mercoledì 3 giugno 2009

Cosa mi resta di David Eddings



Non mi ricordo nemmeno più perché ho preso in mano uno dei suoi libri. Forse semplicemente era il titolo ad eccitarmi (la Regina della magia...) e ovviamente come al solito sbagliai e presi un libro di un ciclo, ma non il primo.
Me li procurai tutti alla fine, erano spaiati, di tre case editrici diverse: in tempi più recenti li ho venduti su ebay, perché sapevo che quella saga non l'avrei mai riletta. Tra spiacevoli somiglianze con la storia tolkieniana tipo (seppure con cambiamenti notevoli di stile) e qualche banalità di troppo nei personaggi e nell'ambientazione, avevo capito presto che non era nulla di eccezionale ma riconosco che le avventure di Garion, Polgara e via dicendo mi hanno fatto passare qualche ora piacevole. Dopo allora, di leggere fantasy su quella linea conduttrice non ne ho più voluto sapere, e quindi forse devo ringraziare il ciclo di Belgariad perché mi ha risparmiato ben altri mattoni (mi viene in mente il ciclo di Jordan, che pure iniziai...).
Questo posso dire quindi di David Eddings, recentemente scomparso, che è stato un onesto artigiano del fantasy, ma per quanto abbia avuto un grande successo commerciale personalmente non lo ricorderò tra i più grandi scrittori.

27 commenti:

by Ax ha detto...

Non sapevo della sua scomparsa, ho appena letto che è successo ieri. Mi dispiace, ovviamente, perché sicuramente schiere di lettori.

Io, dopo aver letto i 10 libri tra Belgariad e Mallorean — la prima superiore alla seconda —, mi sono fatto la chiara idea che il suo tipo di fantasy non mi interessa minimamente. Sono arrivato in fondo quasi con disgusto per la banalità delle situazioni e delle caratterizzazioni, soprattutto di quelle figure votate al male; mancava lo spessore, al massimo mi sono sembrati delle brutte copie di cattivi dal cuore tenero.
Se lo avessi letto a 15 anni forse mi avrebbe fatto un altro effetto. Più piacevole?
R.I.P.

Anonimo ha detto...

Condivido i Vostri commenti sulla "pochezza" di questo scrittore scopiazzatore Tolkeniano.
Non sentirò la mancanza delle sue opere, mentre dei miei euro si.
Illoca

Anonimo ha detto...

Visto che è morto facciamo i buoni e vorrei ricordare l'unica cosa che mi ha colpito dei Belgariad, ovvero quando una strega(?) chiese come dono la parola per i suoi amici animali perchè così non sarebbero stati piu' cacciati come selvaggina, ecco questa l'ho trovata splendida e mi è rimasta nel cuore.
PUNTO

Illoca

Anonimo ha detto...

capisco che un autore possa piacere o no, ma la ridicolaggine dei vostri commenti è superlativa.
"onesto artigiano del fantasy", "pochezza di questo scrittore scopiazzatore Tolkeniano"...ma almeno sapete di cosa state scrivendo, o è solo perche non avete di meglio da fare?
Eddings sta al fantasy come Manzoni alla narrativa italiana, e questo non è gusto personale ma semplice enunciazione dei fatti.

Anonimo ha detto...

E quali sarebbero questi fatti incontrovertibili che eleverebbero codesto scrittore ai vertici della letteratura fantasy, di grazia???

Se mi parli di copie vendute ci sono scrittori peggiori che ne avranno vendute anche di piu' ma non credo sia il metro di paragone valido per giudicare uno scrittore.

Riporto un mio commento che feci subito finito la trilogia circa 3 anni fa, ma dubito di convincerti visto che solo tu conosci la verità e "l'enunciazione dei fatti"...

