martedì 20 gennaio 2009

Lasciami Entrare


La moda dei vampiri comincia un po' a rompere ma questo Lasciami Entrare l'ho voluto vedere, anche perché sono abbastanza curioso del cinema dei paesi nordici.
E' un film che potrà piacere o no agli amanti delle budella srotolate per la stanza e del sangue a fiumi. Lo splatter c'è, ma c'è molto altro. Intanto l'ambientazione è piuttosto originale e poi lo stile è quello (che può non piacere) di un certo tipo di film nordeuropei: lunghi silenzi, immobilità dell'inquadratura, scene introspettive. Infine è insolita la storia: Oskar, un dodicenne emarginato (vittima dei bulli) incontra una misteriosa ragazzina, Eli, che si fa vedere solo di notte. Avrete già capito che è una vampira... insomma si sviluppa una ben strana coppia.
Il film è tratto da un libro che era ben più lungo e complesso: e probabilmente nel libro è essenziale (immagino) un particolare che nel film viene riportato in maniera così striminzita da renderlo irrilevante e forse addirittura di disturbo: la giovanissima vampira (se non volete l'anticipazione, saltate la frase...) in realtà è un maschio evirato: prima lo fa capire in una frase che dice a Oskar ("ti piacerei se non fossi una femmina?") poi, ahimé, ci tocca vedere il particolare.

La sete di sangue di Eli si incontra con la repressione e il desiderio di vendetta di Oskar, le scelte che i due attuano sono certamente... discutibili (a dir poco!) ma sembrano quasi giustificate, in un clima di spietata sopravvivenza.

Insomma un film bello e particolare: val la pena di vederlo. Stanno già facendo un remake per il pubblico USA (che non ama vedere i film stranieri, al limite apprezza le idee migliori, ma ricucinate in salsa BBQ). Chissà se la rielaborazione americana sarà meglio: non sono uno di quelli che dicono che il remake americano sia sempre uno schifo ma in questo caso penso che un rifacimento possa solo peggiorare il film.
Comunque sia, complimenti a Lindqvist (che ha scritto il libro) e ad Alfredson (che ha diretto il film).

13 commenti:

Mirtillangela ha detto...

Concordo con te, un film molto particolare che può piacere o meno, ma che val la pena di essere visto, se non altro per disintossicarsi dalle solite storie d'amore adolescenziali in salsa vampiresca.

In questi giorni sto leggendo il libro e devo dire che l'atmosfera riprodotta nel film è pressochè identica a quella su carta stampata. Qualcosa cambia, nel libro Oskar è obeso, ma l'aria grigia, dura e disincantata del mondo dei due ragazzi, è riprodotta fedelmente.

Anonimo ha detto...

Mi hai incuriosito.
Cercherollo

(naturalmente e' proprio quello che non ti e' piaciuto che mi incuriosisce...)

Bruno ha detto...

@Mirtillangela: solitudine e incomunicabilità sono il pane quotidiano di questi ragazzi, nel film, e non mi stupisce che nel libro sia lo stesso. C'è ovviamente qualcosa nei colori, nelle scene... che abbellisce il film in modo decisivo. Ho considerato che ci sono un po' di particolari non del tutto logici o realistici (ad esempio lui che se la viaggia da solo in treno, alla fine), ma la sensazione è di aver visto un bel film.

@emmeesse: mi incuriosisci anche tu adesso. A me il film è piaciuto tutto, anche in quelle sue peculiarità difficili, nordiche, che di solito sono un po' ostiche allo spettatore delle nostre parti. A meno che non ti riferisci alla scena dell'avvertimento anti-spoiler, che in effetti ho trovato fastidiosa (non la questione della "rivelazione" di Eli, ma l'immagine: brevissima, potrebbe essere un manichino, ma qualunque cosa abbiano fatto vedere, nel contesto si tratta comunque del nudo di un minore).
Dura un secondo, non so se val la pena di vedere il film per questo.

Anonimo ha detto...

Si.

E' QUEL secondo che mi incuriosisce.
Semplicemente perche' voglio vedere come il pornografico

(inteso come rappresentazione della sessualita' piu' istintuale, cruda, accettandone tutte le sue infinite possibilita'. Tipo Malleus Maleficarum o altri cataloghi di sconcezze per inquisitori)

venga rappresentato nel fantastico.

Ed una nordica storia di vampiri sadomaso e pure un poco pedo, permetti che mi incuriosisca...

Bada bene. Non ho detto che il film parla di quello.

(non lo ho visto)

Ma che la tua recensione mi ha fatto percepire quello.

I casi son due

1) ed e' sicuro. Fraintendo io
2) probabile. Tu comunichi cose che non pensi di comunicare.

Del resto dovrebbe essere una situazione ben nota a chi scrive e viene letto, no?

Si, vorrei un fantastico piu' scabroso, dove oltre ad esplorare mondi diversi, draghi e astronavi, mondi psichedelici ed addirittura realta' virtuali, si affondasse finalmente ...

...chi diceva? Forse Battaille,
(a memoria)
"se si vuole scavare nella merda dell'Essere e del suo linguaggio, bisogna che la scrittura puzzi!"

La citazione e' sicuramente inesatta.

Si. Nuovi strani mondi (sessuali)

Non ti preoccupare. Ho coscienza di essere un maniaco. :-)

Bruno ha detto...

