Ho fatto una capatina all'Incontro Nazionale degli Inventori di Giochi, che si è tenuto a Torino (è la settima edizione). Anzi a dire il vero nel momento in cui scrivo la manifestazione non è ancora chiusa.
Dei tre interventi ho assisito all'unico in programma oggi (Bruno Cathala e Vlaada Chvatil parlavano di creatività e giochi, moderatore Walter Obert).
L'occasione sarebbe stata più lieta se l'uscita del mio The Island non fosse stata rimandata a data da destinarsi causa la cessazione della collaborazione fra la AEG (americana) e la italianissima Dust Games. Così come stanno le cose, rimango quindi fra gli inventori di belle speranze.
La cosa più degna di nota oggi è stata la partecipazione degli interessati: la manifestazione era affollata di inventori coi loro vari prototipi: una visione veramente stimolante!
Per quanto riguarda la pubblicazione, mi sa che noi italiani siamo conciati un po' come con l'editoria: tanti si propongono, ma c'è posto per pochi. Contrariamente agli aspiranti scrittori, però, gli inventori di giochi hanno una scappatoia assai utile: dal momento che basta tradurre una mole piuttosto modesta di scritto per essere "internazionali", il mondo ludico italiano talvolta riesce a trovare la via della pubblicazione o della distribuzione tramite operatori stranieri. Il che, spero, dovrebbe essere in parte anche il mio caso.
2 commenti:
Visto che dicono che 'buona fortuna' porta male, dico solo che incrocio le dita per te perchè la situazione ti si sblocchi ... che antipatico è sapere che ti pubblicheranno e poi restare a piedi !! :(
Apprezzo la solidarietà. In teoria le cose dovrebbero sbloccarsi (ma finché non vedo il gioco in vendita non ci credo).
A quanto pare la società (FFG) apprezza il gioco ma ha voluto mettere qualche puntino sulle i riguardo al regolamento, cosa che magari non è gradevolissima (non puoi che accettare, e magari lo sai anche a cose fatte) ma immagino faccia parte... del gioco. A questo punto (pur di vedere il gioco uscire) sarebbe il meno.
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