lunedì 11 maggio 2009

A che servono i pareri degli altri?

Tanti ne hanno parlato in blog e forum. Chi deve comprare un libro come fa, se non vuole andare a scatola chiusa? Può affidarsi alla fama dell'autore, a volte: al fatto che un certo titolo è conosciuto da tutti. Può sbirciare qualche pagina, se va in una libreria fisica e trova il libro che va cercando.

Se autore e titolo non sono estremamente conosciuti, non si può far altro che affidarsi ai pareri degli altri. Io ho imparato col tempo ad affinare la mia arte dell'annusare i pareri e le recensioni. Quando mi affidavo a un singolo parere o al massimo due mi sono comprato libri che magari vanno per la maggiore ma non vanno bene per me (ad esempio, quelli di George Martin e Robert Jordan). Allora ho imparato a usare meglio internet, questo strumento che ho sempre per le mani ma da cui forse non so trarre il massimo, e ho cominciato a vedere cosa ne pensano i lettori sui forum e nei siti dei venditori, oppure i blogger, o i siti come Anobii.

Una cosa un po' imbarazzante, ma devo dirla. I critici, quelli veri (e qui non parlo solo di fantasy, che è il genere che leggo di più, ma in generale), non sono sempre affidabili per un parere che mi faccia capire se un certo libro toccherà i miei gusti. Può succedere che, per motivi magari al di là della mia comprensione (ma non ultimo per motivi commerciali, beninteso!) giudichino celestiale roba che per me sarà incomprensibile, bruttissima o addirittura illeggibile.

I "giudizi dei lettori" che troviamo sui siti come IBS servono anche di meno. Spesso li ha scritti l'autore stesso (se parliamo di mercato nazionale e di moderata diffusione, ovviamente), oppure, temo, compaiono per volontà della casa editrice. Del resto tutti ormai hanno imparato a fare il marketing virale, no?
Anche tanti post del tipo: "secondo me questo libro è bellissimo" che compaiono sui forum, dove l'autore del post è comparso massimo una quindicina di volte e di solito per lanciare messaggi del genere, sono un po' sospetti.

Il singolo parere (che sia espresso da un amico in carne ed ossa o da personaggi virtuali ma con cui corrispondiamo da un po' e di cui ci fidiamo) può essere valido ma anche fuorviante. I gusti delle persone non coincidono al cento per cento. Un libro che può aver cambiato la vita al tuo amico che più o meno legge quello che leggi tu, per te può essere fastidioso e insignificante.

Non resta che annusare un po' in giro, avendo il tempo per farlo. E qui arriva l'utilità di posti come questo. Nel senso che così come io seguo i blog e imparo qualcosa sui gusti del blogger, viceversa il lettore che mi ha seguito per un po' saprà come la penso e una mia recensione potrà essere un indizio che lo metterà sulla strada giusta.
I pareri dei forum contengono un concentrato di opinioni, espresse da tanti accaniti lettori, di cui puoi cominciare a conoscere i gusti se sei uno che frequenta abitualmente.
In definitiva, su diversi libri la mia decisione di leggere o di rinunciare viene dal "consenso generale" delle opinioni che reputo autorevoli, o affini alla mia. Non esistendo un metodo oggettivo per dire che un libro è bello o brutto, è il massimo che si può fare.

La scoperta di Luk'janenko e Neil Gaiman, autori verso cui ero sospettoso per i temi trattati, la devo ai pareri raccolti in rete. A furia di leggere opinioni più o meno entusiaste, ma sempre improntate all'interesse e al rispetto verso l'autore, mi sono deciso a leggere Perdido Street Station di China Miéville.
L'opinione generalmente positiva o a volte entusiasta che ho raccolto in giro mi ha convinto a leggere Ursula LeGuin, un'autrice dei classici che avevo saltato a suo tempo, e probabilmente mi porterà a leggere Erikson.

E l'opinione che mi ero fatto sui libri di Licia Troisi me la sono voluta confermare leggendo Nihal della Terra del Vento, ma sapevo già che probabilmente non mi sarebbe piaciuto, e in effetti non mi ha detto un gran che.

Ringraziamo internet, quindi. E spero di poter confermare la fiducia in questo mezzo quando avrò trovato il tempo di leggere Pan di Francesco Dimitri...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Io purtroppo su internet ho preso tante di quelle tranvate da buttare un pacco di soldi a causa di pareri di lettori che spacciavano per capolavori della letterattura fantasy emerita carta igienica sporca d'inchiostro.
Pertanto ora vado molto di piu' con i piedi di piombo fidandomi solo delle persone che conosco e che mi conoscono che anche se mi consigliano un libro che non ritengo un capolavoro, difficilmente lo classifichero' come "tempo buttato" come un consiglio da uno sconosciuto puo' trasformarsi.
Illoca

Bruno ha detto...

Sì, posso dire la stessa cosa... anzi, nel post l'ho già detta :)

Bisogna sapere da dove viene il consiglio per potergli dare il giusto peso. Diciamo che la rete può allargare il campo delle conoscenze personali.

by Ax ha detto...

Io ho ancora molto da leggere per farmi una buona cultura fantasy e riuscire a inquadrare esattamente ciò che mi piace. Per questo motivo, inizialmente, giusto per capire cosa offriva il panorama, ho effettuato una serie di acquisti, suggeriti dai vari siti fantasy, che non mi hanno soddisfatto dopo averli letti (Eddings, sopra tutti), ma senza i quali non sarei riuscito a capire cosa non mi piace.

Oggi prendo spunti da utenti con gusti vicini ai mie, appartenenti a forum e blogger, per fare una ricerca un po' più mirata; anche se credo che l'imprevisto sia sempre dietro l'angolo. Ma ci sta.
Nel tempo, ad esempio, mi sono accorto di interessarmi poco alle trame, ma di fare più attenzione all'approccio dell'autore ai personaggi e alle vicende, al suo modo di raccontarle. Mi piacciono romanzi adulti e seri, dove si mescolano i colori chiari e quelli scuri (forse più questi ultimi), e dove io lettore non vengo preso per mano per entrare nella storia. Provo più piacere nell'essere direttamente catapultato in mezzo alla bolgia, cercando di 'ricostruire' ciò che accade intorno. Non a caso Erikson è diventato uno dei miei punti fermi. Può non piacere, ma è indubbia la sua originalità e serietà.

sommobuta ha detto...

Sulla rete ci si può fare un "giretto" per vedere che si dice di questo o quel prodotto...Poi però alla fine i gusti personali prevalgono sempre, secondo me...

...e attento a Pan! XD
Per andare proprio al cuore del problema, io il libro di Dimitri non l'ho trovato questo "romanzo della salvezza del genere fantasy/fantastico italiano" di cui tutti i siti/blog/articoli/recensioni parlano incensando l'autore! :) L'idea è carina, ma niente di più! :D

tanabrus ha detto...

Io ormai seguo diversi blog di gente che ho visto avere gusti abbastanza simili ai miei.

Parto dal presupposto che se su molti libri ci troviamo d'accordo, probabilmente questa convergenza di opinioni continuerà anche in futuro.

Poi, se so che ad esempio un blogger non sopporta Gaiman e recensendo un libro dice che non gli è piaciuto e che gli ricorda Gaiman, riesco a farmi un'idea piuttosto buona del libro malgrado il parere negativo.


Sto leggendo adesso Cose preziose di King, scoperto proprio tramite blog qualche tempo fa :D
E anche Lindqvist e la De Mari li ho conosciuti grazie ai blog (o ad Anobii, per quanto riguarda il primo)

Bruno ha detto...

@ by Ax: io posso dire di aver ben chiari i miei gusti (il fantasy della vecchia scuola, visto che sono un po' stagionato anch'io) ma seguire i pareri altrui, oltre che farmi pescare qualche fregatura, mi ha dato modo di esplorare qualche terreno nuovo.

@ Sommobuta: su Pan spero di dire la mia prima dell'estate (non vorrei essere troppo ottimista: ho molto da leggere, adesso come adesso)

@ tanabrus: hai ragione. La potenziale fregatura è sempre in agguato, è chiaro, ma il parere di quei blogger che ritengo affini mi guida parecchio nelle scelte.