Un film sospeso tra fantascienza e horror, Nope è un tantino lungo, un po' incerto e piuttosto difficile da interpretare. Ho fatto una certa fatica a seguirlo, e mi sto ancora chiedendo come abbia fatto a costare quasi 70 milioni di dollari, visto che gli effetti speciali sono non dico a livello di un film italiano, ma certamente non esaltanti.
Il regista e anche produttore è lo statunitense Jordan Peele (famoso per un altro film, Get Out, che purtroppo non ho visto). La storia di Nope probabilmente non la dovrei anticipare, visto che è un film di quest'anno, però è pacifico che vi è una misteriosa presenza aliena da scoprire. Non anticiperò altro, quindi.
Quanto agli attori principali, mi sono ignoti. Si tratta di Daniel Kaluuya e Keke Palmer, che interpretano una coppia di fratelli. Lui, nei panni di un giovane chiamato Otis Junior, sta cercando con poco successo di seguire le orme del padre, che forniva cavalli ammaestrati alle produzioni di Hollywood. Lei, Emerald Haywood, la sorella, ha scelto un'altra strada. Quando cercheranno di comprendere gli strani fenomeni che si manifestano presso il ranch di famiglia, cercheranno l'aiuto di un installatore di videocamere (interpretato da Brandon Perea, visto in The OA), e di un esperto di riprese interpretato da Michael Wincott (Strange Days, Alien: Resurrection).
La storia si avvia con eventi apparentemente scollegati, ma che costruiscono l'aspettativa rispetto a OJ, un tipo stoico e perseverante, che deve cercare di salvare il ranch e di scoprire cosa sta succedendo. Paesaggi semidesertici, cavalli, piccoli paesi e ranch, costituiscono un palcoscenico per l'avventura di OJ e Emerald, che desiderano la fama che l'avvistamento di una eventuale creatura aliena potrebbe portare. Non sono i soli ad aver capito che sta succedendo qualcosa di anomalo. Ma fra le nuvole potrebbe nascondersi qualcosa di minaccioso.
Questo non dà problemi ai protagonisti, che sembrano puntare tutto sullo scoprire la creatura aliena e prendersene il merito, senza lasciarlo ad eventuali rivali, come se fosse l'ultima speranza di rimettere a posto i problemi della loro vita.
Per questo motivo, Nope è una storia che potrei definire di coraggio, ma forse riposto verso un fine strano. Rischiare di crepare cercando di essere i primi a documentare che gli alieni esistono. Rendere la cosa uno spettacolo, pur avendo l'esperienza di essere stati sfruttati, fagocitati e abbandonati dal mondo dello spettacolo. Peggio ancora, non avere altra aspettativa per migliorare la propria vita. Film con alcune parti difficili da capire e integrare, e alcune parti un po' noiose che avrebbero probabilmente potuto essere sbrigate meglio. Nonostante questo, penso che valga una visione e un'analisi.
2 commenti:
Visto al cinema gli effetti speciali non mi sembravano così malvagi, anzi. Per il resto, credo sia uno di quei film che acquisterà valore col tempo, dopo qualche visione.
[SPOILER] Mah... l'idea di questo "animale da preda alieno" che sta a metà fra il biologico e la macchina, con la sua bocca di forma rettangolare, mi pare ben riuscita, sempre che fosse questa l'intenzione, ma non mi è parso né dettagliato né molto ben fatto. Comunque, non è la cosa più importante.
Mi colpisce il fatto che l'alieno non è né il nemico né il salvatore dell'umanità, ma soltanto l'occasione del video che ti rende famoso sui social network...
In un'epoca di troppa roba da vedere che si dimentica subito, certi aspetti strani e surreali di questo film potrebbero, chissà, restare nella memoria.
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