venerdì 26 gennaio 2018

Dark

Questa serie tedesca, comparsa su Netflix, m'era stata descritta come incredibilmente originale, perciò quando ho visto la prima puntata ho pensato: scherziamo? Paura in una piccola comunità, bambini e ragazzini che spariscono, una grande struttura governativa (in questo caso una centrale nucleare) che domina sinistra sul territorio, gente che fa orrendi esperimenti... insomma Dark mi sembrava la fotocopia sbiadita di Stranger Things, e altre simili recenti produzioni.


Nelle puntate successive sono cominciate a emergere delle differenze e sebbene non possa parlare di una estrema originalità per quanto riguarda i temi trattati, diciamo che il "come" conta assai più che il "cosa" per farmi scrivere che ho trovato in Dark delle emozioni insolite.


Questa serie è più valida di tante altre nel costruire ambientazioni soffocanti, scenari e paesaggi tristi, personaggi cupi come e più del paesaggio. Intendiamoci, c'è una lentezza tipicamente teutonica in molte scene, una pesantezza, una oppressione ricercata e trovata fin troppo bene che potrebbero far fuggire lo spettatore italiano urlando per la noia mortale. Dark è una serie probabilmente non per tutti e che comunque andrebbe assaporata con calma e attenzione.


È proprio quello che non ho potuto fare io. Ho seguito la serie in maniera sporadica, a causa della mia incertezza inizialmente, poi a causa di lavoro, influenza, altri impegni. Ho quindi faticato a prendere tutti gli agganci. La serie (avviso che parlandone farò qualche moderata anticipazione sulla trama) si basa su paradossi temporali e viaggi nel tempo, e sul tentativo di capire chi c'è dietro tutto questo, e le epoche che sono in comunicazione sono separate da un intervallo di 33 anni di tempo, per cui ci troveremo nel 1953, nel 1986 o nel 2019, e i personaggi sono interpretati da attori differenti a diverse età... insomma va seguita da svegli, anche se alla fine ci sono delle importanti rivelazioni che permettono di capire tante cose.

I paradossi temporali introducono vari dubbi filosofici: tornando indietro nel tempo si può impedire che certe cose succedano? Siamo liberi di fare quello che vogliamo o in qualche modo condannati a seguire un binario prestabilito? Qual è il significato del tempo?


Ma ovviamente c'è assai di più. Sensi di colpa, segreti da scoprire, tradimenti e cattiverie, perdite irrimediabili, gente che persegue maniacalmente i propri obiettivi... una gran recitazione da parte di molti attori che probabilmente non conoscete (io certamente no). Segnalo un solo nome, l'italo-tedesco Oliver Masucci, un agente di polizia che si ritroverà in due epoche differenti, con una sconvolgente missione da compiere. L'attore, a mio parere molto bravo, ha anche interpretato Hitler in Lui è tornato.
Una serie insomma da sperimentare, piaccia o non piaccia.



3 commenti:

MikiMoz ha detto...

Già messa in conto. Comunque le somiglianze che Stranger Things sono casuali, perché hanno detto che Dark era in lavorazione proprio mentre usciva ST:)

Moz-

Homo ludens ha detto...

A mio parere molto bella; si distingue da strangers things tra le altre cose proprio per la complessità dei personaggi che a differenza della serie statunitense (che comunque ho gradito) non copre della patina-"maschera" stereotipata(e credo voluta) americana

Bruno ha detto...


In effetti, la vicenda è più legata ai drammi e melodrammi personali (e familiari) che non al mistero da scoprire, che comunque salta fuori nelle ultime puntate.