Sono passati cinque anni da quando lessi il primo libro della trilogia del "Problema dei Tre Corpi" di Cixin Liu. Spinto dalla serie TV, mi sono deciso a continuare l'impresa con questo La Materia del Cosmo. A dire la verità, il titolo in inglese del libro, ovvero The Dark Forest è molto più efficace perché espone un concetto pertinente alla storia, e molto interessante sebbene l'autore non sia il primo ad averlo espresso.
La foresta oscura è il nostro universo. Perché è così? Perché ogni civiltà, nel momento in cui scopre l'esistenza di un'altra razza intelligente, si trova con il problema di come trattarla. Poiché l'esigenza primaria è sopravvivere, il sospetto reciproco porterà facilmente a una guerra. Anche se una delle due civiltà fosse inferiore tecnologicamente all'altra, non potrebbe esserci una pacifica sottomissione perché il gap tecnologico può essere superato in brevissimo tempo (qualche secolo, ovvero un battito di ciglia nell'universo). Quindi l'universo è come una foresta buia in cui tutti sono cacciatori e prede, cercano di non farsi scorgere, e quando riescono a trovare un'altra civiltà, la eliminano senza rimorsi, sparano per primi senza bisogno di essere provocati. Ed ecco spiegato il paradosso di Fermi (se l'universo è abbastanza vecchio da aver consentito la nascita di civiltà che navigano nello spazio, dove sono finiti tutti quanti?).
Per non anticipare troppo, non dirò quando si rivela questa scomoda realtà. Abbiamo comunque i Trisolariani in viaggio per raggiungere il sistema solare e i terrestri che, consapevoli della propria inadeguatezza, esplorano diversi piani, a volte sconclusionati o misteriosi, per organizzare la non facile difesa.
L'attesa, fattore che rendeva elettrizzante il primo libro, qui viene diluita in lunghi progetti e lente evoluzioni. Se, per esempio, si prepara una flotta spaziale, è chiaro che al momento si tratterà solo di bagnarole inefficaci, ma nel corso delle generazioni ci saranno mezzi adatti a combattimento, equipaggi capaci di battersi, e via dicendo. Tutto è proteso a un futuro non vicino, ma che comunque incombe. E abbiamo le difficoltà di chi si fa ibernare e al risveglio scopre quanto è cambiato il mondo...
Non voglio fare altre anticipazioni. Tra azzardate ipotesi scientifiche e introspezioni filosofiche, La Materia del Cosmo è un degno proseguimento del Problema dei Tre Corpi. Ovviamente, leggersi una trilogia che supera abbondantemente le mille pagine è un grosso investimento, ma sono del parere che in questo caso valga la pena, anche se ci sono alcune trovate che mi hanno convinto fino a un certo punto.
Passando ora agli SPOILER, un paio di punti che mi ricorderò di questo libro: Luo Ji che si inventa una ragazza immaginaria, come se dovesse scrivere un libro su di lei; se la immagina nei minimi particolari, se ne innamora, e immagina di passare del tempo con lei. Quando poi ricopre un tale potere da poter chiedere quello che vuole, ne desidera una versione in carne ed ossa.
In base alla legge della foresta oscura, abbiamo poi "la Battaglia dell'Oscurità," ma tra umani, quando due gruppetti di astronavi in fuga dal sistema solare si ritrovano nell'impossibilità di tornare indietro (perché a quanto pare la Terra sarà distrutta). Arrancare verso la stella più vicina che offra qualche risorsa è faccenda lunghissima, anche con l'ibernazione si rischia di morire tutti. Ma per avere più carburante allo scopo di accelerare, bisogna rubarlo agli altri, quindi ammazzare i propri compagni. In entrambi i gruppi, è proprio quello che succede. Dalla Terra (condannata ma tuttora in comunicazione) condannano, ma nello spazio è nata "una nuova umanità" che ragiona secondo "una nuova morale."
Questo libro non manca di punti da ponderare.
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