mercoledì 20 ottobre 2010

Il Risveglio dei Draghi

Un libro della Editrice Nord che ho recensito per Fantasy Magazine, è il secondo di una trilogia ma, a parte qualche accenno qua e là a fatti evidentemente raccontati in precedenza, si può tranquillamente leggere perché la storia è una ripetizione della classica storia fantasy (spoiler): il male si risveglia da un lungo sonno, tesse la sua tela di intrighi, cerca terribili alleati per poter portare avanti la sua malvagia opera di distruzione, ma i buoni reagiscono: ci sono alcuni predestinati che si sottoporranno a una prova, faranno ai cattivi un mazzo così, e comincerà una nuova era.

Insomma se siete appassionati di fantasy con qualche anno di militanza alle spalle Il Risveglio dei Draghi sarà come se lo aveste letto cento volte. Detto ciò, se una storia non dà niente di nuovo sul fronte di che cosa dice, forse si può rivalere su come lo dice: il libro è scritto bene, qua e là simpatico, tra i protagonisti una dragonessa (che in effetti è una ragazza che può trasformarsi in drago) simpatica e lontana dalla prevedibile Mary Sue che ti rifilano quasi sempre le scrittrici, e qualche altro personaggio divertente. Non manca un tocco di lieve ironia da parte dell'autrice in molte scene, ci sono draghi di ogni razza e colore dappertutto, e una bella ambientazione con la sua complessa cosmogonia di divinità buone e cattive.

Beninteso io non sono per questo tipo di fantasy (e non è comunque fantasy per adulti), ma la storiella è simpatica e scorrevole e vi potrebbe andar bene per un paio di giorni di relax, tipo sotto l'ombrellone (anche se non è proprio la stagione...). L'autrice è una scrittrice e giornalista austriaca (Julia Conrad, ma è uno pseudonimo) che ha già al suo attivo altri libri per bambini e ragazzi.

2 commenti:

Melina ha detto...

C'è chi segue alcune linee classiche del fantasy e a chi piace leggere proprio questo tipo di fantasy.
Io personalmente non lo leggerei ma non per il genere, bensì perchè non è per adulti e il fantasy per ragazzi non mi piaceva neanche quand'ero bambina.
Premesso questo, voglio dire che anche io sto scrivendo una trilogia fantasy e che ovviamente del classico ci deve essere altrimenti il genere avrebbe un altro nome, tuttavia sta allo scrittore offrire originalità alla propria opera e forse Julia Conrad non ci è riuscita, almeno da quanto leggo sopra.
Ottime recensioni, molto personali, ma ottime ^_^

Bruno ha detto...

@ Melina: Grazie per l'apprezzamento delle mie recensioni; sul fantasy per ragazzi la pensiamo nello stesso modo, quanto al nome del genere comunque per me non suona come un obbligo a farvi entrare per forza qualcosa di classico, tutt'altro, anche se poi il 99% delle volte è quello il fantasy che preferisco.