Concordo con chi dice che è una piacevole lettura ma niente di più, chi ha confidenza, un minimo di esperienza nel campo del fantasy nonché un età superiore ai 20 anni può rimanerne un po’ deluso come il sottoscritto che ne ha 28.
Per carità un linguaggio scorrevolissimo ma troppo superficiale e quando sembra che vengano toccati argomenti interessanti e maturi vengono dedicate soltanto un paio di righe che sfiorano l’argomento facendo riflettere sul target di pubblico a cui si rivolge lo scrittore.
Inoltre come non notare le scopiazzate con simil-varianti prese dal signore degli anelli di Tolkien che fanno sapere il tutto di già letto e in particolare:

-paesino tranquillo nel quale un fantomatico cavaliere incappucciato spia un ragazzino…
-il gruppetto capisce di essere spiato e arrivano i mini-cattivi che costringono i protagonisti ad andarsene in peregrinaggio
-diventa un gruppo (non viene spiegato per niente il perchè gli altri si uniscono nel viaggio).
Il vecchio saggio con la barba bianca che guida il gruppetto che “guardacaso” è formato da 7 elementi...
–infine, colpo gobbo, se qualcuno usa la magia viene individuato dal “nemico”…………………………………

Sulla caratterizzazione dei personaggi e dell’ambientazione, come non essere d’accordo sugli stereotipi standardizzati, pero’ fossero stati approfonditi un pochino di più non avrebbe certo guastato.

E’ un piccolo sda versione MOOOLTO leggera, carino da leggere ma tutt’altro che miracoloso, trovo comunque controverso il modo di scrivere di Eddings che si sofferma giustamente su dei particolari per tentare di caratterizzare i personaggi, ma trascura purtroppo alcune motivazioni e situazioni che aiuterebbero il lettore a giustificare una trama scontatissima già dalle prime pagine e completamente PRIVA di colpi di scena compresa la patetica motivazione della profezia strausata dagli scrittori per evitare di spremersi in motivazioni plausibili.

Consigliatissimo ai lettori di “primo pelo” che si vogliono avvicinare al Fantasy, mentre consiglio fortemente altri lidi per chi ha un minimo di esperienza nel genere.

P.S. non capisco il perché di tutti questi estimatori di Eddings e i prezzi che raggiungono i suoi libri a distanza di anni su e-bay, successo a parer mio abbastanza immeritato aldilà dei pregi che avete già citato che mi sento comunque di ridimensionare.

Illoca

by Ax ha detto...

Scusa, anonimo, chi sei?
Anche se il non firmarsi mi dice già qualcosa di te, voglio capire cosa non ti è chiaro e definisci 'ridicolaggine'. A me sembra tutto chiaro e comprensibile ciò che si può leggere nei commenti che critichi.
Il tuo intervento a gamba tesa è sull'onda emotiva per la morte dell'autore (comprendibile) oppure è solo arroganza? Se è la seconda, allora non ci può essere discussione.

E... non scomodiamo Manzoni, via.

Bruno ha detto...

@ by Ax, Illoca: mi fa piacere che, avendo detto la mia su un personaggio cui non riconosco grandissimo spessore, ma che ha avuto grande successo di pubblico, per una volta non siano intervenuti subito i fans inferociti a castigarmi, ma abbia letto invece i vostri commenti.
Sono fondamentalmente d'accordo, anche se agli "scopiazzatori" tolkieniani va a volte riconosciuto (come in questo caso) di aver introdotto qualche sensibile variazione sul tema (ma bello anche il ricordo del desiderio della strega...).

All'anonimo che non è d'accordo: trovi David Eddings un colosso della letteratura, e va be', ma se vuoi dissentire tira fuori argomenti, non attacchi personali.

Quanto al fare paragoni con Manzoni mi sembra meglio astenersi, come dice by Ax, anche se non posso dire di apprezzare il celeberrimo romanziere italiano...

tanabrus ha detto...

Io non ho letto praticamente niente di Eddings, anche se forse potrei provare il primo volume della ristampa del ciclo di Belgariad.
Ho letto solo il primo libro dell'ultima saga, I sognatori. Scorrevole, ma niente di che.

Piuttosto, mi ha lasciato perplesso il paragone con Jordan. Tantopiù che stavi parlando di fantasy simile al Tolkeniano.
Mi sono sbagliato e ti riferivi al volume fisico dell'opera, o era davvero una critica di questo tipo?

Bruno ha detto...

