Una storia di bande giovanili e di gioventù perdute, quella di Massimo Mazzoni con La Guerra del 13, storia di un ragazzo che va alle medie, a quanto pare con scarsissimo profitto, ed è ai margini di una banda, i Lobos, che vive di furti e droga.
A dire il vero Laz, il protagonista, non ha scelto ancora la sua strada. Camilla, la sua ragazza, cerca di fargli capire che non avrà un gran futuro se deciderà di affiliarsi a una banda di delinquenti.
Meno attenta al suo destino è la madre, figura praticamente assente, schiacciata dalla necessità di portare a casa i soldi, e presumibilmente schiacciata dalla vita. Laz invece è tiranneggiato da Lance, uno dei capi dei Lobos, un bullo che lo insulta e lo maltratta, lasciandogli i compiti di minore prestigio nel gruppo.
Quando però, durante un furto, Laz avvisterà i membri di una nuova banda, e sarà l'unico capace di informare il suo gruppo su questi nuovi rivali, diventerà definitivamente un Lobos a tutti gli effetti dopo un brutale rito di iniziazione. Qui il paranormale entra nella trama, poiché i Tredici, ovvero gli avversari dei Lobos, sembrano poter fare delle cose straordinarie, oltre ad avere una nuova, misteriosa droga nel proprio arsenale. Da qui in poi lascio continuare voi: una storia che accoppia il fantastico ai classici racconti di bande giovanili e periferie allo sbando.
2 commenti:
Grazie mille per la recensione, Bruno! :)
Ma prego !! ;)
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