martedì 21 novembre 2017

Vedi Napoli (e poi muori?)

Napoli ha una brutta fama. Quando ho detto che avrei passato qualche giorno nella città, tutti si sono precipitati a darmi consigli sulla varie cose a cui si deve stare attenti: guarda che lì tutti passano col rosso, ti fregano il portafogli, non portare con te il cellulare nuovo, eccetera. Tuttavia sapevo che dovevo andarci, innanzitutto perché ci sono delle testimonianze artistiche e storiche davvero uniche (ne parlerò tra poco) e poi perché uno dei miei nonni (morto prima che io nascessi) era delle vicinanze, non l'ho conosciuto quindi non ho influenza "culturale" del posto, ma non potevo continuare a ignorare una città a cui almeno in parte appartengo.

Alessandro Magno cerca di acchiappare il Re persiano. Museo Archeologico.

L'impatto, all'arrivo, non è stato dei migliori. Piazza Garibaldi, davanti alla stazione ferroviaria, l'ho vista in una specie di "giorno di mercato," trasformata in un suq fatto di piccole bancarelle, con in giro ceffi patibolari in libera uscita, un sacco di stranieri, prevalentemente neri, che non sembrava avessero nient'altro da fare che starsene seduti o appollaiati in giro, e una generale impressione di sporco. Quest'ultima non ha fatto che rafforzarsi nel periodo passato lì, tra case scrostate e ridotte allo schifo e cumuli di immondizia che bloccavano i marciapiedi: certo non si deve generalizzare ma certi scorci che ho visto erano così desolanti che per confrontarli con qualcosa di simile non mi bastava nemmeno il ricordo dei peggiori angoli di Istanbul, dovevo tornare con la memoria all'India.


Eppure a Napoli c'è tantissimo da vedere e da girare. Oserei dire che, se alla città aggiungiamo gli immediati dintorni, vi si può trovare un patrimonio storico, artistico e culturale da eguagliare qualche nazione europea, e non delle più piccole (*). Ed è piacevole anche semplicemente bighellonare in giro, facendo la tara ovviamente riguardo agli scooter e alle macchine che cercano di arrotarti, e alle fregature che alle volte ti rifilano nei bar e nei negozi.

Atlante


Per concludere con il folklore: ho potuto constatare che a Napoli le auto con il rosso si fermano, non esiste però un grande rispetto per le strisce pedonali, quindi attraversare la strada è un'impresa che per il turista si ripete molte volte al giorno. Alla minima avversità, o anche semplicemente perché il traffico è lento, gli autonobilisti strombazzano, il che genera un continuo concerto di clacson di cui si potrebbe benissimo fare a meno. Ad ogni modo, io non mi sono mai sentito minacciato a Napoli; m'è capitato a Pompei (fuori dagli scavi) un ragazzo che ha chiesto insistentemente dei soldi, ma la medesima cosa, e molto più paurosa, m'era capitata pure a Bruxelles. Con questo non sto dicendo che non ci sia niente da preoccuparsi, ma onestamente la mia esperienza è stata abbastanza tranquilla... salvo la camera d'albergo che valeva quanto l'ho pagata, ossia molto poco.

Capisco che ogni visitatore abbia le proprie priorità, ma per me era d'obbligo visitare il Museo Archeologico. Moltissimo di quello che è stato ritrovato a Pompei ed Ercolano e che ha una qualche importanza è finito qui, salvo ovviamente certi reperti che hanno preso la via dei musei stranieri, ed è incredibile la ricchezza dei reperti che si possono osservare. Oltre a statue, suppellettili, gioielli e mosaici ci sono anche le... scritte sui muri, portate via dalle città che furono sepolte dall'eruzione del Vesuvio. Sono particolarmente interessanti perché rivelano che moltissima gente comune sapeva leggere e scrivere, e fare citazioni letterarie (più o meno esatte) nelle frasi che venivano scarabocchiate sui muri. E c'era pure tantissima propaganda elettorale, con la formula: nome del candidato, sigla OVF (oro vos facite, ovvero "vi prego di fare"), e carica desiderata.

Non tutte le Amazzoni sono fortunate come Wonder Woman. Questa è stata appena colpita.

Molto interessante, anche se è una visita breve, la Cappella del principe di Sansevero, dove si trova la famosa statua del Cristo Velato, con l'incredibile drappeggio a coprire il volto: marmo che sembra tessuto. La vita del principe e le sue opere (studioso, eccentrico, ritenuto dal popolo un mago e un alchimista) presentano molte particolarità che stuzzicheranno certamente la curiosità di un appassionato del fantastico.

Immancabile la visita al Museo di Capodimonte, circondato fra l'altro da un gradevole parco. Qui sono custodite collezioni artistiche, soprattutto quadri ma non solo, che spaziano dal medioevo al barocco. Ci sono quadri di quasi tutti i pittori italiani più famosi e anche qualche straniero (due famose opere di Bruegel il Vecchio si trovano qui: Il Misantropo e La Parabola dei Ciechi).

Gli scavi archeologici di Pompei sono un'altra visita obbligata (alternativa possibile: Ercolano). La curiosità di girare per una città dell'impero romano è notevole, ovviamente se fosse rimasto sul posto tutto quello che è stato portato (per ovvie esigenze di conservazione) nei musei, la visita sarebbe ancora più interessante. Di fatto mi domando cosa sarebbe meglio fare: restaurarre le case in modo da offrire al visitatore un "falso storico" ma somigliante a quello che era stato l'originale, o lasciarle come sono in onore al reperto archeologico? Usare artifici come la realtà aumentata per permettere al visitatore di sovrapporre al rudere la possibile "ricostruzione" di com'era all'epoca? Anche così com'è, e sperando che non crolli a pezzi per mancana di fondi, Pompei è sempre una visione spettacolare. Purtroppo un solo giorno non è sufficiente per vedere tutto quello che c'è da vedere. Se posso dare un'avvertenza: a ottobre può ancora fare un caldo terribile a Pompei. Se soffrite la calura, come me, temo che il periodo indicato sia novembre-marzo.

Altre attrattive della zona (la Reggia di Caserta, per esempio) non le ho potute visitare. Non c'era tempo. Napoli merita una settimana per una visita minimamente approfondita, e in effetti volendo ci si può dedicare molto più tempo.
Mi riprometto di tornarci, quando posso...



(*) Nota: è possibile trovare pagine in inglese con un ottimo ranking su google dove si dice che "non c'è quel gran che da vedere a Napoli," ma sono balle.

2 commenti:

Marco Grande Arbitro ha detto...

La prima volta che andai a Napoli rimasi senza fiato. C'era tanta bellezza artistica da vedere... Mi dispiace che non l'ho visitata tutta.

Bruno ha detto...


Anche io andandomene via ho avuto la sensazione di una incompiuta...