domenica 7 giugno 2009

Il paese dei pacchi che non arrivano

Vi segnalo un interessante articolo di Repubblica della Sera riguardo all'e-commerce.

Premesso che il sottoscritto di ebay ne sa qualcosina (ed è riuscito a mantenere finora un rating immacolato del 100% sia come venditore che come acquirente) credo che le sfuriate degli utenti contro il nostro paese siano un po' meno importanti di quanto dice l'articolo. Però il problema esiste, ed è quello del sistema postale inefficace, che scoraggia le consegne nel nostro paese. Ho già accennato in qualche post del passato, trovo giusto ribadire: lo sviluppo del commercio elettronico è una tappa importante della modernizzazione di un paese. Non ci possiamo più permettere postini che non recapitano (o rubano!) la corrispondenza, e corrieri che fanno il loro mestiere in maniera scandalosa.

L'articolo mette tutti nello stesso mazzo. Io posso dire che il problema è più complicato, tanto per cominciare, perché le poste si servono dei corrieri, quindi non è che siano due discorsi del tutto separati; e poi andrebbe valutato il singolo corriere (alcuni sono di una efficienza proverbiale, con altri come Bartolini, tanto per non fare nomi, io mi sono trovato male).

Probabilmente si conta anche sul fatto che la gente è abituata a farsi prendere per i fondelli. Se mi faccio spedire qualcosa a casa so già che il recapito sarà curato da un certo tizio che arriva sempre tardi al mio condominio e non consegna mai (nonostante ci sia un portiere); per ritirare l'articolo dovrò quindi andare in uno dei depositi delle poste e pagare un sovrapprezzo (oltre a subire la perdita di tempo).
Se la spedizione invece è presso il mio ufficio di solito va tutto bene, anche se esiste ancora chi non ce la fa proprio a spedire qualcosa a un tizio che si trova "presso" un'azienda, e anche lì ci ho perso dei soldini.
E so già che se voglio fare acquisti online per i regali di Natale, o lo faccio a novembre o è meglio rinunciare e girare per vetrine a piedi, perché sotto le feste a Milano il sistema se va a ramengo.

Peccato. La diffusione delle librerie online tipo IBS è una delle poche opportunità per distribuire libri senza sottostare alla logica che quello che si deve vendere viene piazzato a bancali davanti all'entrata, il resto si può rendere agli editori. L'altra opportunità sarebbero gli e-book, ma in Italia ne deve scorrere ancora di acqua sotto i ponti prima che siano significativi.

3 commenti:

by Ax ha detto...

Mah, io posso portare solo la mia esperienza: compro molte cose on-line, la maggior parte delle quali recapitate tramite corriere con spedizione a casa dei miei. Non ho mai avuto problemi, la merce è sempre stata consegnata più o meno puntualmente. Con il servizio postale, invece, il massimo disagio è stato unicamente quello tempistico.
Per quanto riguarda i libri, mi affido a IBS (il più professionale, secondo me), Bol, Feltrinelli, ebay, Delos, con buona — in alcuni casi ottima — soddisfazione.

Anche le volte che ho comprato all'estero non ho avuto difficoltà, tranne una dall'America, in cui ci sono stati costi aggiuntivi alla dogana che non avevo preventivato.
Insomma, per il momento non ho particolari lamentele da fare.

alladr ha detto...

anch'io, devo dire, mi sono sempre trovato bene...

Bruno ha detto...

Allora quello sfortunato sono io...
:)