venerdì 21 luglio 2023

High Life

 High Life (2018) è un film d'essai diretto da Claire Denis, regista francese di cui, ahimè, non so niente. La Denis si cimenta nella fantascienza con un budget risicato (ma che sarebbe pur sempre notevole, se il film fosse italiano) e proponendoci una narrazione non lineare, per cui quello che vediamo all'inizio non è il principio della storia. Argomento del film, una missione spaziale che dovrebbe condurre esperimenti presso un buco nero.

Faccenda assai pericolosa e che conduce gli sperimentatori molto lontano nello spazio e ancor più nel tempo, stile Interstellar. Soggettivamente, l'equipaggio passa molti anni nello spazio, ma sulla Terra passano secoli, anche se per un certo tempo l'astronave capta ancora delle trasmissioni, manda i suoi rapporti giornalieri e via dicendo.

High Life è una storia di disperazione. La missione non prevede ritorno. Anche se fosse possibile tornare indietro, sarebbe un ritorno per modo di dire, a un mondo nel frattempo sconosciuto e completamente cambiato. L'equipaggio, viste le premesse, è stato reclutato fra condannati a morte e gente che marcisce in galera. C'è tensione, a volte violenza, morte.

Il film presenta un cast interessante, ne ricordiamo alcuni componenti: Juliette Binoche (che ricordiamo da Ghost in the Shell e tanti altri film) interpreta la dottoressa Dibs, Robert Pattinson, ormai lontano dai semplici ruoli tipo Twilight, è Monte, un uomo della ciurma, di cui fa parte anche Mia Goth (che interpreta Boyse, una ragazza piuttosto litigiosa cui tocca a volte dormire legata alla sua branda). Durante il film i vari membri dell'equipaggio interagiscono, a volte molto malamente. A volte si ammazzano. E la missione intanto prosegue...

Il mio parere? Qualcosa di questo High Life l'ho apprezzata. Di spazio se ne vede abbastanza poco, forse per restrizioni di budget. Ma l'ho trovato un aspetto realistico. Alla fine le persone impegnate in una missione spaziale sarebbero chiuse in una specie di scatola di ferro, no? Per via delle radiazioni, non possono esserci oblò dappertutto, il che, se vogliamo, rende semplici le cose per quanto riguarda le riprese. Ma il film è in parte illogico, a tratti noioso. Volutamente criptico. E proprio non ce la faccio a credere che si possa infilare un gruppo di delinquenti in un sofisticato apparecchio e far compiere a loro una missione spaziale di grande importanza. Detto questo, il film si fa guardare. E se lo volete vedere, al momento in cui scrivo è disponibile su Raiplay.

E qui anticipiamo la trama.... La narrazione procede un po' a blocchi, in parte abbastanza ordinati e lineari, la prima parte molto enigmatica (perché mostra fatti che sono a metà della storia); da circa metà film in poi avvengono molti fatti strani e senza spiegazione. O meglio, l'unica spiegazione che salta agli occhi è che la gente a bordo dell'astronave va fuori di testa, commette omicidi e suicidi.

L'astronave è dotata di una "macchina del sesso" che tutti, tranne Monte, usano per soddisfarsi. La dottoressa Dibs compie esperimenti, si fa donare sperma dall'equipaggio, vuole fecondare le femmine e cercare di ottenere dei bambini sani. Questo porta a dei contrasti piuttosto forti con Boyse: la ragazza afferma che Dibs fa solo morire della gente, per via delle radiazioni che impediscono una normale gravidanza. Comunque, non viene spiegato perché, essendoci maschi e femmine, siano proibiti rapporti sessuali sull'astronave (che comunque si verificano senza il consenso, in un paio di casi). Non si capisce bene se la ricerca di Dibs faccia parte della missione o sia una sua fissazione personale.

C'è anche un capitano, ma muore presto. La dottoressa, che sembra la leader del gruppo e quindi m'aveva fatto pensare fosse la sola a non aver commesso crimini, si vanta a un certo punto di essere l'unica ad averne combinato uno serio (sterminando la famiglia!) mentre tutti gli altri sono solo della teppaglia. Monte ad esempio ha ucciso una sua amica, che gli aveva ammazzato il cane (stile John Wick?) e si è beccato l'ergastolo.

Boyse, che è descritta come una "tossica" nella sua vita precedente la missione, dorme legata al letto, come pure un'altra ragazza. Certamente sono due tipe pericolose: entrambe commetteranno degli omicidi. Boyse ucciderà la donna pilota che avrebbe dovuto fare la ricognizione attorno al buco nero: avrebbe dovuto usare una specie di piccolo velivolo imbarcato nell'astronave. Boyse partirà al suo posto. Perché? Non saprei; comunque l'unico risultato che ottiene è ammazzarsi per via di un errore di traiettoria che la manda troppo vicina al buco nero. In un modo o nell'altro, muoiono quasi tutti i membri dell'equipaggio, tra omicidi, suicidi e inconvenienti vari. Un uomo cui piaceva curare il giardino dell'astronave, per esempio, si suicida. La dottoressa Dibs fa lo stesso: apre un portello e si lascia morire nello spazio. Non prima però di aver ottenuto una bambina sana, fecondando Boyse (senza il suo consenso).

La bambina accudita da Monte, che vediamo all'inizio del film, è in effetti figlia di Monte e Boyse, frutto di esperimenti della dottoressa Dibs. Diventerà una ragazza, e quando lei e Monte saranno gli unici rimasti a bordo, partiranno dall'astronave madre con un altro velivolo per compiere l'esperimento sul buco nero, completando così la missione (ovvero: capire se si può trarne energia mediante un certo processo). Come va a finire? Non si sa, perché il film si interrompe qui. Ma dalle premesse così come ci vengono spiegate, sappiamo che la missione è intesa come senza ritorno.

Grande atmosfera, una sensazione di disperazione tenuta (quasi) sotto controllo, e di rassegnazione. High Life si fa ricordare.



3 commenti:

Babol ha detto...

A me non era affatto dispiaciuto ma mi sono sentita spesso scema guardandolo, perché mi sembrava di essermi persa qualcosa!

Bruno ha detto...


Mah... secondo me è il regista che si è perso qualcosa!

Bruno ha detto...

Mi correggo: LA regista