Il film è ricco di citazioni musicali e cinematografiche: ad esempio la sigla finale, peraltro abbellita con animazioni che voltano al surreale, è certamente ispirata a certe canzoni da surfisti che sono state usate da Quentin Tarantino per Pulp Fiction. Ci sono citazioni che mi hanno ricordato Dune ("voi avete un problema di acqua") e una colonna sonora da spaghetti western, che viene a sottolineare scene alla Sergio Leone.
Gore Verbinski ha voluto creare un film che avesse allo stesso tempo un sapore classico e dei richiami bizzarri, tra cui il fatto che questa strana città western, abitata da animali antropomorfizzati e situata in un deserto bollente, è contigua al mondo "vero." Ne è influenzata da un problema molto concreto, l'acqua che è scomparsa per via di un losco traffico; e dal mondo reale viene il camaleonte protagonista, che vive solitario in un terrario, una scatola di vetro, creandosi un mondo immaginario da attore che recita con un pezzo di bambola rotta e un giocattolo a forma di pesce.


La crisi di identità del camaleonte-sceriffo non sarà grande cinema, ma va a colpire nel segno, mostrando l'esistenza vuota di un animale domestico che viveva tranquillo e inutile come giocattolo degli uomini, e all'improvviso deve cavarsela in una realtà spietata. Persa la falsa identità di eroe capisce che deve scegliere di essere qualcosa nella vita, e decide di diventare un eroe sul serio. Da qui, vendetta e giustizia per tutti.
Dopo aver parlato della grafica stupenda, della musica e delle svolte stravaganti della trama, va detto che il film ha qualche momento più lento e meno divertente. Tuttavia credo che abbia meritato il primato di film che ha incassato di più nel 2011. Finora.
4 commenti:
Questo voglio proprio recuperarlo, ne parlano tutti come di un gioiellino.
Concordo sul lato tecnico.
Il film invece per me non sa a chi rivolgersi: io l'ho trovato noioso e interminabile, mio nipote invece aveva paura. Per accontentare tutti e' rimasto nel mezzo.
Simone
Per citare Ganz dico che è un gioiellino... dal punto di vista tecnico senz'altro. Poi come audience non saprei, forse è più per gli adulti. Sono andato a vederlo in mezzo a una frotta abbastanza nutrita di marmocchi e ragazzini e i più piccoli non erano a loro agio. Quando i gufi-mariachi (che nel film intervengono come una specie di coro greco che si rivolge agli spettatori) cantavano della sicura morte di Rango, ad un certo punto ho udito una voce preoccupata di bambino chiedere: "Ma è vero che muore?" E certamente le varie citazioni cinematografiche non sono per i più piccoli.
Noioso? Sì, in alcuni punti si sarebbe dovuto sbrigare un po' di più, ma nell'insieme non mi sembrava affatto noioso. Certo che, devo ammettere, i paesaggi, i buffi animali ecc... mi avevano ipnotizzato.
BOH ?? non mi è piaciuto
Pillo
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