lunedì 10 giugno 2019

Hunger Games


Ho letto finalmente il libro che ha ispirato il film Hunger Games (medesimo titolo), cogliendo l'opportunità di prenderlo gratuitamente in biblioteca. La trilogia, che a quanto pare ha venduto un milione di copie in Italia e una valanga all'estero, ha fatto la fortuna di un'autrice che comunque era già realtivamente affermata... A quanto pare è facendo zapping tra le immagini della guerra vera e dei reality show che Suzanne Collins avrebbe avuto l'idea per questa storia, secondo quanto dice lei stessa. Sul film m'ero fatto un'altra idea. Non ero molto propenso a crederci, poiché aveva parecchie somiglianze con il giapponese Battle Royale, che è venuto decisamente prima.

Il fatto che forse un'opera sia ispirata a un'altra comunque non toglie che abbia le sue specifità e ispirazioni proprie, quindi lascio sospesa la questione, anche perché l'originalità assoluta è una cosa praticamente impossibile, oggi come oggi.



Il motivo che mi ha spinto a leggere il libro è verificare una cosa che mi era stata detta a suo tempo, ovvero che fosse molto bello. Io non volevo assolutamente crederci, ma alla fine ho verificato.

L'argomento rimane quello che è, io ho sempre un'idiosincrasia molto forte verso i reality show, e nessun grande entusiasmo per il genere "distopico per giovani adulti."
Ma, sorpresa, l'autrice scrive molto bene, entrando nella storia con una narrazione in prima persona nei panni della protagonista, riesce a catturare bene paure e speranze di Katniss, questa ragazza che per me e, immagino, per tutti quanti ha inevitabilmente le fattezze di Jennifer Lawrence, l'attrice che l'ha portata sullo schermo.

L'autrice, Suzanne Collins

Differenze con il film non ce ne sono moltissime, a dire il vero. Forse qualche trovata fantascientifica in più nel libro. I sentimenti di Katniss per Peeta sono espressi più chiaramente (gratitudine, ma non amore), mentre quelli di lui più ambigui, almeno inizialmente, visto che hanno deciso di mettere in scena una recita a favore della parte "spettacolo" del gioco di morte cui partecipano forzatamente. E poi il dilemma, lui ama lei, ma non è riamato. Resta la domanda, ed è una domanda da spettatori di reality show, ma l'autrice riesce a stuzzicare la curiosità: ci potrà essere futuro per questa storia? Io non lo so, perché non ho proseguito con la trilogia. Magari più avanti lo farò.

I giudizi-recensioni che leggo sulla copertina sono due: Stephen King afferma che è un romanzo che dà assuefazione. Licia Troisi parla di un’ambientazione cruda e terribilmente plausibile, e una protagonista straordinaria. Sono d'accordo con King, meno con la Troisi: ambientazione plausibile? penso ci siano ottimi motivi per pensare il contrario, avevo detto la mia quando ho parlato del film qualche anno fa. Gli Hunger Games sembrano un'assurdità, pericolosissima per il potere, nel libro come nel film.

precedenti post che sono relativi al medesimo argomento:
The Hunger Games (il film)
La Generazione K.

3 commenti:

M.T. ha detto...

Io continuo a preferire Battle Royale: molto più d'impatto, e anche se non è perfetto, davvero coinvolgente. Soprattutto, fa riflettere sulla fiducia.

Bruno ha detto...


Parlando dei due film, sono d'accordo. Il libro della Collins, sorprendentemente, è molto godibile.

M.T. ha detto...

Sì, dei film. Preferisco però anche il romanzo, seppure la Collins sa scrivere in un modo che prende.