A dire il vero non solo il cinema. Una vittima eccellente della pandemia in corso è GLOW, una serie TV che Netflix aveva confermato per la quarta stagione e invece non si farà. Troppe difficoltà di produzione, per questa storia incentrata sulle vicissitudini di un gruppo di lottatrici professioniste: a causa dell'inevitabile contatto ravvicinato tra le componenti di un ampio cast, GLOW non poteva essere girato durante il Covid-19. Mi dispiace, per quanto avessi abbandonato la visione a metà della terza serie. Ma i film se la cavano anche peggio. Produzioni dai costi molto pesanti si sono viste costrette a rimandare l'uscita, o ad andare in streaming con probabile (sicura?) perdita economica. L'atteso film Mulan ha scelto la seconda via, andare in streaming su Disney Channel. Diversa la strada scelta per Tenet, l'ambizioso film di Christopher Nolan (ne parlo qui).
È uscito nei cinema, con un successo di pubblico indubbio ma commisurato alle sale ridotte per via delle scelte di distanziamento. Secondo i dati che ho pescato in giro il 6 di ottobre, l'incasso è di 307 milioni di dollari (45 negli USA e il resto in giro per il mondo). Su Wikipedia è riportato un parere secondo cui per andare in pareggio Tenet ha bisogno di raggiungere 450-500 milioni, per coprire l'ambizioso budget e le spese di marketing: sarà possibile arrivare a quella somma? Negli anni passati i film più visti ramazzavano anche un miliardo di dollari, o ci andavano vicino. Adesso non c'è più tutta quella gente che va in sala. E hanno ragione, a quanto ho visto coi miei occhi. Le misure di sicurezza sono implementate un po' come capita, insomma non vale il rischio.
Forse altre produzioni rinunceranno a fare qualsiasi scelta in attesa di tempi migliori (e magari del vaccino). Recentissima la notizia di Dune, il nuovo film ispirato all'opera di Frank Herbert. C'eravamo quasi, ma no, tutto rimandato a ottobre 2021.
Anche gli altri film della Warner (The Batman, ecc...) subiranno dei ritardi. Non tutti però, il nuovo su Wonder Woman pur subendo un rinvio esce quest'anno (sembra).
Che effetto sta avendo sui cinema tutto questo? I locali sono in difficoltà, perché arrivano pochi spettatori e si fa fatica a offrire qualcosa da vedere a quei pochi. Ma, chi lo sa? quello che sta accadendo, per un po', potrebbe rappresentare un vantaggio qualitativo. Adesso ci sono alcuni mega-fiilm costosissimi che mettono in imbarazzo i produttori, nella necessità di deciderne cosa farne per non rimetterci troppo. Ma forse avemo una cinematografia "stile Covid" nel prossimo anno. E, senza la possibilità di spendere enormi somme in effetti speciali e produzioni faraoniche, la qualità dei film in arrivo potrebbe migliorare. Meno grafica computerizzata, un po' più di storia e di recitazione. Almeno finché il Covid-19 non sarà sconfitto. So che si tratta di un pio desiderio, ma cerco il lato positivo in una situazione decisamente pessima...
L'immagine di Dune è presa dal sito Variety.com
4 commenti:
Guardiamo al lato positivo: magari succederà davvero quello che speri, potrebbe migliorare la qualità se caleranno le produzioni miliardarie e si lascerà posto alle idee. Per fare un bel film non c'è poi bisogno di chissà che: se la storia è interessante e gli attori sono bravi, gli effetti speciali non sono essenziali. Se cala il giro di denaro, forse aumenta l'ingegno XD
Un altro aspetto delle mega produzioni è che monopolizzano le sale, per recuperare gli enormi costi... se si spendessero meno quattrini, magari (chi lo sa) ci sarebbe spazio per più pellicole.
Infatti mi sono chiesto se Nolan abbia fatto bene a fare uscire il suo film ad agosto. Ma, d'altro canto, cosa avrebbe potuto fare? Aspettare magari l'anno prossimo?
Su Dune, che dire... ci sono rimasto davvero male. Lo aspettavo con ansia...
Dune sarà costato come Tenet o forse di più. Non ho idea se le difficoltà di Tenet siano state un "avvertimento" che ha influenzato le decisioni degli altri produttori, ma potrebbe darsi. In pratica se un film è costato tanto (100 o 200 milioni di dollari o peggio) o lo si tiene in sospeso fino alla fine dell'epidemia (quando sarà?) o si accetta una prospettiva di quasi sicura perdita. Non vorrei dover fare una scelta del genere.
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