Sono uno dei tanti che hanno letto Tolkien, apprezzandolo molto, forse più nel Signore degli Anelli che nello Hobbit. Ammetto, ahimé, di non avercela fatta a leggere il Silmarillion. Trovo che sia difficile giudicare Tolkien: questo mostro sacro è un po’ prolisso e a volte francamente noioso, tuttavia è grandiosamente solenne, e ha fatto grande letteratura, al di là dei limiti del ‘genere’ fantasy.
Di più, devo dire, mi hanno impressionato i toni decadenti del mondo moribondo di Zothique, nei racconti di Clark Ashton Smith (Zothique… come lo avrà inventato quel nome?). Storie terribili di un mondo tetro e senza speranza.
Il celebre scrittore inglese Michael Moorcock mi ha impressionato per la mole dei suoi scritti ma probabilmente oggi ha superato il periodo della sua migliore creatività. Perché mi è rimasto impresso? Per Elric, il suo anti-eroe dannato, malato e negativo, che ha fatto molta sensazione fin dai tempi e rimane un grande esempio di come si costruisce un personaggio che resta nella mente nel lettore. Purtroppo non tutto ciò che riguarda Elric ha incontrato il mio gusto, nell'incostante andamento dell'autore. Oserei aggiungere che quando Moorcock ha ripreso il suo eroe dopo averlo “ucciso,” per fargli vivere nuove avventure, il risultato è stato decisamente sotto le aspettative.
Doveroso menzionare il ciclo delle Amazzoni del validissimo Gianluigi Zuddas, che da solo o quasi mantenne vivo il fantasy italiano in una interminabile epoca in cui questi libri si potevano scrivere solo se si aveva un cognome in inglese.
4 commenti:
Evidentemente "Zuddas" appariva come abbastanza straniero da meritare pubblicazione... ;-)
ti faccio i complimenti per il blog..davvero interessante. parola di un grande appassionato di tutto ciò che è fantasy...ti seguirò promesso:)
Ciao Max, e grazie per i complimenti
People should read this.
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