venerdì 6 agosto 2021

Beyond the Sun

 Per questo post mi avvalgo di immagini prese dal sito boardgamegeek.com, perché il gioco di cui voglio parlare non lo possiedo, l'ho giocato online su Boardgame Arena. Parlo di Beyond the Sun (della Rio Grande Games), gioco di fantascienza basato su ricerca, economia e colonizzazione spaziale, molto meno sulla guerra, perché i giocatori non possono combattere tra loro. L'interazione è limitata, e vedremo come. Devo dire che dopo Race for the Galaxy ed Eminent Domain pensavo di vedere un altro gioco sulla stessa falsariga, ma non è così. Beyond the Sun mi ha sorpreso per come riesce ad astrarre molte meccaniche di gioco.

Non starò a soffermarmi sull'ambientazione (la Terra è avvelenata e l'umanità deve sfuggirne), passerò subito a parlare di uno degli elementi chiave del gioco, la mappa, che vedete nella prima immagine.

Tutto molto astratto: c'è il sistema solare, i riquadri su cui vengono messe via via le carte che rappresentano i pianeti appetibili, uno spazio centrale che viene chiamato "lo spazio profondo" (luogo di transito di astronavi) e delle località che danno a chi le controlla la possibilità di usarle come cantiere di costruzione per astronavi, alternativo al sistema solare.

I pianeti stanno nei quattro spazi rettangolari, rappresentati da carte che ne illustrano le caratteristiche. Le linee chiare sono i percorsi di "salto" che possono essere seguiti dalle navi spaziali. Quando un giocatore porta una nave su un pianeta e si ritrova ad essere l'unico visitatore (o comunque ne ha più degli altri giocatori che vi hanno posto delle navi spaziali) ottiene il controllo di quel pianeta, con dei benefici immediati. Se poi in una mossa successiva spende un certo numero di navi, come indicato sulla carta, colonizza il pianeta, lo toglie dalla plancia e lo mette davanti a sé. Il pianeta non gli potrà più essere contestato. Se ci sono altre navi spaziali oltre a quelle coinvolte nella colonizzazione (che sono eliminate e rimesse nella disponibilità per future costruzioni), esse vengono spostate sullo spazio profondo, e sulla plancia di gioco viene collocato un nuovo pianeta da esplorare e colonizzare.

Ogni giocatore rappresenta una fazione, le cui caratteristiche vengono caratterizzate in una plancia personale (vedi la seconda immagine). Il motore del gioco della fazione sono le pedine rotonde che rappresentano la produzione di cibo ed industriale (stilizzate in quella specie di piantina e nella ruota dentata). Con la colonizzazione dei pianeti e l'automazione queste pedine si tolgono dal tracciato e "scoprono" maggiori possibilità di produzione (minerali e personale). Non solo: il tracciato della produzione di cibo progredendo sblocca le colonnine verticali di "rifornimenti" (dadini che vedete nella foto) che così sono disponibili a entrare in gioco.

Questi dadi possono essere girati per rappresentare il personale (con la figura di un omino) o astronavi di diversa forza. Sono le forze militari e la popolazione produttiva, elemento base di ogni attività.

Tuttavia, a ogni turno, il giocatore può portare in gioco nuova popolazione o nuovi minerali, non entrambi.

Le mosse che si possono fare nel gioco sono fissate in certi spazi che si trovano in un'altra plancia che non vi mostrerò, e che contiene anche "l'albero" delle tecnologie. Beyond the Sun è, in un certo senso, un gioco di piazzamento lavoratori, solo che il lavoratore è uno solo e si tratta semplicemente di fare, quando tocca a noi, una delle tante mosse possibili (non possiamo però andare dove c'è il lavoratore di un altro giocatore, dobbiamo aspettare che si sposti e lasci il posto libero!).

Ad esempio possiamo pagare un certo costo per terraformare un pianeta, o per costruire navi spaziali e/o muoverle nello spazio, o per migliorarle, o magari possiamo scoprire una tecnologia nuova. Notare che l'albero delle tecnologie si costruisce con delle carte, e quindi sarà diverso a ogni partita, salvo alcune tecnologie di base. Le nuove tecnologie offrono nuove possibilità di collocazione del lavoratore per effettuare mosse, rendendo il giocatore più capace e versatile. Ma un punto di popolazione (i dadini di cui parlavo prima) resta sulla plancia a fare da segnaposto per la tecnologia che hai scoperto, quindi non è riutilizzabile per produzioni future.

I punti vittoria si guadagnano per la colonizzazione dei pianeti (soprattutto) e per la scoperta di tecnologie (un po' meno). Certi exploit permettono di prendere dei punti in più (ad esempio, aver colonizzato un certo numero di pianeti, scoperto una tecnologia di alto livello...) e quando un certo numero di giocatori hanno compiuto simili imprese il gioco entra nell'ultimo turno e finisce.

Sarò riuscito a darvi una spiegazione esauriente? Lo spero. Beyond the Sun è molto astratto e semplificato, tuttavia alla fine tra carte, plancia e varie pedine si tratta di un gioco voluminoso, con un regolamento semplice ma non brevissimo. È anche un tantino costoso. C'è molto testo in giro sui componenti, perciò una edizione in italiano sarebbe benvenuta: credo che arriverà, visto l'indubbio successo di questo boardgame, che consiglio vivamente.


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