lunedì 17 gennaio 2022

Il Figlio del Cielo

 Questo libro di Sean Russell è il seguito de Il Grande Iniziato di cui ho parlato nel post dello scorso 5 gennaio. In verità Il Figlio del Cielo, come spiegavo alcuni giorni fa, è un titolo "di mezzo" che esiste solo nella nostra lingua per decisione dell'Editrice Nord di dividere in tre volumi quella che era una storia raccontata in due libri in inglese.

Per parlare di questo libro devo anticipare qualche elemento di trama, cercherò di non esagerare. Prosegue il viaggio di Lord Shonto verso nord, verso la provincia di Seh che è possibile obiettivo di una invasione barbarica. Il nobile si avvale dei servigi di Shuyun, il "Grande Iniziato" del primo libro, monaco dell'ordine Botahista che pare dotato di poteri incredibili. In realtà nulla di così vistoso, non c'è la magia di D&D in questi libri, ma è chiaro che il giovanotto è un personaggio eccezionale.

Assieme a Lord Komawara, un nobile la cui casata è caduta in disgrazia, il monaco compirà alcune azioni decisive per togliere Lord Shonto dai guai in un paio di occasioni. Saranno sempre i due a spingersi nel deserto per raccogliere informazioni sull'invasione che si sta preparando, in modo da mettere a tacere gli scettici.

Devo riconoscere che Russell scrive bene. Sono stato trascinato in questa lettura, sebbene vi siano i problemi che ho evidenziato nel precedente post, nella speranza che presto saremmo arrivati al dunque. Sembravamo diretti verso una grande guerra... Botte da orbi! Purtroppo soltanto alla fine comincia a succedere davvero qualcosa da quel punto di vista. Lord Shonto infatti vuole fare terra bruciata e ritirarsi, negando all'invasore una facile vittoria in una battaglia campale; nel frattempo spera di avere rinforzi dall'imperatore (sarà difficile). Pertanto l'invasione, quando finalmente avviene, non è veramente contrastata. La caduta della capitale provinciale, dove un drappello di nobili locali si è votato alla morte per espiare la scarsa fiducia che avevano riposto in Shonto, avviene fuori dai riflettori, sebbene ci siano alcune interessanti schermaglie preliminari.

Invece, il libro mette altra carne al fuoco. L'Ordine Botahista presenta sconcertanti problemi e dissidi interni, questo si intendeva chiaramente fin dal primo libro ma era lasciato come un elemento in sospeso della storia. Ora il fenomenale Shuyun si vede alle prese con le sue lealtà contrastanti, con le apparenti eresie dei monaci che lo circondano. In mezzo a questo travaglio, una delle bellissime donne del seguito di Shonto s'ingegnerà per avviare l'educazione sentimentale (e non solo) del giovane integerrimo, ma per il momento senza successo. E nel frattempo un generale arrivista e spregiudicato, che era riuscito a guadagnarsi la stima dell'imperatore e ha partecipato alle trame per portare Lord Shonto alla rovina, si troverà in disgrazia, costretto a riavvicinarsi proprio all'uomo che voleva distruggere per riguadagnare un minimo di dignità.

Sempre pesante nello stile, ma capace di creare una storia avvincente, Russell mi ha trascinato nella lettura di questo tomo. A questo punto diventa inevitabile arrivare alla fine...



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