fa ti consigliai il libro "l'azteco" di Jennings, semplicemente un libro fantastico sotto TUTTI i punti di vista, forse il migliore mai letto.
Storia, religione, usanze, ironia , TUTTO dosato sapientemente e scritto in maniera molto scorrevole.
Pianta lì tutte le stronzate che stai leggendo e dedicati a questo "tomino" dove tral'altro ci sono tutti i protagonisti da te citati.
Ciao Illoca
P.S. sti film giapponesi te li vedi te ....

Bruno ha detto...

@ Illoca: Davide, non ricordo la tua consulenza ma la prenderò seriamente in considerazione! Nel frattempo però, per rivalutare il tuo giudizio sul cinema orientale, potresti vederti ad es. Old Boy o Simpathy for Lady Vengeance. Il regista è coreano ma va bene lo stesso...