@ Tanabrus: Jordan l'ho tirato fuori perché, sia pure con altro stile rispetto a Eddings (e con una certa autonomia nello sviluppare l'argomento) lo considero uno degli epigoni del filone tolkieniano, con molto cliché e molta imitazione degli elementi classici (per quel che ho letto dl primo libro, è così). Mi dicono che nella lunga evoluzione della sua saga si sia smarcato. Ci posso anche credere sulla fiducia, ma non andrò a leggere 5 o 10 mila pagine per verificare.

Anonimo ha detto...

Intanto sono Anonimo per il semplice motivo che non sono registrato su questo sito, sul quale sono capitato cercando notizie e conferme. E sul quale eviterò bene di registrarmi, visto il basso livello di cultura fantasy che mi pare di cogliere.
In primis, pare che tutti quelli che scrivono fantasy dal 1966 in avanti siano scopiazzatori di Tolkien. Eddins scopiazza Tolkien, Brooks scopiazza Tolkien, Jordan e Martin scopiazzano Tolkien, Gemmell scopiazza Tolkien...cazzate. Visto che anche io scrivo fantasy, allora anche io l'avrò presumibilmente scopiazzato. Mannaggia a me... Tolkien intanto non ha il copyright sulla fantasy, giusto per intenderci. Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta si potrebbe anche asserire (lor signori grandi intenditori non me ne vogliano) che Tolkien si è rifatto alla mitologia nordica per molte delle sue idee, che di conseguenza non sono originali. Si è anche discusso molto dell'allegoria cristiana dei suoi scritti, ma questo merita un discorso a parte che qui non ci tocca.
Di Tolkien, nell'universo Eddings c'è ben poco: trovate forse elfi, nani, gnomi, hobbit, creature magiche, alberi parlanti e moventi e tutte le creature che caratterizzano il SdA? No... Il mondo di Eddins (in TUTTE le sue creazioni)è un molto a sviluppo "umano" con quasi totale assenza di figure al di fuori di questa caratteristica. E già questa non è una differenza minimale.
Secondo punto: la quest e la fellowship (che non sto ovviamente a spiegarvi cosa siano, visto che siete magnifici conoscitori dell'universo fantasy)sono i 2 elementi senza i quali una storia fantasy NON PUO' esistere. Esiste un libro d'avventura senza avventura? Un giallo senza un cadavere? un legal-thriller senza un avvocato? provate a scrivere un fantasy senza qualcuno che va alla ricerca di qualcosa, poi vediamo che cagata viene fuori. Poi certo, avere 7 elementi in un gruppo (cosa di cui non sono sicuro e andrò a contarli)denota chiaramente una scopiazzatura tolkieniana da arresto e incriminazione. Giusto come piccola aggiunta, se qualcuno che ricerca qualcosa è una scopiazzatura Tolkieniana, allora Tolkien ha scopiazzato Sir Mallory e le sue narrazioni delle gesta arturiane e dei suoi cavalieri, e pure ha copiato gli Argonauti, le gesta di Gilgamesh ecc ecc... Vergogna, mister Tolkien copione!!!
Proseguendo (sperando di sbriciolarvi i maroni), quale sarebbe la parte dell'universo creata da Eddings non credibile? Ogni sua invenzione è studiata nei dettagli, ogni popolo è tratteggiato nella sua storia dall'antichità ai giorni della narrazione come fosse reale, ogni personaggio ha il suo carattere e comportamento ben definito, i buoni sono buoni credibili e fallibili cosi come lo sono i cattivi, non ci sono Rambo che vanno in giro a sistemare il mondo con la bacchetta magica anziche il mitra tornando alla base solo con una vescica sotto l'alluce...
E per il momento mi fermo: non perchè non abbia piu argomenti (che, sono sicuro, la vostra smisurata conoscenza fantasy che state sbandierando come foste un prototipo di Lester DelRey, troverà ampi modi di controbattere), ma perchè mi è venuto appetito e vado a cenare...

Bruno ha detto...

Benissimo. Il nostro anonimo non ce l'ha fatta a discutere educatamente, non ce l'ha fatta a diventare un po' meno anonimo, ma almeno ha cercato di portare qualche argomento, ed è già un passo avanti. Per il momento potrei proporgli il mitico articoletto che tradussi dall'inglese
http://tinyurl.com/qedquv
dove sono elencati un po' di luoghi comuni ritriti del fantasy, così potrà riflettere controllando quanti di essi sono stati adoperati da Eddings.

by Ax ha detto...

