lunedì 17 giugno 2024

Il Paradosso di Fermi e l'ipotesi della Foresta Oscura

 Un articolo riguardante il concetto di Foresta Oscura mi offre l'opportunità di tornare su un argomento che avevo già trattato in questo post del 2017.

Cixin Liu ha utilizzato questa ipotesi, del cui concetto base non è autore, nella sua fortunata trilogia (Il Problema dei Tre Corpi), dove ipotizza un allucinante universo dove le specie potenti e tecnologicamente avanzate stroncano spietatamente sul nascere ogni nuova civiltà. E per provvedere alla propria sicurezza queste potenze devono rimanere il più possibile nascoste. Quindi la Foresta Oscura è un luogo in cui nessuno si mostra, nessuno fa segnali, tutti si nascondono e colpiscono in maniera rapida e brutale chi osi farsi vedere.

Ora, non è possibile fare veramente delle considerazioni sul comportamento di ipotetiche razze aliene nel cosmo, una faccenda su cui non sappiamo niente. Possiamo tuttavia riflettere su quello che gli alieni potrebbero fare in quanto "attori" razionali, per prendere a prestito il concetto dalla geopolitica.

Come saprete, Enrico Fermi col suo famoso paradosso si chiedeva perché non fossimo in contatto con gli alieni, visto che c'è stato tutto il tempo per sviluppare tecnologie di viaggio spaziale, ammesso che sia possibile. Dal fatto che non percepiamo questi imperi galattici, né essi vengono a visitarci, lo scienziato faceva seguire la domanda: dove sono tutti quanti? Sottolineando l'ipotesi che tutte queste civiltà aliene non esistessero.

La Foresta Oscura è una delle possibili obiezioni: gli alieni ci sono, ma sono tutti nascosti. Sono nascosti perché hanno paura di eventuali vicini. Ma esistono anche le obiezioni all'obiezione, e l'articolo del National Geographic che ho linkato ce ne mostra alcune. Io ne aggiungo un po' di altre.

Innanzitutto, il presupposto che l'autore cinese mostra nella sua trilogia, è l'esistenza di civiltà che dispongano di una tecnologia assurdamente potente, con la capacità di distruggere stelle o interi sistemi solari, a poca spesa per loro stesse e senza necessità di farsi vedere. Inoltre, queste civiltà dovrebbero avere un enorme raggio d'azione, per poter esercitare il proprio potere distruttivo ovunque: il braccio dei "cattivi" dovrebbe poter arrivare dappertutto. Mi è piaciuta la trilogia del buon Cixin Liu, ma sembra descrivere un caso molto particolare. Potrebbe essere plausibile (chi può dirlo?), ma resta un caso limite. 

In secondo luogo, come dice l'articolo, non è così semplice svilupparsi senza creare alcuna traccia, segnali radio, ecc. Quindi la foresta difficilmente rimarrebbe così oscura. 

Terzo, esistono enormi spazi, per cui trovarsi con il potenziale nemico direttamente sotto casa è poco probabile. Più plausibile che ci si incontri mentre una o entrambe le civiltà si stanno espandendo. Non è inevitabile, comunque, che ne debba venir fuori una guerra. Perché dico questo? Perché, a meno di voler ipotizzare risorse misteriose come la spezia di Dune, nel cosmo c'è materiale in abbondanza per tutti: atomi dei vari elementi e molecole (acqua, ecc.). Nessun bisogno di scannarsi.

Quarto, eliminare un'altra civiltà, anche meno evoluta, potrebbe essere difficile, lungo e dispendioso, contrariamente a quanto avviene nel libro di Cixin Liu. E potrebbero esistere mezzi di difesa efficaci, che sembrano mancare nella trilogia del nostro autore.

Quinto, se è vero che la regola del sospetto reciproco potrebbe imporre comportamenti paranoidi, il lungo frequentarsi obbligato (in mancanza della tecnologia per distruggersi) potrebbe comunque portare a un rafforzarsi della fiducia e ad una politica di equilibrio o collaborazione reciproca.

Sesto: come conseguenza del punto precedente, potrebbero esistere alleanze che agiscano come deterrente nei confronti di chi volesse applicare al prossimo il trattamento della Foresta Oscura.

Non intendo dire che gli alieni siano "buoni," anzi, nell'articolo ci sono delle presunzioni che non condivido sulla possibile buona volontà degli ipotetici alieni. I moventi di base dell'ipotesi della Foresta Oscura, ovvero la preoccupazione per la propria sicurezza e l'impossibilità di fidarsi, sono validi universalmente. Ma ritengo poco probabile, se veramente civiltà extraterrestri esistano, che si arrivi alla Foresta Oscura sempre e ovunque nell'universo.

Peraltro, riprendendo il terzo punto, nel mio post del 2017 sopra linkato affermavo che non c'è un vero motivo per farsi la guerra, salvo forse uno... immaginiamo che sia possibile viaggiare nello spazio, ma che non siamo ancora in grado di "terraformare" a costi decenti, o in tempistiche accettabili, un altro mondo. Il nostro pianeta è inquinato e sovrappopolato e un nuovo habitat farebbe davvero comodo. Ad un tratto, troviamo una stella di tipo G2 V come il Sole ("nana gialla") e attorno alla stella orbita un pianeta con oceani, terre abitabili, temperature accettabili e aria respirabile, e anche una forza di gravità compatibile con l'essere umano. Questo nuovo pianeta però è abitato da una civiltà a bassa tecnologia. In un caso simile (o contrario, dove quelli arretrati siamo noi) diventerebbe ipotizzabile una guerra di sterminio, o una pesante colonizzazione, qualcosa di simile a ciò che avvenne dopo la scoperta dell'America.

Ed è in effetti quello che i Trisolariani vogliono fare ai Terrestri nella trilogia di Cixin Liu.


Nessun commento: