L'Italia vista da una prospettiva britannica. Come ci vedono? L'Italia è un paese importante dal punto di vista della Gran Bretagna, l'ex impero che controllava una grossa fetta del mondo fino a qualche decennio fa? A quanto pare sì, e non me ne stupisco, visto che l'Italia si trova a cavalcioni di quella che era una via di comunicazione essenziale, e tutt'oggi molto importante, per l'Impero Britannico. Che ne ha anche favorito la nascita, a suo tempo.
Questo libro, Il Golpe Inglese, ci parla delle politiche e delle interferenze anche pesanti da parte del Regno Unito nei confronti del nostro paese; gli autori sono Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella, il primo saggista, il secondo giornalista, entrambi ricercatori, ovvero abili nel rovistare le antiche carte degli archivi per portare alla luce fatti poco conosciuti.
La tesi degli autori è che l'Italia riveste un interesse troppo importante per il Regno Unito e quindi non può essere autonoma. Con l'opera di spie, di alleanze politiche, per mezzo di vantaggi fatti balenare a chi di dovere, il governo italiano è sempre stato influenzato pesantemente. Finanziamenti a Mussolini, la morte di Matteotti, la politica petrolifera e la scomparsa di Enrico Mattei, il golpe Borghese, perfino il rapimento di Moro. Lo zampino britannico sarebbe dappertutto.
Ci sono prove? Direi non vere e proprie prove, ma degli indizi molto suggestivi e presentati in maniera da stimolare il dubbio. Dal momento che nel dopoguerra l'influenza statunitense è, ovviamente, quella preponderante in Italia, certe manovre britanniche potrebbero essere state solo, a mio parere, delle velleità di contare ancora qualcosa, ma in alcuni casi il libro mi sembra cogliere nel segno, soprattutto quando da parte britannica si cura la propria vacillante politica di potenza, e non semplicemente gli interessi generici dell'occidente.
Resta il fatto che anche in tempi recenti ci sono talvolta dei tentativi di venirci a dire, da oltremanica, quello che dobbiamo fare: vedo in questa prospettiva la visita di re Carlo qualche tempo fa.
Ho trovato molto interessante un giudizio di un ambasciatore sull'Italia e il suo popolo, uno che potrebbe far intravvedere il perché siamo visti come "malleabili":
La gran massa degli italiani è individualista e politicamente irresponsabile e si preoccupa soltanto dei suoi problemi economici più urgenti. Mussolini aveva ragione a dire che gli italiani sono sempre stati povera gente.
E questo fa capire come un libro che dovrebbe essere esplosivo sia passato nel nostro paese senza aprire un dibattito pubblico. A tutto si può reagire con una semplice alzata di spalle e un "vabbuò."
4 commenti:
Devo essere sincero, ho forti (molto forti) dubbi che dietro l'omicidio Matteotti ci sia il Regno Unito: la responsabilità di ciò ricade sul regime fascista. E qui ci sono fatti, non teorie.
Ho appena letto De Felice in merito a Matteotti. Gli assassini facevano parte di una "squadraccia" dedicata ad operazioni speciali, per così dire. Il loro capo agì senza un ordine diretto di Mussol1ni, ma sapendo dei suoi forti malumori verso Matteotti; probabilmente non volevano ucciderlo ma intimidirlo o mandarlo all'ospedale, anche perché lo avevano caricato a forza su un'auto riconducibile facilmente a loro. La forte reazione della vittima provocò una lotta che finì con la morte. Ma cosa c'entra l'interferenza inglese?
I Britannici, che erano interessati a tenere la politica energetica dell'Italia sotto controllo, e avevano accordi con M in quel periodo, non volevano (tesi del libro oggetto del post) che il loro alleato italiano dei tempi finisse troppo nei guai. Pertanto, pur disponendo di prove reperite tramite i servizi segreti (un memoriale di una persona coinvolta nei fatti), le insabbiarono.
Va comunque detto che M fu costretto dal clamore pubblico a prendersi la "responsabilità politica" dell'omicidio, e se la prese: e quello, assieme alla promulgazione di leggi che restringevano la libertà di stampa, ecc. fu un passaggio fondamentale dell'inizio del regime instaurato da M.
Il coinvolgimento inglese non mi convince; è vero che non sarebbe una cosa nuova (l'hanno fatto in tanti), ma i dubbi persistono.
A mia volta non sono convinto di molte delle tesi del libro, comunque consiglio di leggerlo perché sono esposti molti fatti documentati; certo l'interpretazione può essere discutibile.
Posta un commento