Io non sono registrato, basta scegliere 'Nome/URL' e inserirne uno... oppure firmarsi dopo il commento.

Che Eddings abbia tratteggiato tutto dettagliatamente è una tua ripsettabile opinione, ma a me non pare, a partire proprio dai protagonisti. In 10 volumi — Belgariad più Mallorean — l'unica difefrenza rispetto a quando li si conosce all'inzio è l'età. Un'evoluzione vera e propria non c'è mai stata, nessuno spessore acquisito, neanche dopo tutte le estenuanti (per noi lettori) prove a cui sono sottoposti. Centinaia e centinaia di pagine per fare un viaggio che è solo un viaggio.

E la magia? Vedere un mago e una maga che si trasformano in uccelli, puff e via, è veramente illuminante... per un quindicenne.
Parliamo dei cattivi? Non mi sembra ce ne fossero di credibili, intesi come capacità di far percepire la loro essenza 'scura'. O se c'erano lo erano solo sulla carta perché a conti fatti anche quelli si sono rivelati essere più buoni dei protagonisti. Se non sbaglio, poi salta fuori che è il fratello di quello svelto con la lingua (non ricordo il nome) e così finisce tutto a tarallucci e vino.
L'autore ha però la capacità di sdrammatizzare tutto, questo gli va riconosciuto. Peccato che lo faccia dalla prima pagina all'ultima, sottraendo serietà narrativa agli occhi di chi legge, se non si è addormentato prima, chiaramente.

Personalmente ritengo che gli estimatori di Eddings siano prevalentemente lettori che lo hanno amato da adolescenti (o come primo autore fantasy) e si portano dietro quel ricordo. Letto da più maturi, e dopo altri romanzi fantasy, Eddings non incute questo grande rispetto. Simpatia, forse, ma anche quella dura fino al secondo tomo; il resto è uguale a se stesso.

PS: punzecchiare continuamente i tuoi interlocutori, facendoli passare per 'sapientoni', non fa molto onore a chi vuole rafforzare le proprie tesi; anzi, le rende deboli.

Una stretta di mano.
Alex.

by Ax ha detto...

Bruno, a parte il punto 10 (magari l'avesse rispettato), il link che hai postato (spassosissimo) l'hai preso dal sito di Eddings? ;)

Roberto ha detto...

Intanto piacere, il vostro maleducato anonimo si chiama Roberto Re. Metto nome e cognome, cosi nessuno potrà pensare che non voglia metterci la faccia per beceri motivi di immagine o che altro. Vedo con piacere che la discussione si sta animando, ma questa è l'ora in cui, solitamente, mi metto a scrivere cercando (ovviamente) di scopiazzare Tolkien. Ho visto quel link che mi suggerivi... ovvio che sia pateticamente ridicolo e, presumibilmente, buttato giù da qualcuno che ha, per il fantasy, una profonda antipatia pregressa (e, secondo me, si tratta di uno scrittore fallito con sensi di rivalsa). Tornerò volentieri domani a vedere che aria butta, ma ora il mio mondo creato senza cognizione geografica mi attende con una storia da mandare avanti, probabilmente copiandola da qualcosa già scritto...
Un saluto a tutti
Roberto Re

by Ax ha detto...

@Roberto
Piacere e... via, quel link era per sdrammatizzare quanto di più abusato si trova nel genere. È spassosamante serio o drammaticamente divertente se lo si analizza col sorriso.

Credo lo capisca anche tu che inventare qualcosa di nuovo sia difficilissimo. Ti auguro di riuscirci, almeno avrò qualcosa in più da leggere.

Non vorrei, però, far passare il pensiero che trarre ispirazione da alcuni modelli (vedi Tolkien) fosse come copiare gli stessi. La prima è operazione difficile e degna di attenzione, mantenendo alta la speranza di non cadere proprio nella banalizzazione dei clichè, nella riproposizione lampante dello stereotipo, nascondendoci una storia che non esiste di suo, quindi cadendo nella 'copia'. Dato che scrivi, lo sprai tu meglio di me.