@emmeesse: benissimo, il film in effetti ha qualcosa di scabroso, anche se i due ragazzini, in fin dei conti, sono innocenti nei loro atteggiamenti di affetto fra loro. Resta il fatto che (spoiler) quello che Eli fa e quello che Oskar desidera (sognando la vendetta, e intanto affonda il coltello in un albero) gronda di violenza, e i due si riconoscono in questa cosa, prima rinfacciandosi a vicenda e poi... fregandosene, e non giudicandosi fra loro.
Quanto alle inquadrature scioccanti in sé, io non sono particolarmente puritano nei miei gusti, ma ritengo sempre che in ciò che è esposto al vasto pubblico dovrebbe essere controllato.

Bruno ha detto...

OOPS! Ultima frase: c'è un "in" in più...
scusate.

Anonimo ha detto...

"ciò che è esposto al vasto pubblico dovrebbe essere controllato."

Brrrr...

E perche'? Cosa e' questa ansia di controllo? La solita scusa di "proteggere"? Proteggere chi? I bambini?
Ma per favore...

Rifuggo da questa visione fascista/catto/patriarcale...

Nessun controllo, nessuna censura.
Liberta' non paura

Bruno ha detto...

Bah, fascismo, paura, visioni catto patriarcali o ansie... queste sono frasi fatte.

Il mio punto di vista l'ho spiegato in dettaglio in uno degli articoli linkati qui a destra (ripeto il link anche qui: http://mondifantastici.blogspot.com
/2008/06/crudelt-e-violenza.html ma occhio che bisogna ricomporre l'indirizzo su una riga sola per usarlo nel vostro browser).
Si tratta di un discorso sulla violenza (principalmente) ma vale (per me) su qualsiasi spettacolo scioccante. Quindi per tornare al film: non credo di essere un baciapile anzi so di non esserlo, ma quella scena l'ho trovata criticabile. Non vuol dire che ce l'ho col film, che mi è piaciuto. Non mi convince però che in Italia non ci sia alcun divieto mentre invece sia VM15 in Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia (sono fascisti e puritani, da quelle parti? secondo me hanno una visione più equilibrata sulle cose invece), VM16 in Germania e Nuova Zelanda ecc... R Rated negli USA, il che significa che un minore di 17 anni deve essere accompagnato da un adulto. Questa magari è un'altra fregnaccia (siamo sicuri che migliora le cose, la presenza dell'adulto?) ma non vado a indagare. Gli adulti, comunque, per me possono vedere tutto quello che gli pare, compresi i film con Alvaro Vitali.

Giovanni Lembo ha detto...

Gran bel film, a suo modo poetico e disturbante. Quello che nel film non è spiegato, ma semplicemente mostrato - la cicatrice di Eli, il ruolo del "tutore" della bambina vampiro, il padre di Oskar - per me non fa altro che aumentare l'angoscia e il senso di disagio.

Sono arrivato qui dal blog di Sommobuta, penso che passerò spesso a trovarti!

Bruno ha detto...

Benvenuto, Vagabond. Più ci ripenso più questo film mi piace, in effetti. Potrebbe essere il migliore del 2009, ma sarebbe un peccato perché l'anno è appena iniziato!

Giovanni Lembo ha detto...

Bè, speriamo l'anno ci riservi altre belle sorprese!!

Anonimo ha detto...

Ciao, ho risposto da me ( http://charizaworld.splinder.com/post/20093454 ), ma mi sembra giusto condividere anche qui:

Hai fatto benissimo a segnalarmi il tuo post perchè me lo ero perso! Sorry e grazie per la segnalazione.
Anche perchè effettivamente io non avevo pensato al fatto che fosse o non fosse vietato e quindi che potesse essere visto anche da ragazzini.
Ho dato per scontato che il pubblico di questo film andasse, per la natura stessa del film, da circa 16 anni in su. E forse per questo (e per la mia abitudine a vedere film orientali) pur riconoscendolo come horror, non ho invece considerato il lato splatter della cosa.
E ora che l'ho fatto la cosa mi fa rabbrividire... un tredicenne a vedere questo film? Per carità!
Cmq è anche vero che un udulto può capire e filtrare tante cose (infatti noi siamo qui a discuterne con serenità, ma anche occhio critico), tuttavia anche un adulto può essere infastidito dal "messaggio", dal sottotesto di questa storia... oppure no e apprezzarla proprio per quello stesso sottotesto.
Come scrivi anche tu le scelte dei due sono discutibili. E per questo io mi domando a che cosa sia dovuta la scelta di Lindqvist. E' una provocazione? Una condanna della società contemporanea? O è una mera constatazione? Perchè Lindqvist non offre molte speranze o almeno io l'ho interpretato così il finale aperto e ambiguo.
Sono i presupposti della storia che non condivido.
E' questo fastidio che mi ha portata, più di tutto, a non apprezzare il film. Più del fatto che dal punto di vista tecnico sia abbastanza pesante.
Il fatto è che io non concordo con la visione pessimistica di Lindqvist. Cioè, il film l'ho anche capito (e sono abbastanza infastidita dal fatto che gli americani vogliano fare un remake... ma non riescono ad avere un'idea originale nemmeno a farlo apposta?) e posso arrivare capire perchè sia piaciuto e perchè questa storia abbia avuto successo (il romanzo è arrivato in Italia proprio sull'onda di un successo quanto meno europeo). Tuttavia il fatto di capire le scelte narrative o tecniche del film, non basta a farmi apprezzare la storia.
Mi sono anche chiesta se Lindqvist volesse provocare anche questo tipo di reazioni di rigetto, smuovere i suoi lettori e poi spettatori. Ma non sono riuscita a capirlo e mi è rimasta questa sensazione fisica di... fastidio. Non saprei come spiegarla in altro modo.

Bruno ha detto...
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