domenica 30 agosto 2009
La Foresta dei Pugnali Volanti
Questo film m'ha presentato, praticamente, un repertorio di quello che non mi piace (e purtroppo frequentemente trovo) nello stile orientale di fare cinema. E in particolare di affrontare il wuxia, il genere fantastico tradizionale. Per me è stata un po' la prova del nove, dopo che avevo guardato con meravigliato orrore La Tigre e il Dragone di Ang Lee, che si è perfino beccato quattro premi Oscar riuscendo peraltro a non piacermi per niente.
La storia, molto semplice, si svolge attorno a un misterioso gruppo di ribelli (elemento molto comune nella letteratura popolare cinese) e nel tentativo di Jin, un capitano della polizia, di indagare per annientarli. In una serie di inganni e controinganni che esporrò qui rovinando la sorpresa a chi volesse vedere il film (ma può sempre rinunciare a leggere questa pagina!) Jin va nel locale bordello ad assaggiare la nuova ragazza di cui ha sentito parlare, una ballerina cieca di nome Mei (l'attrice è Zhang Ziyi, che è stata anche tra le star di Hero).
In effetti Mei è sospettata di essere un'agente dei Pugnali Volanti e Jin si è accordato con Leo, altro capitano della polizia e suo amico, per ingannarla. Dopo averla vista danzare ed esserle zompato addosso con furia assatanata Jin viene arrestato (per finta) dalla polizia di Leo che porta via anche la ballerina, proprio perché venga liberata in un (finto) combattimento da Jin, che ne guadagnerà così la fiducia.
Scenografie e ballo sono curatissimi quanto noiosi. L'atteggiamento sorridente e lezioso di Jin (Takeshi Kaneshiro) mentre si atteggia da cliente del bordello è quanto mai fastidioso. E le scene di combattimento cominciano a mostrare un aspetto che durante il film peggiorerà: il ricorso esagerato, irrealistico alle arti marziali, con cui ovviamente tutti i contendenti riescono a ottenere risultati incredibili, tranne i poliziotti di basso rango che vengono subissati di botte.
Jin sta quindi portando la ragazza alla sede segreta dei Pugnali Volanti, proprio il luogo che vuole scoprire. Ma in realtà la ragazza non è cieca e Leo, che è stato il suo amante, ha organizzato tutto contro di lui.
Pertanto il nostro coraggioso poliziotto è del tutto all'oscuro di come stiano le cose. L'intervento di altre forze imperiali (non controllate da Leo) rende però impossibile continuare la manfrina con i combattimenti fasulli e Jin si vede costretto a uccidere dei poliziotti che non sono al corrente della messa in scena. Più avanti, saranno i membri dei Pugnali Volanti a salvarlo dalla morte ma solo per svelargli l'inganno in cui è caduto, e catturarlo.
In tutto questo abbiamo grandi scenari naturali e combattimenti organizzati secondo una complicata coreografia. Non dico che siano elementi da disprezzare: purtroppo me ne stanco molto rapidamente.
D'altra parte nelle scene d'amore (dove la passione fra i due abbozza ma non sboccia) gli attori dimostrano che la capacità di recitare bene, volendo, ce l'hanno.
L'elemento fantastico delle scene di combattimento è una delle cose che mi annoia di più. Sebbene ci sia di peggio (le scene alla "ti spezzo in due" di certi film di arti marziali) non sopporto le esagerazioni tipo camminare sugli alberi saltando di ramoscello in ramoscello, i salti che permettono al combattente di restare in aria una buona decina di secondi mentre combatte, la precisione millimetrica delle frecce, e così via.
Per tornare alla storia, il nostro Jin sembra tradito e buggerato da tutti. Mei si è rivelata spietata e fredda come una guerrigliera vietcong, e il suo amico Leo lo ha ingannato. Ma non è così. La ragazza non ha potuto fare a meno di innamorarsi veramente di lui. E lo libera. Questo non va bene a Leo, che è dovuto rimanere lontano dal suo amore per anni, e ora è preda di una furia omicida. Le premesse per un melodrammone finale ci sono tutte, ma non rivelo come andrà a finire (però preparatevi a grande sfoggio di arti marziali, e a gente che sebbene trafitta e affettata non ne vuole davvero sapere di morire).
Morale: preferisco il cinema orientale moderno (Coreano e Giapponese, soprattutto). L'elemento fantastico dei wuxia non va bene per me.
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11 commenti:
anch'io trovo il wuxia noioso, alla lunga (anche se la tigre e il dragone mi aveva proprio meravigliato e non posso dire che non mi sia piaciuto).
da una parte viva le scazzottate comiche di jackie chan, e dall'altra viva la lenta poesia di beat kitano!
