Torniamo in territorio fantasy anni '80: e stavolta il film di cui mi occupo è nientemeno che The Barbarians, da me recuperato qualche tempo fa, non mi ricordo nemmeno come. Non preoccupatevi, se non riuscirete a trovare questo film non vi sarete persi un gran che, è stato un po' una pena vederlo. Il regista è l'italiano Ruggero Deodato, noto per il trucido Cannibal Holocaust, e i barbari del titolo sono due culturisti, i fratelli gemelli Peter e David Paul, protagonisti di varie apparizioni nel mondo del fitness e dello spettacolo dell'epoca. La produzione è mista Italia - USA, il film è stato girato nel nostro paese.
I nostri barbari sono dei tipi pacifici: viaggiano con una tribù di artisti girovaghi, fino a che il crudele tiranno Kadar li cattura e li fa schiavi, dopo aver preso in ostaggio anche la loro regina.
Il loro tristissimo destino sarebbe di combattersi a morte nell'arena, col volto coperto da maschere. Ma si riconoscono e non vogliono uccidersi tra loro. I due giganteschi forzuti fuggono e riguadagnano la propria tribù, e meditano vendetta su Kadar. In questo collabora con loro Ismene (Eva la Rue), una ragazza imprigionata dalla tribù.
Dopo varie avventure il crudele tiranno è sconfitto, e il bene trionfa. La trama non offre grandi spunti; abbiamo tuttavia frequenti esposizioni di corpi discinti o quasi, parlo di corpi femminili ma anche i due protagonisti sono più o meno sempre in mutande. Le schermaglie fra i due sono terribili: litigano, si insultano grezzamente in un ruvido gioco delle parti, si prendono per rimbecilliti a vicenda... e forse un po' lo sono entrambi. Insomma il film non fa alcun tentativo di presentarsi con un minimo di serietà e solennità: ci si prospetta fin da subito come un prodotto di serie B o forse peggio. Cerca di far ridere? Secondo me non ci riesce. D'altra parte i gemelli protagonisti non hanno grandi capacità come attori, e quasi non ci provano nemmeno.
Trovo che la cosa migliore di questo film sia il bel sorriso di Eva la Rue. Anche Richard Lynch, nella parte del cattivo Kadar, non si è comportato male: l'attore, che è venuto a mancare nel 2012, ha avuto una lunga carriera sia in TV che sul grande schermo, prevalentemente in ruoli da "villain."
Aggiungo che a un certo punto c'è un mostro da combattere, e ovviamente gli effetti speciali sono scarsi come potete aspettarveli in un film di quell'epoca.
Per il resto, nonostante il celebre regista, che ha cercato di massimizzare gli scarsi mezzi a disposizione, e qualche valida scena d'azione, The Barbarians non ha moltissimo per farsi ricordare. Se vogliamo fare un paragone con un altro film dell'ondata fantasy del periodo, La Spada a Tre Lame, di cui ho parlato recentemente e che comunque non è un capolavoro, The Barbarians lo colloco a un livello inferiore.
6 commenti:
Ho perso interesse per Deodato dopo aver visto Ultimo mondo cannibale e soprattutto Cannibal Holocaust, davvero fastidioso. Gli attori invece li ricordo per un altro film, I babysitter, che non c'entra proprio nulla con questo genere :P
Io non ho visto i film "maledetti" di Deodato, quindi non posso valutare, non ho un'idea precisa di questo regista. In questo film si vede lo sforzo di creare scene sontuose con quattro stracci, insomma la classica tenacia del regista italiano che cerca di far qualcosa di decente con mezzi scarsi o scarsissimi. Ad ogni modo il film, nel complesso, resta imbarazzante.
Ripensandoci, mi sembra di rammentare alcune scene di The Barbarians, ma mi sembrarono una scopiazzatura di Conan il Barbaro e forse per questo devo aver rimosso il ricordo. Non sono un fan di film dell'orrore, ma comunque ne ho visti e i film maledetti di Deodato non fanno paura, danno un forte senso di fastidio, sono urtanti; dopo aver visto Cannibal Holocaust per una settimana non ho sopportato di vedere alcun genere di violenza, ho visto solo documentari paesaggistici. Questo per dire quanto per me è stato rivoltante.
In Hostel 2 c'è un cameo di Deodato che, nei panni di se stesso, [SPOILER] pranza coi lembi di carne che taglia a un poveraccio legato a un tavolo... se si è meritato un tributo del genere evidentemente deve proprio aver girato qualcosa di raccapricciante. Non so se vedrò mai Cannibal Holocaust.
L'inizio stile Mad Max ma con le carovane alla Fellini è impossibile da dimenticare!
@ Elfoscuro: è vero, ma alcune scene valide non rimediano alla nullità dei principali protagonisti...
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