martedì 8 agosto 2023

Paradise

 Due parole su un film di fantascienza tedesco da poco uscito su Netflix e piuttosto discusso. Paradise parla di una tecnologia futuribile in grado di trasferire anni di vita (gioventù, salute, aspetto fisico) da un donatore a un beneficiario. Questa possibilità diventa business, con tutte le storture del caso. Pensavo che Paradise fosse troppo simile a In Time, ma ho voluto sincerarmene. Ne parlerò anticipando la trama, ma metterò un avviso prima di fare "spoiler" troppo clamorosi.

Il protagonista, Max (interpretato da Kostja Ullmann) è un procacciatore di affari, un rappresentante per conto di una società chiamata AEON. Ma invece di vendere prodotti finanziari, assicurazioni o aspirapolvere lui offre delle somme anche cospicue alla gente che desideri cedere anni della propria vita. Infatti, grazie ai progressi delle biotecnologie, gli anni si possono comprare e vendere, tra un donatore e un beneficiario che siano geneticamente compatibili.

Max è comunque un giovanotto sincero, non un lurido profittatore che rifila fregature al prossimo. Pensa in buona fede di fare del bene al prossimo. La AEON si presenta con una facciata filantropica: ad esempio, dona una nuova vita (gioventù, non solo anni da vivere) a degli eminenti scienziati premi Nobel, per il bene dell'umanità. Questa tecnologia non va quindi a vantaggio solo dei ricchi, a quanto pare.

Ma c'è chi non è d'accordo. Un gruppo di terroristi (chiamato Adam Group, con un simbolo che contiene, a quanto si vede, sia la "A" cerchiata dell'anarchia che la croce celtica) infiltra un killer tra il personale della AEON, e costui fa fuori i miracolati in una clinica: l'Adam Group annuncia in un proclama che non accetta la mercificazione della vita e dichiara che eliminerà i beneficiari del traffico, che siano premi Nobel o meno. Come vediamo in altre scene, la AEON è ampiamente impopolare, e la Cina avversa i traffici di anni di vita [nota: la Cina del mondo reale lo farebbe? ho i miei dubbi].

Nonostante questi problemi, alcune cose vanno bene, nell'ambientazione di questo film: ad esempio, non c'è più crisi climatica. Dal momento che possono vivere tanti anni, i ricchi hanno investito i fondi necessari. E nel mondo la gente sta economicamente un po' meglio (argomento con cui Max difende la AEON), in tanti possono vivere una vita al sicuro dallo spettro della povertà. Già, ma questa gente sta meglio solo perché può vendere l'unica cosa che ha da cedere (la giovinezza), in un mondo in cui con il lavoro non si arriva più da nessuna parte. Anche i profughi, e la gente che ha bisogno di un visto per emigrare, sono costretti a cedere anni di vita.

E così, mentre per via del politicamente corretto e del salutismo si viene guardati male se si mangia una bistecca, i ricchi diventano sempre più giovani vampirizzando il prossimo. Quanto al protagonista, la sua fiducia nel sistema sarà scossa quando un incendio distrugge il suo appartamento, e l'assicurazione trova il modo per non pagare (e il mutuo è ancora da pagare!). Elena, la moglie di Max, però ha messo i propri... anni di vita a garanzia. E la polizia non perderà tempo a metterla sotto sorveglianza.

Mentre lui chiede alla presidentessa della AEON un aiuto che non arriva, Elena subisce l'intervento deciso dalle autorità per recuperare il debito, e in un breve periodo invecchia di 38 anni. Ciò avrà ovviamente ripercussioni sul rapporto con Max.

Questo avviene nella prima mezz'ora del film (lungo circa 2 ore) ed è già tantissima roba su cui riflettere.

[ATTENZIONE SPOILER FINO ALLA FINE DI QUESTO PARAGRAFO - passate al seguente se non volete anticipazioni]. Qui comincia la parte "thriller" del film... un po' come succede in In Time, il protagonista comincia a "lottare contro il sistema." Guarda caso gli anni sottratti a Elena sono andati alla presidentessa della AEON. Max la rapisce e cerca di portarla a una clinica clandestina per riprendere gli anni sottratti a Elena. Elena è molto dubbiosa sulla moralità di questo, ma si presta all'opera. Sorge anche un altro dubbio: Max potrebbe aver preso la donna sbagliata, poiché la sua prigioniera rivela di essere in verità la figlia della donna che voleva rapire. Intanto la AEON manda la propria polizia privata in azione per salvare l'ostaggio... Ma i terroristi dell'Adam Group intervengono, e si svelerà un colpo di scena: un agente della sicurezza AEON è in realtà uno dei terroristi, una talpa. Segue battaglia... ma la liberazione della prigioniera non riesce! Non voglio e non posso riassumere tutte le sorprese qui. Rivelo che alla fine Max diventerà un membro, o un leader, dell'Adam Group. Elena riavrà la giovinezza, ma non resterà con lui. C'è un punto della trama non molto ben spiegato: all'inizio Elena è stupefatta perché Max vorrebbe salvarla commettendo un reato, ma quando alla fine stanno riuscendo nell'intento gli scrupoli vengono a lui, ed Elena lo molla in asso per avere a ogni costo la sua gioventù indietro: io non ho colto l'evoluzione o il motivo di questi punti di vista... Finale un po' moscio, insomma.

[FINE SPOILER]

Una valutazione di Paradise. Diciamo che le somiglianze con In Time ci sono, ma questo film ha la sua personalità e a tratti mi pare più maturo. Come In Time a un certo punto scivola nel film d'azione, purtroppo, ma l'ambientazione è costruita con intelligenza, è molto calata nei nostri tempi con riferimenti che ci fanno pensare non a un lontano futuro, ma a un periodo prossimo e tangibile per noi. Diciamo che le implicazioni si potevano approfondire maggiormente.

Per quanto riguarda gli attori e i dialoghi, e lo spessore dei personaggi, credo che qui sia il punto debole del film. Mentre In Time aveva dei nomi celebri e qualche prestazione buona, qui lo svolgimento è a tratti adeguato, ma spesso un po' pedestre e impacciato, e talvolta con qualche indecisione su che strada prendere.

Il titolo non mi pare avere alcuna connessione con la storia, e la premessa scientifica di tutto il contendere non è spiegata. La satira anti-capitalista c'è ed è puntuale, meno astratta rispetto ad altri film, compreso In Time, che continuo a tenere come punto di riferimento. Giudizio finale: non memorabile ma da vedere.

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