martedì 27 novembre 2018

Avengers: Infinity War

Dopo qualche incertezza mi sono visto anche Avengers: Infinity War. Non mi sono però messo "alla pari" con gli altri film dell'universo cinematografico Marvel (ovvero il MCU, Marvel Cinematic Universe). Ci sono quindi dei personaggi di cui non so nulla, tipo una specie di volpacchiotto che parla e pilota un'astronave, e altri di cui mi ricordo a malapena qualcosa. Poco male, ma purtroppo, anche per dare una possibilità di entrare nel film a tutti quanti gli eroi, il film è lunghissimo, due ore e mezza. E questo è senz'altro un difetto: ho visto il film in due sedute, in streaming, ma al cinema forse non ce l'avrei fatta.


Tuttavia la lunghezza dei film Marvel è una caratteristica abbastanza normale con cui tocca fare i conti. Un motivo in più per non spenderci una decina di euro al cinema, del resto, visto che aspettando un po' si becca qualche offerta speciale in streaming (ho pagato un euro e 99 centesimi), e il film se proprio vogliamo vedercelo lo possiamo gustare con calma.



Non sto a parlare dei protagonisti e dirò poco della trama (ma rivelerò la fine, e quindi occhio agli SPOILER!). Inevitabile la linea comica che si mescola con la trama (a volte bene, a volte male), bella la grafica, salvo alcune parti (i guerrieri neri di Black Panther, le loro armi ecc...). La cosa che riesce decentemente è, per una volta tanto, la storia. Qui il cattivo, Thanos, non è il solito deficiente che vuole conquistare l'universo, è una specie di potentissimo eco-terrorista con uno scopo spietato ma "a fin di bene," almeno a modo suo. Un'idea che tra l'altro fa pensare perché la sovrappopolazione è un reale problema, e il rimedio di Thanos è ammazzare tanta gente, per prevenire disastri ecologici altrimenti inevitabili, che farebbero morire un sacco di gente lo stesso, e distruggerebbero pure l'ambiente. Perciò nel momento in cui lo condanni perché è un assassino, sai che ci sono grosse possibilità di stare scegliendo un qualcosa di anche peggiore.


Thanos ha una espressività e dei sentimenti, è intenso, è deciso a tutto. Dovrà sacrificare sua figlia Gamora (interpretata da Zoe Saldana) per avere una delle Gemme dell'Infinito (cosa sono? ci arrivo più avanti...) e lo farà. ovviamente i suoi luogotenenti sono un po' monodimensionali, ma la storia è abbastanza valida. Realmente drammatica. Anche perché i "buoni" sono sconfitti e molti muoiono. Dal momento che questa è una "prima parte," e Thanos ritornerà, questo significa forse che la sua vittoria è solo provvisoria e ci sarà qualche mezzuccio che permetterà ai buoni di fare un grande "annulla" rispetto alla strage che Thanos ha compiuto. Mi aspetto sempre il peggio, chissà come andrà a finire. Certamente ho un gran vantaggio su chi ha letto vagonate di fumetti Marvel: se questa è una trama già apparsa sulle strisce, i lettori di fumetti di supereroi sanno molto, forse quasi tutto, io no (e non me la rivelate!).

Il commento su questo film da parte dell'ottimo video-blogger Synergo (che trovate qui) in buona parte combacia con il "come la penso" su questo film. Da una parte il nostro commentatore apprezza il personaggio di Thanos così come appare in questo film (è comparso anche altrove). Dall'altra odia il "fan service," ovvero fare vedere gli eroi che fanno a cazzotti, ostentano le loro mosse e via dicendo. Un esempio che Synergo coglie (ed è in effetti quello che salta subito all'occhio) è che Thanos possiede una tale potenza da rendere ridicole certe scene in cui fa rissa con i vari eroi che si sforzano di fermarlo, che siano i Guardiani o Iron Man. Dovrebbe ammazzarli al primo colpo, eccetera. E invece ci fa delle lunghe scazzottate.

Problema non nuovo. In un vecchio articolo che avevo scritto riguardo agli scrittori (in realtà è una serie, il link porta al primo) parlavo anni fa di questo: qui mettiamo lo sceneggiatore o il regista al posto dello scrittore ma il risultato è simile. Parlavo dell'utilità del GDR (Giochi di Ruolo) nel creare la meccanica delle storie. Ovvero: se tu giochi o fai l'arbitro nel gioco di ruolo,e lo fai diciamo con un minimo di impegno, ti sforzi di utilizzare al meglio abilità e armi dei personaggi che muovi, e se in seguito passi a scrivere una storia o una sceneggiatura certi problemi sei abituato a porteli. Non si tratta solo dei poteri di spaccare tutto che ha Thanos. In un altro video sempre sul medesimo film, Synergo spiega una cosa che non sapevo, non avendo visto il film su Doctor Strange: con la Gemma dell'Infinito che custodisce, questo personaggio ha il potere sul tempo e nel film a lui dedicato ha fatto cose mirabolanti usando tale potere. Invece in Infinity War... non lo usa. A un certo punto cerca inutilmente di nasconderlo, per non farlo trovare a Thanos, ma praticamente non lo usa.


Insomma... ci sono film sui supereroi che cercano di mantenere la coerenza interna, il MCU con questa pellicola ha sballato completamente (gli sceneggiatori non conoscono il GDR o semplicemente della logica se ne sono fregati?). Ma del resto, in genere io non mi aspetto niente di meglio, dai film sui supereroi. È tutto finto come il wrestling, a partire dai personaggi che si fermano a scambiarsi battute anziché combattere. Solo alcuni rari film, come Watchmen e uno o due di quelli di Nolan, ad avere qualche lampo di concretezza.

Una nota sulle Gemme dell'Infinito: se non esiste, anche qui, una coerenza interna sui loro poteri, questi oggetti magici cominciano a somigliare al MacGuffin, termine inventato in ambito cinematografico per indicare un qualcosa che non ha una vera importanza o natura propria ma è comunque ciò che i personaggi della storia vogliono e combattono per possedere. Se hai 'ste benedette gemme controlli l'universo e vinci, però i loro poteri a volte ci sono e a volte non vengono usati, insomma non hanno rilievo narrativo.

Il mio giudizio su Avengers: Infinity War quale può essere? Col mio punto di vista, ovvero godermi lo spettacolo tenendo in poca stima la logica di questo tipo di film, ho apprezzato la spettacolarità, la drammaticità e il personaggio di Thanos, a cui è stato dato un po' di spessore. So che non si tratta certo di un capolavoro, ma tanto è bastato, del resto, a incassare oltre due miliardi di dollari, contro un investimento di tre o quattrocento milioni.



Nessun commento: