venerdì 24 giugno 2022

Ultima battaglia a Berlino

 Berlin sera notre Tombeau... traduco dal francese se ce ne fosse bisogno: Berlino sarà la nostra tomba. Questo fumetto transalpino in tre volumi (penso che non si trovi in italiano) racconta la disperata, e persa in partenza, difesa della capitale tedesca nel 1945.

Tra gli ultimi difensori della città ci sono i volontari stranieri delle SS, soldati che hanno probabilmente i giorni contati. Il fumetto, opera di Michel Kœniguer con l'apporto di altri disegnatori e coloristi (Fabien Alquier, Vincenzo Giordano), editore Paquet, parla della disperata lotta dei soldati della divisione SS Charlemagne, reduci da altre disastrose battaglie, ma decisi a rispettare il loro giuramento di combattere fino all'ultimo.

Per molti di questi uomini non esisteva una vera alternativa, perché i gollisti, ovvero i Francesi che stanno dalla parte "giusta," avevano il grilletto facile con quelli che collaboravano con i Tedeschi.

Le vicende dei soldati negli ultimi giorni di guerra si alternano ai flasback di Christian, uno di loro, che era stato un giornalista in Francia. Sebbene scrivesse per un giornale approvato dai Tedeschi occupanti, Christian è poco simpatico alla polizia della Francia di Vichy (il regime che governava la parte non occupata della Francia, subordinato alla Germania). Christian non è abbastanza deciso, non è abbastanza antisemita.

Le cose si fanno pericolose per lui e per la sua bella amante Katyusha. Il nostro giornalista sarebbe disposto a essere licenziato, ma sembra che i suoi problemi non finirebbero lì. Non lo lascerebbero in pace. Perciò Christian si libera delle attenzioni degli sbirri andandosi a cercare una lotta "pulita," la battaglia contro il comunismo nell'est: si arruola con i volontari francesi.

La battaglia di Berlino comincia male, e si evolve molto peggio. Fin da subito si capisce che per difendere il "Reich millenario" ci sono poche truppe raccolte un po' a casaccio. Le armate che dall'esterno avrebbero dovuto schermare la capitale vengono bastonate severamente dai Sovietici, e non saranno di nessun aiuto.

Con l'appoggio di una infinità di carri armati e spaventosi bombardamenti di artiglieria, gli attaccanti dilagano. Grandi scene di battaglia, carri armati, armi e divise disegnati in maniera anatomicamente corretta fanno di Berlin sera notre Tombeau una serie ghiotta per i feticisti di queste cose. Nella foto, che è fatta senza spianare la pagina per non violare i diritti d'autore con un'immagine perfetta, potete farvi un'idea della qualità dei disegni.

I Russi vengono impiombati come dei poveri scemi (un po' quello che accade oggi in Ucraina...) e perdono moltissimi carri armati, eliminati dai panzer tedeschi (pochini e in diminuzione) e dai razzi anticarro panzerfaust (onnipresenti fino alla fine). I Francesi combattono alla grande, e si prendono anche, come mascotte, uno scugnizzo tedesco del Volkssturm (la milizia popolare creata negli ultimi mesi di guerra). Poche pause nei combattimenti, con occasionalmente il ristoro di qualche buona bottiglia di vino scovata in un modo o nell'altro. Ma anche i difensori, a poco a poco, subiscono dolorose perdite, e devono continuamente ripiegare. Le armate rosse si fanno avanti, tra martellamenti di cannonate, fiumi di sangue e donne violentate. Non molte le storie personali dei soldati, al di fuori degli eventi militari, oltre a quanto ho già menzionato.

Alla fine, con la morte di Hitler e la resa annunciata della capitale, la Charlemagne rompe le righe e cerca di spezzare l'accerchiamento per raggiungere le linee USA, una prospettiva che offre qualche speranza in più rispetto alla prigionia in Unione Sovietica. Sempre che non si finisca nelle mani dei compatrioti, assai poco comprensivi.

La sortita comincia male e prosegue peggio... Se la caverà il protagonista? Cosa succederà al tenente che comanda gli ultimi soldati? E il ragazzino tedesco del Volkssturm? Leggete e saprete. Ricordate, però, che questo fumetto è in lingua francese.

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