Reinventare il conosciuto, quella è una bella sfida. Ti suggerirei di provare a leggere Steven Erikson (se già non l'hai fatto) per averne una conferma, ma amando così tanto Eddings (secondo me agli antipodi) probabilmente non ti piacerebbe; e lo dico senza provocazione. Ci troverai gran parte degli elementi che caratterizzano un fantasy, visti con occhi nuovi e originali, trasformati in pura creatività.

Alex.

Bruno ha detto...

Ero tentato di chiudere il thread, ora vedo che sebbene molto a denti stretti il dialogo non manca di atteggiamenti costruttivi ed è arrivato, forse, a una quasi correttezza negli scambi. Molto bene, speriamo che continui così. La mia lettura di David Eddings non è recente perciò ho lasciato l'onere della critica a by Ax che si è dimostrato in gamba nell'evidenziare quegli elementi che anche io indicherei come difetti. Probabilmente nessuno cambierà idea dopo aver letto queste righe. Ma io continuo a pensare che chi difende a spada tratta certi autori che altri hanno superato da tempo ha semplicemente bisogno di leggere di più e con più varietà.
Quanto alla satira "Come scrivere un romanzo fantasy di successo," girava da tempo in rete, poi è scomparsa la pagina che la ospitava, ma è rimasta in circolazione e ho deciso di tradurla.

Roberto ha detto...

Mi pare che la correttezza non sia mai mancata...possiamo forse parlare di sarcasmo pesante e volutamente accentuato, e questo non ho problemi ad ammetterlo. Ma la scorrettezza direi che ci voleva parecchia fantasia a leggerla: avete trovato frasi offensive o insulti di qualsiasi genere? Non mi pare. Di ironia marcata ve n'era a badilate ma...che volete...ognuno ha i suoi difetti!
A piu tardi

Roberto ha detto...

Dimenticavo: "leggere di piu e con piu varieta"?. Caro Bruno, non so quanto quantifichi il "piu", ma ho circa 250fantasy in casa, inseriti in una biblioteca domestica che conta oltre 500volumi di varia natura,oltre tutto quanto ho letto in prestito da biblioteche e amici vari, spazio praticamente in quasi ogni genere letterario possibile...ritieni che, oltre Eddings, in questo modo abbia letto qualcosa di piu e con piu varieta?

Alberto ha detto...

Buon giorno a tutti,

@Roberto
Prima di tutto, una piccola premessa/presentazione: mi chiamo Alberto, leggo fantasy e fantascienza dal 1975, ho superato i 2000 volumi (romanzi e/o antologie) letti sull'argomento e la mia biblioteca di "varia natura" supera i 3000 libri, senza contare quelli in formato elettronico; se aggiungiamo manuali e suppementi di giochi di ruolo (alcuni sono veri e propri saggi) e i fumetti si perde il conto. Non scrivo fantasy (narrativa) ma ho lavorato a livello professionale nel campo per parecchi anni (e saltuariamente faccio ancora qualcosa). Conosco Bruno da quasi 25 anni e ci siamo scambiati spesso libri da leggere.
Fatte le presentazioni, proporrei di entrare nello specifico (sinteticamente, scrivo durante la pausa pranzo).
Tolkien: la sua abilità è stata quella di attingere a piene mani dalle saghe centro e nord-europee (i nomi dei anni sono copiati dall'Edda), ma di creare un mondo coerente e una storia convincente. Non è uno scrittore esente da difetti (lo so, è una bestemmia per i puristi, ma io la penso così), ma ha avuto un successo tale che di fatto è stato copiato da un numero elevato di scrittori.
Quest e Fellowship: la quest è un tema classico (anche se non l'unico) della narrativa epica e fantastica; negli ultimi anni è diventato dominante in quanto si tende a scrivere romanzi e saghe di dimensioni colossali, che non potrebbero stare in piedi altrimenti, ma non è una "condicio sine qua non" (la mastodontica saga di Martin non è legata o sorretta da una quest, ma da dallo svolgersi degli eventi; le quest dei personaggi, quando presenti, sono secondarie rispetto agli eventi). La fellowship è un artificio narrativo relativamente recente nel fantasy; se osserviamo autori "classici" o anche più recenti, possiamo osservare che la figura centrale è l'eroe (talora con una "spalla"), non un gruppo. Alcuni esempi sono dati da Conan (R.E. Howard), Thongor (L.Carter), Kane (K.E.Wagner) Ged/Sparviero (U.K.le Guin), Jorian (L.S.DeCamp), Elric e Hawkmoon (M.Moorcock) Fafhr e Gray Mouser (F.Leiber) ecc. Lo stesso Gemmell da te citato ha preferito utilizzare quasi sempre eroi e non "compagnie".
Eddings: a mio parere si tratta di un autore di fantasy sicuramente non classica, destinata a un pubblico giovane o comunque "politically correct". All'interno di quest'area, è stato sicuramente uno scrittore molto valido, ma se usciamo da questi confini arretra a confronto di altri, sia classici che moderni, diventando, come diceva Bruno, un buon artigiano.
Scusate lo sfogo logorroico, se volete possiamo approfondire in seguito, magari senza sarcasmi o ironie, ma con dati e pensieri precisi.
Un saluto a tutti

