giovedì 25 marzo 2021

Il secolo in cui non si può più parlare

 La censura, il lento costante soffocamento della libertà di parola. Questo è uno dei temi del ventunesimo secolo. Tanto più grave in quanto, grazie alle "meraviglie" delle nuove tecnologie tenute strettamente in mano privata, abbiamo fatto un passo indietro, ai tempi dell'assolutismo dei monarchi prima rivoluzione francese. A poco a poco ci troviamo a non poter più dire certe cose, usare certi termini, contestare certe idee o certi personaggi.

Questa volta è toccato a un video pubblicato nel canale Youtube di Nova Lectio, sostanzialmente lo show solitario di un intraprendente giovanotto che sembra essere in grado di parlare con cognizione di causa riguardo a tantissimi argomenti.


Solo che, stavolta, deve aver toccato l'argomento sbagliato...

Cosa è successo? Un video di Nova Lectio parlava di Dubai, evidenziando certe situazioni di sfruttamento e certi affari sporchi che si nascondono dietro la facciata scintillante dell'emirato arabo. Risultato? Video cancellato per "incitamento all'odio." Il bello è che non ho nemmeno potuto vederlo, sono stati molto veloci.

Sì, il video non l'ho potuto vedere. Comunque, conoscendo la serietà del canale, non penso assolutamente che Nova Lectio abbia espresso, nelle sue critiche, alcun messaggio "di odio" verso Dubai, ma nel disastro culturale di oggi la libertà di espressione e di critica non esiste più. Si scivola subito nel "mi stai attaccando, quindi ce l'hai con me, quindi mi odi." Quindi vai censurato, cancellato, ecc...

Il che è molto comodo per chi ha il potere (con relativi interessi da difendere). C'è un'accusa? No, no, ma questo è odio. Si deve rimuovere.

Per parlare invece di un indifendibile, quando Trump vide il proprio account di Twitter revocato e diversi messaggi cancellati, si indignarono in molti. Ricordo che ne parlò Ernesto Galli della Loggia sul Corriere (non trovo però il link dell'intervento purtroppo) e la stessa Angela Merkel. Può un'azienda zittire il presidente degli Stati Uniti? Scopriamo che può. Certo che può.

Ma Trump lanciava contenuti da pazzoidi e bisognava censurarlo per forza, no? Forse sì. Ma poi arriva un'altra bomba, pochi giorni fa, quando il nuovo presidente Biden definisce il presidente russo Putin un assassino. Una mossa un po' estrema, una sparata tremenda contro un capo di stato... non so se era mai successo dai tempi di Reagan (quello che coniò il termine Impero del Male). C'è anche chi dice che ha fatto bene, intendiamoci. Ma certamente è un contenuto sopra le righe pure questo, anche per le implicazioni "di odio" che ne seguiranno a livello mondiale. E se Biden finora ha avuto poco tempo per agire, ricordiamo che gli USA prima di lanciare accuse di omicidio dovrebbero riflettere sulla guerra in Iraq del 2003, sui loro interventismi in giro per il mondo, sugli "ammazzamenti mirati," sulla sponsorizzazione di regimi di assassini, sulla strage impunita del Cermis.

Biden è stato censurato? Verrà censurato?



8 commenti:

M.T. ha detto...

Dire qualcosa contro certi poteri la si mette male, vedi quello che è successo a Zaki.
Una piccola differenza tra Trump e Biden. Trump delirava e si è visto i danni che ha fatto (non dimentichiamoci di quello che ha fatto a i bimbi messicani: altro che censura social, serviva la camicia di forza). Biden ha detto come stanno le cose: tutti sanno quello che fa Putin, ma nessuno lo vuole dire.
La differenza tra Biden che può dire certe cose e gli altri che non possono, è che lui ha il potere. Inoltre lo ha detto in un'intervista, non l'ha scritto sui social. Che poi gli americani non siano stinchi di santo, questo è un dato di fatto.

