lunedì 26 febbraio 2024

Come NON pubblicizzare il tuo libro

 Un volonteroso traduttore (italiano), Pierluigi Miceli, ha creato la versione in inglese del mio primo libro pubblicato, Nove Guerrieri (che al momento non è disponibile nella nostra lingua). Per dare un po' di speranza e visibilità a questa iniziativa ho quindi deciso di creare una piccola campagna promozionale sui social, o meglio, su UN social, ovvero facebook.

L'annuncio era mirato ovviamente a un pubblico straniero, visto che di connazionali che abitualmente leggono in inglese ce ne sono pochini. Purtroppo non posso vedere il risultato in termini di vendite perché Babelcube (che pubblica l'ebook) non ha ancora alcun dato disponibile.

Nel riepilogo, che recupero dalla pagina facebook che uso per le mie promozioni (L'Apocalisse Milanese) c'è già qualcosa di strano:

Quanto ho pagato? 21,28 euro o 34,77? Poi ve lo rivelerò... ma proseguiamo.

I risultati sono apparentemente decenti. Trentamila persone si sono ritrovate il post nella loro schermata di facebook, 279 hanno "interagito" ovvero, credo, hanno aperto il post, e la maggior parte di loro ha cliccato sul link proposto. È chiaro che pagare 0,13 euro per ogni click sul link di un prodotto che, se comprato, ti dà di guadagno non molto di più, probabilmente non è conveniente; anche perché solo una piccola frazione di coloro che seguono il link poi effettuano davvero un acquisto. Non starò a recitarvi dati e lezioni di marketing, fidatevi, è una cosa che so. Ma se vuoi farti conoscere, da qualche parte devi iniziare.

Ma chi ha visto l'inserzione, e a chi era dedicata? Qui sicuramente ho commesso un errore perché ho lasciato aperte tutte le fasce d'età e salta fuori che facebook ha proposto il libro, che è probabilmente meglio adatto a un pubblico giovane, più che altro a quarantenni, cinquantenni e sessantenni. Ma che bello! Chissà come hanno selezionato il pubblico. Può darsi che i giovani siano più svegli di me, e se ne siano andati in massa da facebook?

Quanto alla collocazione geografica del pubblico, avevo chiesto tre aree: Londra, New York e Berlino. Questo perché, come ho già spiegato sopra, questo ebook è destinato a un pubblico anglofono, non agli Italiani che in genere non leggono in inglese e, spesso, non leggono proprio libri in alcuna lingua. Ho limitato la mia richiesta alle tre località perché, non potendo spenderci molto, non aveva senso diffondere ovunque la campagna.

Quel "England, Italia e Stati Uniti" non l'ho chiesto io e non so da dove sia saltato fuori (vedi sopra). Ma andiamo nel dettaglio.
Le prime quattro località del pubblico che è stato raggiunto dal post sono: Campania, Sicilia, Lazio, Lombardia (tutti posti che brulicano di gente che legge libri in lingua inglese). Poi via via altre regioni italiane e, in fondo, la bellezza di 8 persone in Inghilterra. Grande risultato! Otto persone di lingua inglese (speriamo).
Insomma, avevo chiesto di fare vedere il post all'estero ed è stato fatto vedere in Italia, quasi esclusivamente. Questa a me sembra una scorrettezza grave. Ho chiesto spiegazioni diversi giorni fa, senza esito: figuriamoci se questi si degnano di rispondere. Ma se un bel dì lo facessero, vi farò sapere. Per quanto riguarda i pagamenti, ho quest'ultima schermata presa da Paypal, il sito di pagamenti che ho utilizzato per finanziare la mia mini campagna:
Dal mio conto sono stati prelevati tre importi, ma in qualsiasi maniera li si voglia sommare non si arriva alla somma di 34,77 euro, e nemmeno di 21,28 (come da schermata all'inizio del post). Approssimativamente però i due pagamenti più vecchi si sommano per arrivare a 35 euro, che è quello che volevo spendere (teniamo conto della variabilità del cambio). Dopo un mese però mi picchiano altri 7,87 euro di addebito, che non mi sembrano legati all'inserzione. Mi hanno inserito d'ufficio tra gli abbonati di facebook a pagamento senza dirmi niente? Non so, e siccome le spiegazioni non arrivano, l'unica cosa che ho potuto fare è stata disattivare la possibilità di prelevare in automatico dal mio conto Paypal.

Non sto a dirvi la mia irritazione scoprendo di aver subìto un servizio così scadente, se non proprio inesistente viste le mie necessità, e costi per nulla trasparenti e superiori al preventivato. Aggiungiamoci l'assenza di spiegazioni.

Conclusioni: se volete pubblicizzare qualcosa, facebook non è una opzione valida, vista la poca correttezza dimostrata. Accetto suggerimenti per altri eventuali metodi. No spam, per favore. Solo commenti di altri autori che si sono trovati in situazioni simili (o, spero per loro, migliori).





3 commenti:

M.T. ha detto...

Non ho suggerimenti da darti, potresti provare a creare qualcosa con Youtube (non sono però certo la persona adatta per parlare di pubblicizzare prodotti). Facebook, da quanto ne sono, è stato "mollato" dai giovani per altre piattaforme; sul social rimangono persone dai quaranta in su. Non è mai stato un mezzo che spiccava per correttezza e chiarezza.
Avevo pensato di usare i servizi di Babelcube, ma dopo essermi informato, e aver visto che erano più i contro che i pro, ho lasciato perdere.

Bruno ha detto...


Per quanto riguarda Babelcube, non so come sei arrivato alle tue conclusioni, io mi ero quasi dimenticato di aver aderito con due libri miei e alla fine l'opportunità è capitata. Come va? Troppo presto per dirlo; ti farò sapere...
Quanto a facebook, evidentemente non è lo strumento adatto, proprio no.

M.T. ha detto...

Mi sono fatto un'idea dello strumento leggendo recensioni a riguardo e sentendo l'esperienza di chi l'aveva provato: non essendo stato convinto, ho preferito non rischiare.