Roberto ha detto...

...se l'intenzione era quella di impressionarmi...sorry, ma non ha funzionato. però posso provare a fingere di esserlo, se vuoi.
è che, sinceramente, non capisco questo sparare addosso a Eddings: voglio dire, ci troviamo in un sito fantasy o anti-fantasy? perchè non vedo nessun commento a suo favore, e la cosa mi puzza parecchio. mica stiamo parlando di un pincopallino chiunque, ma se la sua vena narrativa è cosi scarsa perchè anche sui giornali odierni (e parlo di quotidiani, non giornali/riviste di settore)viene descritto come uno dei migliori scrittori fantasy? o noi apprezzatori di Eddings (e non siamo pochi, attenzione) siamo una manica di sprovveduti lettori che si accontentano di robetta, oppure voi avete un po' la puzza sotto il naso e siete prevenuti... Quale risposta accendiamo?

Alberto ha detto...

@Roberto
Come dicevo alla fine del mio post, dati e pensieri precisi, l'ironia è inutile in una discussione.
Sinceramente a me non interessa impressionare nessuno, non sono stato io a iniziare l'escalation "bibliografica" e quanto da me scritto serve solo a spiegare che il mio parere personale deriva da un'esperiena maturata nel corso di parecchi anni attraverso la lettura di numerosi testi sull'argomento scritti da autori di diversa nazionalità, epoca ed estrazione. Poi, ovviamente, è il mio parere e non la verità rivelata.
Come ho già scritto, a mio parere Eddings è stato un buono scrittore di nicchia, con i suoi limiti, forse appositamente da lui stesso creati per il tipo di narrativa in cui aveva deciso di specializzarsi. Non lo considero un maestro o un autore assolutamente da non perdere. Personalmente non mi interessa cosa scrivono di lui i giornali (se poi non sono giornali specializzati è anche possibile che scrivano senza conoscere a fondo l'autore, sulla base di un'Ansa, di notizie di seconda mano o delle statistiche di vendita dei suoi libri), io giudico in base alla mia esperienza (in questo caso, in base ai suoi libri letti nel corso degli anni) e un autore non è per me bravo solo perché lo dice qualcuno, per quanto sia importante. Poi ognuno ha i suoi gusti, non pretendo certo che a tutti piacciano L. Sprague De Camp, Karl Edward Wagner o David Gemmell (per citare tre dei miei preferiti). Il bello di questo genere è che non esiste uno "standard" assoluto di riferimento, per cui non ci sono risposte da accendere, solo pareri che possono essere messi a confronto (possibilmente evitando difese strenue o polemiche contro attacchi che in realtà non sono altro che pareri e opinioni diverse dalle proprie) e approfondimenti basati su dati (letterari e tecnici) precisi.
Per quanto mi riguarda, possiamo continuare, a patto che si tratti di un approfondimento.

Bruno ha detto...