Bruno ha detto...


Be' ci possiamo mettere anche il caso Regeni allora... comunque non si tratta di dire "era meglio Trump," o che Putin non abbia fatto delle cose disinvolte verso gli oppositori... Si tratta dell'opportunità di dire certe cose. Biden ha usato una intervista e non twitter, ma a si tratta sempre di un uso sopra le righe dei media. Ora, tra i capi di stato di questo mondo ce ne sono pochi a non avere in un modo o nell'altro le mani sporche di sangue (per ordine di ammazzare o omissione di atti dovuti). Visto che gli USA utilizzano continuamente i bombardamenti mirati (con vittime innocenti) per sbarazzarsi di presunti terroristi o leader ostili, un presidente USA è l'ultimo a poter usare la parola assassino contro chiunque altro, non perché io pensi che certe cose non vadano mai fatte, ma perché bisogna accettare che molte volte si finisce inevitabilmente in una zona moralmente equivoca.
Comunque un attacco così diretto non è "d'uso" quando si parla del leader di una superpotenza ben munita di bombe atomiche. Al massimo mi aspetto che si tratti a quel modo il leader nordcoreano, per fare un esempio.

M.T. ha detto...

Evidentemente c'è chi può e chi non può e allora occorre riflettere sul due pesi due misure. E sulla mancanza di uniformità di giudizio: se una cosa è sbagliata, è sbagliata a prescindere da chi la fa e va giudicata alla stessa maniera. Invece le cose vanno in maniera diversa: in base all'individuo, si dà un giudizio differente.
Basta solo vedere la differenza tra il governo Conte e quello Draghi. Il primo criticato qualsiasi cosa facesse, il secondo, che fa uguale, non viene attaccato. Non sto prendendo le parti di nessuno, ma se una cosa è la stessa, non può essere giudicata in modo diverso a seconda dell'attore che la mette in atto.

Bruno ha detto...


Per quanto riguarda Draghi, per adesso nessuno lo critica, se ci saranno (prevedo di sì) le misure "lacrime e sangue" tutti daranno la colpa a lui, ma adesso ci sono i fondi europei da distribuire (sembra) perciò anche il leghista Salvini è diventato europeista...

Ad ogni modo siamo in un'epoca in cui la comunicazione diventa sempre più fumosa, i social network sono preziosi strumenti ma si può essere esclusi sul giudizio di un bot, tirando in ballo la "diffamazione" si può impedire che venga raccontata la verità.
Non la vedo bene per il futuro.

M.T. ha detto...

Non lo è affatto. Se si mostrano fatti veri ma scomodi da dire, si viene censurati. Ma se si minaccia di spaccare la faccia a qualcuno, non solo non viene fatto nulla sul lato censura, ma, cosa peggiore, non viene nemmeno commesso reato e non si è perseguibili per legge.

fabbiuzz ha detto...

Metto solo qualche frase a caso.

Se per te non è un problema, allora fai parte del problema.
Qualcuno qui dovrebbe verificare i propri privilegi.
Prova a essere meno "white" e più empatico.
Ecc.
Ecc.
Ecc.

Abituatevi a questo lessico perché farà parte della fantastica utopia in cui stiamo già vivendo.

Bruno ha detto...


@ M.T. oggi come oggi si è affermata una specie di logica dell'insulto e della sopraffazione, ci sarebbe da dare qualche multa in più e al limite qualche condanna, ma succede poco spesso (e al solito, chi riesce a difendersi, e nemmeno sempre, è chi ha i mezzi economici per farlo).

@ fabiuzz il privilegio che ci rimane è di essere fregati un pochettino di più ogni giorno...

M.T. ha detto...

Se persino la giustizia lascia correre davanti a certi fatti... https://www.ilmessaggero.it/italia/vigili_insulti_facebook_non_e_reato_polizia_municipale_torino_prosciolti_news_oggi-5826210.html