Devo dire che "La Tigre e il Dragone" mi piacque molto, mentre questo "La foresta" non particolarmente. Ho preferito di gran lunga "Hero" e i suoi punti vista orientati ai colori.
Non sono un gran patito di combattimenti orientali (così come non lo sono di quelli 'mmericani), però devo dire che i camminamenti sugli alberi, o le 'esagerazioni' mi divertono, un po' come mi divertivo (da piccolo) a vedere I Superboys o Holly e Benji, dove un tiro a rete durava minuti su minuti. ;)
Del cinema coreano ho visto 3 o 4 film non fantastici e mi sono piaciuti molto. Ricordo che rimasi colpito da "Oldboy" e "Sympathy for Mr. Vengeance".
A ciascuno le sue esagerazioni. Io odio quelle dei film di kung fu, mi hanno divertito di più quelle di "OldBoy" e Sympathy for Lady Vengeance..." due film spiazzanti, che con tutte le loro esagerazioni e sparate poco realistiche mi hanno comunque saputo prendere (entro certi limiti anche il sanguinolento Ichi the Killer). In "Taegukgi" troviamo addirittura un regista coreano che si permette di far vedere come il proprio governo non fosse meglio di quello rivale del Nord (nella guerra civile degli anni '50).
I wuxia, che dire? Non sanno di fantasy, sanno di vecchio. E sebbene non vorrei vederli scadere in una comicità ridicola, si prendono troppo sul serio.
Per me è quasi tutto nuovo, nel senso che non sapevo neanche cosa fossero i wuxia fino a qualche anno fa, quindi ammetto candidamente che non li ho guardati con l'occhio fantasy... e forse questo mi ha salvato. ;)
Pensa che invece a me piacciono (quei pochi visti) perché danno l'impressione di non prendersi sul serio. Cioè, tutto quello messo in campo è serio, ma viene orchestrato in maniera così irreale e 'esagerata' da togliere quella patina di importanza e renderli più leggeri.
"Ichi the Killer" non l'ho visto; lo cercherò. Mentre ho visto anche "Lady Vendetta", che chiude la trilogia della vendetta del regista Park Chan-wook, ma che mi è piaciuto meno degli altri 2 due citati sopra.
La trilogia della vendetta la trovo interessante, tutta. La storia di Oldboy forse la meglio riuscita, narrativamente. "Lady Vendetta" ovvero "Simpathy for lady vengeance" non mi è parso inferiore agli altri, bello il plot, le scene di galera divertenti (viste da... fuori, ovviamente), il tema della vendetta collettiva (qui con tanto di foto di gruppo che compromette tutti quanti) sicuramente qualcuno l'ha già usato, mi viene in mente un giallo (Agatha Christie?), ma l'ho trovato ben congegnato.
Dai? Pensa che invece a me quello che mi colpì più di tutti fu proprio "Oldboy". Rimasi di stucco nello scoprire il tipo di vendetta escogitata dal protagonista 'cattivo', tutta quell'attesa preparatoria per la mazzata psicologica finale. Ah, mi vien voglia di rivederlo.
"Sympathy for Mr. Vengeance" me lo ricordo a tratti: mi colpì la molta violenza e qualche personaggio 'fuori'.
Lady Vendetta proverò a riguardarlo, do sempre più di una chance a certi film... tranne a quelli che proprio mi sembrano sin da subito emerite s*******e.
Ne ho visti anche di Kim Ki-Duk, "Primavera, Estate, Autunno, Inverno... e Ancora Primavera", "La Samaritana" e "L'arco". Ricordo solo i ritmi lenti, molto riflessivi, ma, così, pensandoci su, ho dimenticato se mi sono piaciuti o meno.
Insomma, il moderno che viene da quelle parti acchiappa molto più del tradizionale, a conti fatti.
Ogni tanto provo a vedere queste cavolate di film e non riesco MAI a superare il primo combattimento, ho troppo rispetto per la mia intelligenza.........
Illoca
@ Illoca: LOL !!
In risposta a quanto scritto:
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Anonimo ha detto...
Ogni tanto provo a vedere queste cavolate di film e non riesco MAI a superare il primo combattimento, ho troppo rispetto per la mia intelligenza.........
Illoca
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Forse non ne hai a sufficenza di inteligenza per capire questo genere di Film...
La modestia è una virtù tipica delle persone inteligenti...
Senza rancore
@ tutti quanti: evitiamo un flame per favore.
@ Massimiliano: tra il sentirsi in dovere di intervenire quando è attaccato qualcosa che ci piace, e gettare benzina sul fuoco, troviamo l'istante per dare all'equilibrio e alla moderazione una chance. E' un consiglio saggio e amichevole.
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