@ Roberto: ho immaginato che ti mancassero le pietre di paragone, per il semplice fatto che chi pone così in alto uno scrittore secondario è generalmente giovane (o di poche letture) e poco informato. Motivo per cui ha poco senso litigarci ed evito se possibile di farlo.
Però a quanto dici non è il tuo caso. Se un lettore che vanta una grande esperienza continua a pensare che David Eddings sia tra i migliori (a livello di Manzoni? uhm...) non pretendo di prevalere sui suoi gusti (perché in fondo di gusti si tratta) ma se osiamo spingerci al di là del de gustibus dovrebbe andare un po' più nel dettaglio e spiegare perché. E dirci quali sono i numerosi altri libri che ha letto senza trovare nulla che lasciasse Eddings a un chilometro di ritardo.

La mia esperienza personale è che dapprima la saga di Eddings mi ha preso, poi è intervenuta la noia per le situazioni banali o già sentite, alla fine della lettura ho constatato che questa ci poteva ancora stare ma ero definitivamente vaccinato contro ulteriori imitatori di Tolkien.
David Eddings forse avrebbe potuto fare di meglio, forse s'è limitato per esercizio di mestiere, chi lo sa, per questo lo ritengo un onesto artigiano. Non vuol dire che ne penso male o malissimo (preferisco Eddings a Licia Troisi, eppure non sono uno di quelli che ritengono la produzione della Troisi del tutto senza valore). Vuol dire che, se devo indicare nomi di autori la cui opera mi ha davvero colpito per forza espressiva, potenza visionaria e originalità, e che anche a distanza di tempo continuano a mantenere la loro importanza ai miei occhi, te ne posso citare una marea senza che Eddings mi venga nemmeno in mente. Non è quel tipo di scrittore.

by Ax ha detto...

@Roberto
Non mi sembra si stia sparando addosso a Eddings. Ti è solo capitato di trovare commenti di persone a cui l'autore non è piaciuto particolarmente. Cercando in giro trovi anche siti con discussioni dove lo osannano. È semplicemente una coincidenza, nessuna cospirazione anti David. ;)

Io credo che, come fa notare Alberto, questo autore sia stato (e sia) un buono scrittore di nicchia (per quanto mi riguarda, adolescienziale), con i suoi limiti. Quello che io ho sperimentato leggendo, però, è che questi limiti, che mi potevano andare bene per i primi due volumi della sua saga più famosa, non sono mai stati superati, né in spessore né in profondità. Quello che mi sorprese in particolar modo fu che a fronte di migliaia di pagine non riuscii a trovare nessuno spunto di riflessione, o almeno nessuno in grado di 'colpire'. Motivo per cui non riesco a inquadrarlo in un contesto adulto.

Ora, per quanto riguarda la tua domanda "[...] voglio dire, ci troviamo in un sito fantasy o anti-fantasy?" la mia risposta è un'altra domanda: Credi che un sito (per la precisione un blog) che affronta il fantastico debba necessariamente parlar bene degli autori che di volta in volta esamina?

Ho un'altra curiosità, a patto che la risposta sia onesta: a che età ti sei innamorato di questo autore? Credimi se dico che non sto ironizzando, voglio solo capire.

Roberto ha detto...

