Un libro di incredibile successo scritto da Robert T. Kiyosaki, statunitense di origini giapponesi, Padre Ricco Padre Povero ci racconta la storia, vera o falsa che sia, di un ragazzo che è cresciuto sotto l'influenza di due genitori: il vero padre, universitario, colto, ma senza grandi mezzi economici dovendo mantenere casa e famiglia, e un mentore, amico di famiglia, imprenditore senza grande istruzione ma "capace di far lavorare il denaro" a proprio beneficio.
Se vi sono odiosi i cosiddetti fuffa-guru, potete fare a meno di leggere il resto. Tuttavia ci sono un paio di osservazioni corrette in questo libro, a mio parere. E quanto alla strada per il successo suggerita, in realtà si riduce a ben poco, ma analizzeremo pure questo aspetto.
La storia parte dal desiderio dell'autore, ragazzino, di guadagnare un po' di denaro. Va a lavorare dal padre di un amico ricco, che però affida a lui (e all'amico) un compito noioso e mal pagato presso uno dei suoi supermercati. Così dopo qualche settimana i due ragazzi protestano, e il padre ricco spiega loro che aspettava questo momento perché la noia e l'insoddisfazione sono motori che spingono chi è veramente motivato a cercare di capire come può comportarsi in modo diverso. Da qui parte il percorso formativo del nostro capitalista in erba. Mi permetto di osservare che questo atteggiamento da monaco in cima alla montagna mi pare ridicolo, perché nel 90% dei casi l'adepto si limiterebbe ad andare a cercarsi qualcosa di meglio... ma vediamo un po' alcuni dei concetti spiegati da questo fantomatico profeta (e poi riportati dall'autore del libro).