venerdì 28 ottobre 2022

Guillermo del Toro's Cabinet of Curiosities

 La nuova proposta di Netflix ci porta una serie di otto episodi (non collegati fra loro) coordinati da un produttore d'eccezione: Guillermo del Toro. I registi in effetti sono diversi (uno per ogni episodio, credo) ma le storie che vengono narrate vengono dall'inventiva di questo geniale e poliedrico artista messicano. Il titolo è Guillermo del Toro's Cabinet of Curiosities, e il significato ci viene spiegato all'inizio: il "cabinet of curiosities" era la collezione di libri, oggetti antichi, stranezze e pezzi unici che i collezionisti raccoglievano ai tempi in cui viaggiare era più complicato (e quindi la possibilità di considerare una cosa "strana" era molto più alta, per il semplice fatto che magari veniva da un luogo lontano).

Ho visto per adesso il primo episodio e posso dire che lo trovo eccellente: il talento di Del Toro si conferma.

La storia del primo episodio parte in maniera assai prosaica. Abbiamo Nick, un vecchio veterano del Vietnam (interpretato da Timothy Blake Nelson), malconcio a causa delle ferite di guerra, che se la cava con espedienti per tirare avanti. Ci sono i creditori (usurai) che lo minacciano, e vedremo che non scherzano: Nick deve rendere dodicimila dollari. Come fare? Uno dei piccoli traffici di Nick è partecipare alle aste dei depositi a pagamento, quelle strutture in cui puoi affittare uno stanzone e metterci la tua roba. Quando un cliente muore e nessuno reclama il contenuto, oppure quando non viene pagata la retta, il deposito viene messo all'asta. Nick partecipa, si aggiudica dei lotti, butta via le cianfrusaglie e cerca di ottenere un guadagno dagli oggetti che valgono qualcosa.

Capita che una povera lavoratrice ispanica (interpretata da Elpidia Carrillo, vista in Predator) si sia trovata il proprio deposito liquidato per un disguido e cerchi di recuperare da Nick almeno le proprie lettere e fotografie. Ma Nick se ne frega, del resto odia gli stranieri. Pensa alle sue difficoltà, e basta. Succede alla fine che questo personaggio amaro e dal cuore indurito trovi in un deposito una grande opportunità. Materiale dell'occulto, appartenuto a un tedesco che, prima dell'ultima guerra, era un industriale degli armamenti nella Germania nazista.

Uno specialista dice a Nick che si tratta di qualcosa di molto importante, soprattutto i grimori magici, di cui però ne manca uno. Spiega a Nick che ci possono essere dei pericoli autentici, ma nella sua grettezza e bisogno di denaro il nostro protagonista vede nel libro mancante, preziosissimo, solo l'opportunità di mettere a posto i propri problemi.

Come andrà a finire? Male, malissimo, è chiaro, ma mi fermo qui. Storia semplice ma raccontata bene. Il "Cabinet of Curiosities" di Del Toro parte molto bene.



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