Ok, cercherò di mettere da parte ironia e sarcasmo (ammetto che sono di parte, quindi qualche commento mi ha un tantino indisposto)e rispondere con calma come si conviene in una discussione civile.
Parto dal fondo: ho scoperto Eddings verso i 16/17 anni, che corrisponde all'età adolescenziale che usate come "colpa" per chi ama Eddings. Ma...c'è un "ma"...Ho amato Belgariad e Mallorean e i volumi singoli facenti parte di quella narrazione, ho apprezzato Elènè e Tamuli, Althalus cosi cosi, l'ultima serie dei Sognatori mi fa cagare...Come vedete, pur essendo un suo estimatore riesco a scindere il buono dal cattivo.
E ora andiamo su alcuni elementi oggettivi per i quali, secondo me, Belgariad e il suo seguito Mallorean appartengono alla Bibbia del fantasy.
Intanto la costruzione del mondo: come si può vedere in Il Codice Rivano, la stesura del mondo di quella narrazione è stata curata fino all'inverosimile, dalla storia alla cultura alle usanze ecc ecc, ogni popolazione ha un background di spessore come se fosse un popolo reale. E credetemi, creare un mondo credibile è una lavoro di merda... perche prima di lanciarti nella storia devi avere tutte le basi sennò, mentre scrivi, rischi di barcamenarti perche non ti ricordi il passato di cui non hai parlato...E per una saga di tale portata, è indispensabile.
I personaggi: io (soggettivo) non credo che siano cosi poco caratterizzati come dite. Ognuno ha il suo carattere ben definito, le sue usanze e credenze, abitudini e modi di fare, agire e parlare che li contraddistinguono perfettamente all'interno di un gruppo. Ho letto libri e saghe dove tutto ciò di cui ho parlato finora, era ridotto all'osso in maniera quasi ridicola: il Ciclo di Ark è quasi molliccio tanto è vano, o il Ciclo di Elundium... tanto per fare i nomi delle prime due saghe delle quali ancora rimpiango il tempo passato a leggerle...
Che poi abbia buona parte dei luoghi comuni della fantasy ok, ma quanti scrittori non li usano? direi che sono ben pochi: ormai il fantasy moderno è quello. Gli esempi tipo Sprague de Camp, Leiber, LeGuin, Moorcock... appartengono a un fantasy che ormai non esiste più. Ormai, tranne che rari casi, il fantasy si snoda in pubblicazioni che vanno da 3 volumi a quasi infinito. Storie che iniziano e finiscono in un libro sono ormai rarità. Anche gli esordienti, se andate a vedere, ormai iniziano con trilogie. E sono pieni di quelli considerati luoghi comuni... ma stranamente piacciono...
Mi tocca terminare qui, impegni mi chiamano.. Buona serata a tutti
Roberto

by Ax ha detto...

Sì, nel Codice Rivano — che non ho letto — ci ho visto l'ottima intenzione di approfondimento dell'ambientazione che l'ha reso celebre; indubbiamente una dimostrazione d'amore nei confronti dei suoi pargoli. Ma non è questo ad essere messo in dubbio, ci mancherebbe. Tra le righe degli stessi Belgariad e Mallorean si nota l'affetto dell'autore per il suo mondo e i suoi personaggi.

Giusto per capirci, ho recuperato un estratto del commento che feci per "Il segno della profezia":
"Quel che mi ha lasciato perplesso è che non decolla il decollabile nonostante il viaggio offra possibilità notevoli per conquistarsi l'affetto. Niente da fare, si gira in lungo e in largo, in su e in giù per ritrovarsi – puntualmente – senza nessun valore aggiunto. Non sto parlando di noia perché questo sarebbe ingiusto, anzi le pagine si sfogliano volentieri e con una sorta di interesse dato dall’attesa di una scossa che non arriverà mai. Ci si dice: adesso ci siamo, sì sì, ci siamo, ma - preciso come un orologio svizzero - succede sempre un qualcosa che fa slittare il tutto e a lungo. Questo onanismo sfrenato rischia di far desistere dal continuare; e qui entra in gioco l’autore che dimostra di essere in gamba nel tirare la lenza al momento giusto, a patto che si voglia restare presi all’amo."

Il vero problema, per quanto mi riguarda, è che questo commento lo potrei applicare a tutti i libri dei 2 cicli, aggiungendo che in Mallorean le cose peggiorano ulteriormente in quanto a 'girare in tondo'.
Riconosco a Eddings di possedere una fluidità notevole, furbamente incantatrice e sottilmente ironica, ma psicologicamente superficiale. Ed è proprio questo ultimo aspetto che mi dà la convinzione che sia adatto ad un pubblico adolescienziale, poiché quella è l'età in cui si cercano prevalentemente letture d'evasione; per inciso, con tutto il sacrosanto diritto... ci siamo passati tutti.

Credo, quindi, come detto anche dagli altri, che lo si riesca veramente ad apprezzare da giovanissimi per poi portarselo nel cuore anche da grandi. Non viceversa... se fossimo tutti affetti dal curioso caso di Benjamin Button. ;)

Alex.

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie